Indice dei Valori
Indice dei Valori
Non vi sarà certamente sfuggito che il titolo di questo articolo e quantomeno un po’ movimentato; non vi sarà nemmeno passato in secondo ordine che uso un neologismo che, credo, non si trova citato da nessuna parte. Mi riferisco al termine IndVal che altro non è che l’abbreviazione di Indice dei Valori.
Prima però di spiegare il titolo e di entrare nel merito dello stesso mi preme fare alcune considerazioni.
Credo che a nessuno sia sfuggita la questione che i mass media e tutti i mezzi di comunicazione, nonché noi stessi, siamo “unti” di una visione non certo ortodossa della vita.
Passiamo giornate intere a sentire o a preoccuparci del calo della borsa, dell’andamento dei vari indici finanziari e di tutto quello che ruota intorno ad essi. Non mi dite poi che quando giunge la notizia che la borsa di New York o l’indice NASDAQ, tanto per citare qualche esempio, sono andati giù, anche noi, quasi collegati da una funzione diretta, un po’ giù ci andiamo pure.
Tutto questo perché, nel nostro sistema cognitivo ed istintivo, è prevalso il concetto che economia e serenità individuale (o collettiva se preferite) vanno di pari passo.
Per una ovvia legge di azione di massa nemmeno la Politica, che è vittima e carnefice di questa visione, poteva sottrarsi a tale “infezione” al punto che la patologia è così avanzata da richiedere forse un “trapianto”.
Senza addentrarmi nel termine “trapianto”, lasciando a voi la fantasia di cosa si possa intendere e fare, è evidente che tutto: leggi, decreti, provvedimenti, indirizzi, ideali, e chi più ne ha più ne metta, ruota oramai attorno al concetto: Sviluppo Sociale = Sviluppo Economico.
La questione di fondo è che l’Uomo, senza voler citare la visione che le grandi religioni o filosofie del mondo avevano su questo piccolo individuo, è un essere essenzialmente spirituale, anche quando va giù perché cala l’indice NASDAQ. È il nostro spirito che in quel momento (“unto” dalla odierna cultura) sente restringere le sue aspettative, i suoi orizzonti.
Anzi l’esperienza, col passar del tempo, ci insegna che è l’aspetto spirituale che tende a farci soffrire di più. Soffriamo per una delusione, per una incomprensione, per una condizione, per un torto subito, persino (e troppo spesso) per un ingorgo nel traffico. Possiamo dire che la civiltà moderna soffre in gran parte per condizioni spirituali nuove, prima sconosciute.
Eppure tutta la Politica (tranne oramai rari accenni) ruota attorno a considerazioni e dati numerici: Bilanci, Indici Monetari, Inflazione, ecc. ecc.. Possiamo dire che è morta l’anima della Politica; quella cosa che la muoveva: I Valori.
Leggi e decreti nascono quasi esclusivamente su basi economiche e finanziarie e se osserviamo gli ultimi decenni di “Civiltà” notiamo che:
• La povertà è aumentata nel mondo;
• La disoccupazione è aumentata;
• La società è sempre più disgregata nelle sue componenti essenziali (famiglia, scuola, Stato);
• I giovani non riescono quasi più ad avere Ideali che li muovano.
• L’Economia, trascinata da una Finanza proprietà di sempre meno famiglie, è sempre più destrutturata.
• Ecc..
A questo punto penso che valga la pena di considerare che dovremmo seriamente capire che è l’Uomo che fa l’Economia e non viceversa (non l’Uomo per il sabato ma il sabato per l’Uomo).
Dobbiamo pensare che è totalmente errato il destinatario della Politica; non può essere l’Economia ma L’Uomo.
Intendo dire che farò un ottimo stato quando mi preoccuperò di migliorare i seguenti Indici:
• L’Indice dell’Infanzia serena;
• L’Indice della Famiglia;
• L’Indice dei giovani scolarizzati e formati;
• L’Indice dei lavoratori soddisfatti e correttamente retribuiti;
• L’Indice degli Anziani non emarginati.
• Ecc..
Ho la vaga sensazione che non esistano Borse di questo tipo e che nessuno di questi Titoli venga quotato né in Politica né in Società.
Né un Ministro né un Economista si preoccupa di tali indici forse perché i Padri della Politica e della Economia non sono più tra noi ma dietro la Grande nemica di questo secolo: La Finanza.
