Coriandolo
Coriandolo
Il coriandolo, conosciuto anche come prezzemolo cinese o con il nome spagnolo di cilantro (Coriandrum sativum, L. 1753), è una spezia ricavata dai frutti dell’omonima pianta.
Origini e Storia –
Il coriandolo è una pianta originaria dell’Europa meridionale e del Medio Oriente ed è una delle spezie più antiche conosciute al mondo. Il suo utilizzo come pianta aromatica e medicinale era così apprezzato da rappresentare un’offerta votiva raffigurata anche nelle tombe egiziane.
L’uso di questa pianta, sia come essenza medicinale che aromatica, era già diffuso nelle civiltà mediterranee fin nell’antichità. Il suo utilizzo da parte dei Micenei è attestato nelle tavolette in lineare B, dove appare definito già come “ko-ri-a-ndo-no”.
I Romani usavano moltissimo questa spezia pestata e miscelata con sale e aceto per conservare i cibi. Apicio ne fa la base di un condimento chiamato appunto “Coriandratum”. Secondo Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, XX, 82), mettendo alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino al levar del sole si poteva far sparire il mal di testa e prevenire la febbre.
Dai semi rivestiti di zucchero prendono nome i coriandoli di Carnevale, in un secondo momento pallottoline di gesso, ora dischetti di carta multicolori.
I frutti di coriandolo, che sono simili ai granelli di pepe ma dal colore giallino, sono diffusi da secoli nel bacino mediterraneo.
Oggi frutti e foglie del coriandolo sono molto apprezzati. In Marocco per le marinate, le zuppe ed i ripieni di carne; in Egitto per le polpettine di fagioli.
In Oriente le foglie, il cui odore ricorda la cimice, sono utilizzate al posto del prezzemolo, mentre i frutti dal vago sentore di scorza d’arancia, entrano nella composizione del curry. Se in Messico si usano frutti e foglie per insaporire le pietanze, nel bacino balcanico con i frutti ci si arricchisce il pane e nell’area anglosassone i dolci.
In Italia il coriandolo è l’aromatizzante di alcuni liquori digestivi, sottaceti, e salumi dove è contenuto intero (spesso scambiato per granelli di pepe). I piccoli frutti di questa spezia, impropriamente chiamati semi, danno il meglio di loro se macinati sulle carni cotte.
Oggi la fitoterapia riconosce al coriandolo, pianta dalle foglie simili al prezzemolo, proprietà terapeutiche antisettiche, aperitive, digestive, efficaci per contrastare inappetenza e gonfiore intestinale. La dose ideale almeno due cucchiaini al giorno.
Descrizione –
Il coriandolo è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae, cioè della stessa famiglia del cumino, dell’aneto, del finocchio e del prezzemolo.
I fiori sono bianchi e sono riuniti in infiorescenze a ombrello, mentre i frutti sono diacheni aromatici.
Di questa pianta si usano i frutti che maturano in giugno-luglio.
Principi attivi –
I frutti di Coriandolo sono particolarmente ricchi di sostanze e principi attivi.
Il coriandolo è un vegetale povero di calorie, infatti ne apporta solo 23 ogni 100 grammi ed è, inoltre povero di grassi e ricco di fibre.
I valori nutrizionali medi per 100g di coriandolo fresco sono i seguenti:
– Kilocalorie 23; Grassi 0,52 gr; Carboidrati 3,67 gr; Proteine 2,13 gr; Fibre 2,8 gr; Acqua 92,21 gr; Calcio 67 mg; Ferro 1,77 mg; Magnesio 26 mg; Fosforo 48 mg; Potassio 521 mg; Sodio 46 mg; Zinco 0,5 mg; Rame 0,225 mg; Manganese 0,426 mg; Vitamina C o acido ascorbico 27 mg; Tiamina o vitamina B1 0,067 mg; Riboflavina o vitamina B2 0,162 mg; Niacina o vitamina B3 1,114 mg; Acido pantotenico o vitamina B5 0,57 mg; Piridossina o vitamina B6 0,149 mg; Folati 62 µg; Vitamina A 337 µg; Vitamina E 2,5 mg; Vitamina K 310 µg; Beta-carotene 3930 µg; Luteina e zeaxantina 865 µg.
I nutrienti di cui è più ricco il coriandolo sono il potassio e la vitamina K, inoltre è presente una grandissima quantità di beta-carotene, antiossidante e precursore della vitamina A; inoltre contiene olio essenziale (linalolo 60%, alcoli, aldeidi e terpeni),flavonoidi e steroli.
Proprietà ed Usi –
Il coriandolo è una pianta i cui frutti, similmente a quelli del finocchio e del carvi, contengono alcoli e terpeni ad attività antispastica sulla muscolatura liscia del tubo digerente; per questo motivo, i semi di coriandolo sono utilizzati in tisane come aromatizzanti e digestivi.
Nella medicina popolare, l’olio essenziale di coriandolo è considerato utile come vermifugo e come componente di lenimenti contro reumatismi e dolori articolari. In profumeria, trova impiego come aromatizzante, mentre in ambito gastronomico il coriandolo viene impiegato come spezia e in liquoreria.
