Scienza e Religione
Scienza e Religione
L’armonia è il pentagramma su cui sono state scritte le leggi del Creato le quali, a loro volta, si muovono in tutte le direzione e le profondità del sapere senza contraddirsi mai.
Ogni branca del sapere fonda le sue radici su principi fondamentali che, come cardini inamovibili, emanano i raggi della conoscenza in ogni settore.
Ogni settore è poi la risposta della mente umana a dividere e classificare il sapere in categorie.
Allora possiamo definire il Sapere come il contenuto dell’Infinito da cui l’uomo attinge continuamente per conoscere la Verità.
Ma se i settori sono solo un’esigenza umana ad una classificazione necessaria alla nostra comprensione finita e limitata, dobbiamo riconoscere ad ogni branca valore assoluto anche se, come nei cerchi concentrici, alcuni settori stanno sopra e generano gli altri. Così come la matematica sta sopra la fisica, che senza le regole numeriche non potrebbe essere compresa.
Ora, tra questi, alcune branche rivendicano quindi un ruolo principale quali la Filosofia, la Religione ed appunto le Scienze Matematiche.
Ma il nostro mondo attuale sembra essere entrato in una contraddizione in termini che lo sta conducendo verso un capolinea epistemologico.
Nella costruzione dei processi cognitivi ci stiamo comportando in maniera limitata e limitante, costruendo percorsi logici mancanti di alcuni pezzi.
In assoluto la Scienza e l’Etica stanno subendo, in questo arco della storia, un processo involutivo (a dispetto della apparente evoluzione scientifica) che porta molti uomini di “sapere” a costruire “innovazione ed evoluzione” mancanti di alcuni pezzi del pentagramma.
Mi riferisco in particolar modo alla privazione della Filosofia e della Religione.
Questa fortissima incongruenza è da tempo nota anche ad uomini di sapere e scienziati. Lo stesso A. Einstein nel secolo scorso, mosso da un profondo bisogno nel processo che porta ogni uomo alla scoperta della verità pronunciava la seguente frase: “Ma la scienza può essere creata soltanto da chi sia totalmente vocato alla verità e alla comprensione. Questa fonte emotiva, tuttavia, scaturisce dalla sfera della religione. ….. Possiamo esprimere la situazione con un’immagine: la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca. ….. E così ho l’impressione che la scienza non solo purifichi l’impulso religioso dalle scorie del suo antropomorfismo, ma contribuisca altresì a una spiritualizzazione religiosa della nostra comprensione della vita.” (Einstein A.).
Oggi purtroppo in ogni comparto delle scienze sociali assistiamo a questo strano fenomeno. Un altro grande uomo, Gandhi M. K., già nel secolo scorso sosteneva “Per me, la politica spogliata della religione è sudiciume assoluto, sempre da evitare”.
Sembra passato più di un secolo da quando uomini di questo calibro hanno solcato le scene del nostro mondo.
Oggi le disfunzioni del nostro mondo (Politiche, Sociali e non ultime quelle Scientifiche) sono solo il risultato di un mancato equilibrio tra le due componenti che generano l’uomo: quella trascendentale e quella materiale. Quanto più esse si fonderanno, per essere una sola cosa, tanto più vedremo l’inizio di una nuova alba, tanto più ci allontaneremo dalla stupida e miope considerazione che una sia incompatibile con l’altra tanto più libereremo l’uomo. Quanto più ci renderemo conto che la Religione (studio del trascendente) e Scienza (studio dell’immantinente) sono rami dello stesso albero, tanto più la creatura umana potrà alimentarsi e crescere.
Purtroppo il materialismo, degenerazione dell’ultimo stanco illuminismo, sta producendo questo ulteriore disancoramento dalle stesse logiche dell’unitarietà del sapere.
Questo relativismo etico e storico, che sta degenerando in fughe pericolosissime, sta disorientando maggiormente un mondo che ha sete di unitarietà.
Perdendo la spiritualizzazione religiosa della nostra comprensione della vita (per dirla come A. Einstein) la nostra epoca sta smarrendo il senso delle regole precostituite senza le quali regnerebbe il caos e senza le quali il nostro Universo non potrebbe esistere.
Questo oscurantismo del pensiero moderno pretende invece di bollare come bigotti coloro che si stanno sforzando, in ogni modo, di riportare Scienza, Etica, Religione e Filosofia, e cosi via, dentro l’inamovibile pentagramma della Creazione.
