Sinoxylon sexdentatum
Sinoxylon sexdentatum
Il Bostrico della vite (Sinoxylon sexdentatum Oliv.) è un piccolo coleottero appartenente alla famiglia dei Bostrichidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Superfamiglia Bostrichoidea, Famiglia Bostrichidae, Sottofamiglia Bostrichinae, Tribù Sinoxylinae e quindi al Genere Sinoxylon ed alla Specie S. sexdentatum.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Bostrico della vite è un Coleottero xilofago diffuso nei climi temperati di gran parte del globo e che vive su varie piante ospiti; oltre che sulla Vite è di frequente presente su Fruttiferi vari (Fico, Pomacee, Ciliegio, Kaki, Susino) e su Olivo, Castagno, Noce, Aceri, Querce, Robinia ed altre.
Morfologia –
Il Sinoxylon sexdentatum è un piccolo coleottero di 4-5 mm che presenta nella parte distale delle elitre, di colore bruno-nerastre, due spine dall’aspetto conico, lisce e con base circolare; questo carattere, insieme al pronoto ed il capo sono più scuri, serve per distinguere l’insetto dal Sinoxylon perforans, altro bostrico della vite, che ha un aspetto molto simile oltre ad essere leggermente più grande (5-7 mm).
Le larve di questo Bostrico hanno un colore chiaro, con una forma ricurva e la parte terminale dell’addome rigonfia.
Attitudine e Ciclo biologico –
Il Bostrico della Vite (similmente al Sinoxylon perforans) sverna allo stadio di adulto all’interno di piccole celle ricavate nei tralci, o in altre piante ospiti contigue ai vigneti, utilizzando allo scopo anche legno morto o in fase di deperimento.
Nella seconda metà di aprile gli adulti fuoriescono e si portano sui tralci morti di almeno due anni o su quelli residui della potatura sui quali le femmine compiono un’escavazione ad anello (galleria di riproduzione) intorno ad un nodo o semicircolare quando il diametro del tralcio supera i 2 cm. in media ogni femmina provvede allo scavo di 3-6 gallerie di riproduzione, a diverse altezze, sul medesimo tralcio o su quelli vicini. Successivamente alla fecondazione, la femmina inizia quasi subito ovidepone in media da 150 a 180 uova e in numero di 20-65 per ogni galleria di riproduzione.
Trascorsi 7-17 gironi di incubazione, nascono le larve a partire dalla terza decade di maggio e fino al termine del mese di giugno.
Appena nate le larve iniziano a scavare gallerie lunghe 10-15 cm e parallele all’asse del tralcio. Le larve raggiungono la maturità nel volgere di un mese, dalla fine di giugno a quella di luglio, per poi impuparsi e dare gli adulti dopo 7-10 giorni. Questi sfarfallano dalla metà di luglio a quella di agosto con massime presenze nell’ultima decade di luglio. Da agosto a settembre gli individui adulti scavano gallerie di nutrizione longitudinali, lunghe 2-4 cm, nella zona midollare dei tralci in via di lignificazione e verso i primi giorni di ottobre formano cunicoli entro i quali poi sverneranno.
I Bostrichi compiono così una sola generazione all’anno.
Ruolo Ecologico –
Il Bostrico della vite è un insetto xilofago che svolge gran parte del suo ciclo biologico, anche allo stato larvale scavando gallerie nel legno.
I danni sono causati soprattutto dagli adulti che, verso fine estate-autunno, scavano delle gallerie di nutrizione alla base o sui nodi dei tralci dell’annata. Gli attacchi provocano una riduzione del flusso linfatico compromettendo la produzione. Molto gravi sono i danni provocati ai tralci per la produzione dell’annata successiva: questi infatti si spezzano facilmente durante le operazioni di piegatura. L’attacco è da temere in alcune forme d’allevamento e dopo annate con forti gelate invernali che disseccano numerosi tralci o minano la vitalità delle piante.
Le gallerie, seppure più raramente, possono essere fatte anche nei fusti. Inoltre queste gallerie sono facile via di ingresso di patogeni fungini agenti di malattie ben più gravi quali: il Mal dell’esca, l’Apoplessia, ecc.
La lotta contro questo bostrico (unitamente al Sinoxylon perforans) si basa sulla rimozione dei tralci secchi e infestati e sulla rimozione e distruzione dei resti della potatura.
È fondamentale in questo intervento eliminare i vecchi tralci lasciati per dare sostegno a quelli nuovi.
Inoltre è molto utile posizionare, appesi ai pali o ai fili del vigneto, da metà aprile a metà maggio, fascine esca di tralci in modo da attrarre le femmine che sono pronte a ovideporre; successivamente, queste fascine, devono essere rimosse e bruciate a metà giugno, prima della fuoriuscita degli adulti.
La lotta è quindi principalmente agronomica, mantenendo sempre rimondato il vigneto ed eliminando le piante e la vegetazione in fase di deperimento dove l’insetto tende ad ovideporre.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.