Oggi voglio lanciare questa nuova “moda” l’IndVal, l’Indice dei Valori; voglio che nascano le Borse dei Valori e forse questa “moda” rivestirà a nuovo l’Uomo.
Credo che a nessuno sia sfuggita la questione che i mass media e tutti i mezzi di comunicazione, nonché noi stessi, siamo “unti” di una visione non certo ortodossa della vita.
Passiamo giornate intere a sentire o a preoccuparci del calo della borsa, dell’andamento dei vari indici finanziari e di tutto quello che ruota intorno ad essi. Non mi dite poi che quando giunge la notizia che la borsa di New York o l’indice NASDAQ, tanto per citare qualche esempio, sono andati giù, anche noi, quasi collegati da una funzione diretta, un po’ giù ci andiamo pure.
Tutto questo perché, nel nostro sistema cognitivo ed istintivo, è prevalso il concetto che economia e serenità individuale (o collettiva se preferite) vanno di pari passo.
Per una ovvia legge di azione di massa nemmeno la Politica, che è vittima e carnefice di questa visione, poteva sottrarsi a tale “infezione” al punto che la patologia è così avanzata da richiedere forse un “trapianto”.
Senza addentrarmi nel termine “trapianto”, lasciando a voi la fantasia di cosa si possa intendere e fare, è evidente che tutto: leggi, decreti, provvedimenti, indirizzi, ideali, e chi più ne ha più ne metta, ruota oramai attorno al concetto: Sviluppo Sociale = Sviluppo Economico.
La questione di fondo è che l’Uomo, senza voler citare la visione che le grandi religioni o filosofie del mondo avevano su questo piccolo individuo, è un essere essenzialmente spirituale, anche quando va giù perché cala l’indice NASDAQ. È il nostro spirito che in quel momento (“unto” dalla odierna cultura) sente restringere le sue aspettative, i suoi orizzonti.
Anzi l’esperienza, col passar del tempo, ci insegna che è l’aspetto spirituale che tende a farci soffrire di più. Soffriamo per una delusione, per una incomprensione, per una condizione, per un torto subito, persino (e troppo spesso) per un ingorgo nel traffico. Possiamo dire che la civiltà moderna soffre in gran parte per condizioni spirituali nuove, prima sconosciute.
Eppure tutta la Politica (tranne oramai rari accenni) ruota attorno a considerazioni e dati numerici: Bilanci, Indici Monetari, Inflazione, ecc. ecc.. Possiamo dire che è morta l’anima della Politica; quella cosa che la muoveva: I Valori.
Leggi e decreti nascono quasi esclusivamente su basi economiche e finanziarie e se osserviamo gli ultimi decenni di “Civiltà” notiamo che:
• La povertà è aumentata nel mondo;
• La disoccupazione è aumentata;
• La società è sempre più disgregata nelle sue componenti essenziali (famiglia, scuola, Stato);
• I giovani non riescono quasi più ad avere Ideali che li muovano.
• L’Economia, trascinata da una Finanza proprietà di sempre meno famiglie, è sempre più destrutturata.
• Ecc..
A questo punto penso che valga la pena di considerare che dovremmo seriamente capire che è l’Uomo che fa l’Economia e non viceversa (non l’Uomo per il sabato ma il sabato per l’Uomo).
Dobbiamo pensare che è totalmente errato il destinatario della Politica; non può essere l’Economia ma L’Uomo.
Intendo dire che farò un ottimo stato quando mi preoccuperò di migliorare i seguenti Indici:
• L’Indice dell’Infanzia serena;
• L’Indice della Famiglia;
• L’Indice dei giovani scolarizzati e formati;
• L’Indice dei lavoratori soddisfatti e correttamente retribuiti;
• L’Indice degli Anziani non emarginati.
• Ecc..
Ho la vaga sensazione che non esistano Borse di questo tipo e che nessuno di questi Titoli venga quotato né in Politica né in Società.
Né un Ministro né un Economista si preoccupa di tali indici forse perché i Padri della Politica e della Economia non sono più tra noi ma dietro la Grande nemica di questo secolo: La Finanza.
Oggi voglio lanciare questa nuova “moda” l’IndVal, l’Indice dei Valori; voglio che nascano le Borse dei Valori e forse questa “moda” rivestirà a nuovo l’Uomo.
Guido Bissanti