Senza questo sforzo non potrà esistere alcuno Sviluppo Sostenibile ed ogni sforzo di Governi e Politiche sarà destinato a fallire.
Guido Bissanti
Allora possiamo definire il Sapere come il contenuto dell’Infinito da cui l’uomo attinge continuamente per conoscere la Verità.
Ma se i settori sono solo un’esigenza umana ad una classificazione necessaria alla nostra comprensione finita e limitata, dobbiamo riconoscere ad ogni branca valore assoluto anche se, come nei cerchi concentrici, alcuni settori stanno sopra e generano gli altri. Così come la matematica sta sopra la fisica, che senza le regole numeriche non potrebbe essere compresa.
Ora, tra questi, alcune branche rivendicano quindi un ruolo principale quali la Filosofia, la Religione ed appunto le Scienze Matematiche.
Ma il nostro mondo attuale sembra essere entrato in una contraddizione in termini che lo sta conducendo verso un capolinea epistemologico.
Nella costruzione dei processi cognitivi ci stiamo comportando in maniera limitata e limitante, costruendo percorsi logici mancanti di alcuni pezzi.
In assoluto la Scienza e l’Etica stanno subendo, in questo arco della storia, un processo involutivo (a dispetto della apparente evoluzione scientifica) che porta molti uomini di “sapere” a costruire “innovazione ed evoluzione” mancanti di alcuni pezzi del pentagramma.
Mi riferisco in particolar modo alla privazione della Filosofia e della Religione.
Questa fortissima incongruenza è da tempo nota anche ad uomini di sapere e scienziati. Lo stesso A. Einstein nel secolo scorso, mosso da un profondo bisogno nel processo che porta ogni uomo alla scoperta della verità pronunciava la seguente frase: “Ma la scienza può essere creata soltanto da chi sia totalmente vocato alla verità e alla comprensione. Questa fonte emotiva, tuttavia, scaturisce dalla sfera della religione. ….. Possiamo esprimere la situazione con un’immagine: la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca. ….. E così ho l’impressione che la scienza non solo purifichi l’impulso religioso dalle scorie del suo antropomorfismo, ma contribuisca altresì a una spiritualizzazione religiosa della nostra comprensione della vita.” (Einstein A.).
Oggi purtroppo in ogni comparto delle scienze sociali assistiamo a questo strano fenomeno. Un altro grande uomo, Gandhi M. K., già nel secolo scorso sosteneva “Per me, la politica spogliata della religione è sudiciume assoluto, sempre da evitare”.
Sembra passato più di un secolo da quando uomini di questo calibro hanno solcato le scene del nostro mondo.
Oggi le disfunzioni del nostro mondo (Politiche, Sociali e non ultime quelle Scientifiche) sono solo il risultato di un mancato equilibrio tra le due componenti che generano l’uomo: quella trascendentale e quella materiale. Quanto più esse si fonderanno, per essere una sola cosa, tanto più vedremo l’inizio di una nuova alba, tanto più ci allontaneremo dalla stupida e miope considerazione che una sia incompatibile con l’altra tanto più libereremo l’uomo. Quanto più ci renderemo conto che la Religione (studio del trascendente) e Scienza (studio dell’immantinente) sono rami dello stesso albero, tanto più la creatura umana potrà alimentarsi e crescere.
Purtroppo il materialismo, degenerazione dell’ultimo stanco illuminismo, sta producendo questo ulteriore disancoramento dalle stesse logiche dell’unitarietà del sapere.
Questo relativismo etico e storico, che sta degenerando in fughe pericolosissime, sta disorientando maggiormente un mondo che ha sete di unitarietà.
Perdendo la spiritualizzazione religiosa della nostra comprensione della vita (per dirla come A. Einstein) la nostra epoca sta smarrendo il senso delle regole precostituite senza le quali regnerebbe il caos e senza le quali il nostro Universo non potrebbe esistere.
Questo oscurantismo del pensiero moderno pretende invece di bollare come bigotti coloro che si stanno sforzando, in ogni modo, di riportare Scienza, Etica, Religione e Filosofia, e cosi via, dentro l’inamovibile pentagramma della Creazione.
Senza questo sforzo non potrà esistere alcuno Sviluppo Sostenibile ed ogni sforzo di Governi e Politiche sarà destinato a fallire.
Guido Bissanti