Al coriandolo sono attribuite proprietà carminative, digestive e antispastiche del tubo digerente. Per esser più precisi, le suddette attività sono imputabili all’olio essenziale estratto dalla pianta, ricco in terpeni ed alcoli.
Per questa ragione, l’utilizzo del coriandolo è stato ufficialmente approvato per il trattamento dei disturbi dispeptici. Le sostanze in esso contenute, infatti, sono in grado di stimolare la produzione di succhi gastrici e di favorire, quindi, il processo digestivo.
Al coriandolo vengono anche attribuite proprietà stimolanti, eccitanti e vulnerarie, anche se non vi sono sufficienti dati clinici a supporto di ciò.
Alcuni studi sono stati condotti anche sulle potenziali proprietà antimicotiche e antibatteriche del coriandolo. Da queste ricerche sono emersi risultati positivi; infatti, il coriandolo ha dimostrato di possedere attività battericida e fungicida in vitro.
Un altro studio, invece, ha messo in evidenza come i frutti di coriandolo possano costituire un valido aiuto nel trattamento dell’emicrania, in quanto hanno dimostrato di essere in grado di ridurre sia il dolore, sia la durata, sia la frequenza degli attacchi emicranici.
Ad ogni modo, prima di ottenere l’approvazione ufficiale per questo tipo di applicazioni mediche del coriandolo, sono necessari ulteriori e più approfonditi studi clinici.
Come sopra affermato, grazie alle proprietà stomachiche, carminative e antispastiche ascritte all’olio essenziale di coriandolo, questa pianta può essere utilizzata con successo contro i disturbi dispeptici e per contrastare la perdita di appetito.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente coriandolo, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.
Il coriandolo è utilizzato anche nella medicina cinese, dove trova impiego come rimedio contro la perdita di appetito, le emorroidi e il prolasso rettale, ma non solo. Infatti, questa pianta è utilizzata dalla medicina tradizionale in Cina perfino come rimedio contro la varicella e il morbillo.
Numerosi e svariati, poi, sono gli usi del coriandolo nella medicina tradizionale indiana, che prevede l’utilizzo di questa pianta per il trattamento di tosse, emorroidi, disturbi della vescica, vomito e dissenteria amebica, oltre che come rimedio da utilizzarsi contro la minzione dolorosa, il sangue al naso e le vertigini.
Il coriandolo viene anche impiegato in ambito omeopatico, sia da solo, sia in associazione ad altri rimedi omeopatici, con indicazioni per il trattamento di affezioni quali infiammazioni della mucosa gastro-esofagea, disfagia, dispepsia, flatulenza e dolore degli organi cavi.
Ovviamente l’uso degli estratti di coriandolo o di parti della piante per uso terapeutico devono essere eseguite dietro diretto consulto medico.
Inoltre occorre porre molta attenzione all’uso di estratti/oli essenziali per via orale.
Tra le controindicazioni, si ricorda di evitare l’assunzione di coriandolo in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Inoltre si possono avere interazioni farmacologiche con farmaci neurostimolanti (possibili interazioni per somma di effetti).
A livello gastronomico ed alimentare i semi di coriandolo secchi e le foglie fresche sono utilizzati prevalentemente nella cucina indiana e latino americana. In Europa è oggi tornato in auge al seguito di quelle culture culinarie.
Inoltre il coriandolo è uno dei pochi chelanti del mercurio, sia nel nucleo della cellula (evitando il danno al DNA) sia negli spazi tra cellule, e fa sì che la colecisti riversi nell’intestino tenue molta più bile, contenente le tossine.
Preparazioni –
Il Coriandolo è una spezia che, secondo alcuni recenti studi nell’essere umano, può essere apprezzato oppure del tutto sgradevole secondo delle componenti genetiche.
Il Coriandolo entra nella preparazione di alcuni salumi, insaporisce carne, pesce e verdure, ma profuma anche birre, biscotti, confetti e il pampepato; i semi vengono utilizzati come spezia e sono meno piccanti delle foglie, sono dolci con un lieve sapore di limone.
I semi di coriandolo macinati,costituiscono uno degli ingredienti del curry e del garam masala. Le foglie, in Oriente, sono utilizzate al posto del prezzemolo. A Tenerife si usa nel Mojo verde (salsa). Nell’Africa Meridionale vengono inseriti nel boerewors, una salsiccia spiraliforme abbondantemente speziata. In passato, in Italia, lo si trovava nella mortadella. Nella città di Monte San Biagio e in alcuni paesi sulla costa Ionica della Basilicata il seme di coriandolo viene usato per condire l’impasto della salsiccia.
Le radici vengono utilizzate in particolare nella cucina thailandese per preparare un condimento di base insieme con aglio e pepe.
In erboristeria il coriandolo può essere usato come infuso contro i dolori di stomaco, è consigliato anche per problemi di aerofagia e le emicranie, aiuta la digestione e ha una funzione antidiarroica.
In Sri Lanka le popolazioni tamil utilizzano i frutti per la preparazione di un decotto che, dolcificato con il miele, si assume per alleviare la tosse.
Guido Bissanti
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