Un Mondo Ecosostenibile
Guide PratichePiante ornamentali

Come coltivare la Pelecyphora

Come coltivare la Pelecyphora

Le Pelecyphora (Pelecyphora C. Ehrenb) sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Cactaceae, originarie del Messico che comprendono due specie con fusto globulare e piccole spine crestate.
Queste piante si riconoscono per avere il fusto è globulare, suddiviso in tubercoli che sono però poco pronunciati e risultano piatti sulla superficie e dove si trovano areole lanose da cui nascono una serie di spine pettinate e non pungenti, che regalano alla pianta un aspetto estremamente particolare.
Hanno radici robuste e carnose e fiori di colore rosa acceso o fuxia, imbutiformi e con petali stretti che crescono sulla cima della pianta in primavera.
Le specie sono:
– Pelecyphora aselliformis – di circa 5 cm di diametro, con forma globulare che con l’invecchiamento diventa cilindrica, ha tubercoli grigio-verdi appiattiti lateralmente, le spine sono piccole e i fiori hanno un colore violaceo;
– Pelecyphora strobiliformis – con fusto di forma globulare che raggiunge circa gli 8 cm di diametro; ha tubercoli color grigio-verde a forma di scaglie e areole con piccoli ciuffi pelosi; i fiori hanno petali verdi all’esterno e di color viola all’interno.
In questa scheda vedremo come coltivare la Pelecyphora considerando che sono piante non particolarmente complesse da coltivare ma hanno una crescita molto lenta.

In ogni caso queste piante, viste anche le loro origini, vanno posizionate in una zona ben areata, in pieno sole, e vanno innaffiate con molta cautela.
Per questo motivo bisogna scegliere una posizione soleggiata ma molto ben areata per limitare il rischio di scottature in estate e di marciumi in inverno, con temperature che non scendano mai sotto i 7-8°C, per cui, in zone fredde, bisogna provvedere a mettere al riparo queste piante.
Per la scelta del substrato di coltivazione si consiglia di utilizzare un terreno tipo per cactacee, costituito generalmente da un mix in parti uguali di torba e sabbia grossolana. Per limitare i rischi di marciume del colletto, si può mettere un leggero strato di sabbia intorno all’area dove la pianta va a contatto con il terreno. Per la concimazione, se la pianta viene coltivata in vaso, basta diluire un prodotto specifico per cactacee nell’acqua dell’innaffiatura e utilizzare una volta al mese. Se la pianta viene coltivata all’aperto basta apportare del letame maturo alla base delle piante, senza disturbare il colletto delle stesse, nel periodo della ripresa vegetativa primaverile.
Le irrigazioni vanno fatte nel periodo tra marzo e settembre, durante il periodo vegetativo; l’apporto idrico va fatto ogni volta che il terreno si presenta completamente secco. Nel periodo poi autunnale bisogna diradare le innaffiature fino a sospenderle completamente in inverno.
La moltiplicazione delle Pelecyphora va effettuata per seme in terriccio sabbioso e fine che va mantenuto umido e in posizione ombreggiata ad una temperatura di 20 – 22 °C. La lunga germinazione produrrà delle piantine che andranno tenute in posizione ombreggiata per tutto il primo anno. Anche se la pianta produce molti polloni, essi faticano a radicare; anche la crescita del seme è molto lenta: per questo tale pianta è molto difficile da rintracciare in commercio.
Il rinvaso delle Pelecyphora va operato molto di rado in quanto sono piante a crescita lenta.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *