Alnus cordata
Alnus cordata
L’Ontano napoletano (Alnus cordata (Loisel.) Desf.) è una specie arborea appartenente alla famiglie delle Betulaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fagales, Famiglia Betulaceae e quindi al Genere Alnus ed alla Specie A. cordata.
Etimologia –
Il termine Alnus proviene da Alnus, che era già il nome latino dell’ontano. L’epiteto specifico cordata, significa a forma di cuore, cuoriforme, da cor, cordis cuore, riferito alla forma delle foglie.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Ontano napoletano è una specie endemica del Sud Italia, della Corsica e dell’isola d’Elba. Si trova dalla Sardegna (e Corsica) all’appennino campano e calabro-lucano dove forma boscaglie ripariali insieme con l’ontano nero (Alnus glutinosa). Si può trovare con maggior possibilità, tra i 200-700 metri di altitudine. Si associa di frequente con altre latifoglie (dalla fascia delle querce a quella del faggio). La specie è stata introdotta anche in altre aree della penisola italiana e di altri continenti.
Descrizione –
L’Ontano napoletano è un albero che può raggiungere i 15 metri di altezza, con chioma densa e verde scuro lucente. Ha un tronco diritto o ascendente, a volte multiplo, con una scorza prima grigia e lucente, poi opaca e fessurata. Le foglie sono decidue, alterne, picciolate, di forma ovale con apice accuminato, a margine dentato, lunghe fino a 8 cm. È una pianta monoica con infiorescenze unisessuali: i fiori maschili sono disposti in triadi, in amenti, mentre quelli femminili formano delle piccole pigne compatte, peduncolate, portate in racemi.
Il frutto è una piccola pigna legnosa (achenocono) di forma ovoidale o globoso, lungo fino a 3 cm, di colore verde e poi brunastro all’apertura, quando libera i piccoli acheni alati.
Coltivazione –
L’Ontano napoletano è una specie tipica della zona fitoclimatica di Lauretum e Castanetum; è stata usata di frequente nei rimboschimenti della zona del Fagetum.
Si tratta di una specie molto versatile in fatto di tipo di suoli tanto che viene considerata una specie pioniera; preferisce comunque la vicinanza dell’acqua e suoli pesanti, argillosi. Per questo motivo è adatto a zone dove le precipitazioni annue non scendono sotto gli 800-900 mm, però può resistere bene i periodi non troppo lunghi di siccità. La temperatura media del mese più freddo non deve essere inferiore a -2°C. E’ una specie eliofila e non tollera l’ombreggiamento di altre specie.
L ’Ontano napoletano si propaga tramite seme appena coperto di terriccio subito dopo la raccolta. La semina in primavera ha successo anche senza coprire minimamente i semi. Appena possibile va effettuato il ripicchettamento, e successivamente appena i semenzali raggiungono le dimensioni adatte possono essere posti a dimora, durante l’estate successiva oppure durante la primavera dopo aver trascorso l’inverno all’aperto. In alternativa si può procedere per talea legnosa in autunno, su terreno sabbioso e all’aperto, subito dopo la caduta delle foglie.
Usi e Tradizioni –
Alnus cordata è una specie idonea alla forestazioni in aree con sufficiente piovosità e clima idoneo; infatti può essere utilizzato per rimboschimenti in zone poco fertili, collinari o montani, su versanti esposti e per consolidare terreni franosi.
Nei boschi di Alnus cordata il governo della pianta può essere a fustaia o a ceduo. Cresce rapidamente dato che a 30 anni può avere un tronco di 35 cm di diametro e superare i 12 m di altezza in 20 anni. All’interno dei noduli del suo apparato radicale viene fissato l’azoto atmosferico utilizzato dall’Ontano solo in parte; per questo motivo le piante circostanti possono beneficiare di una maggiore fertilità del suolo incrementata ulteriormente ogni anno dalla decomposizione delle foglie dell’Ontano dopo la loro abscissione in autunno.
Inoltre l’ontano napoletano tollera benissimo i venti salmastri, per cui può essere coltivato anche in località marittime.
Questa pianta è adatta a giardini di medio-grandi dimensioni, sul fondo di bordure all’inglese oppure come esemplare isolato circondato dal prato. Bello se affiancato da arbusti sempreverdi, oppure salix dai vivaci colori invernali e/o cornus da ramo, oppure circondato da bulbose primaverili particolarmente precoci e autunnali che esaltino l’aspetto della pianta alla fine dell’inverno e all’inizio dell’autunno. Se si ha la fortuna di poterlo collocare a fianco di uno stagno o un piccolo laghetto (ma anche una fontana può andare bene) si assisterà a una crescita particolarmente veloce.
Oltre che per scopi ecologici e forestali l’ontano napoletano può essere utilizzato per il suo legname che è leggero e compatto e viene impiegato soprattutto per imballaggi.
Modalità di Preparazione –
L’ Alnus cordata oltre agli utilizzi ecologici, forestali o per l’uso del legno non ricopre impieghi alimentari o farmaceutici.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.