La Legge sull’Agroecologia
La Legge sull’Agroecologia
La Regione Siciliana è la prima Regione in Italia ed in Europa ad essersi dotata di una legge che norma le aziende agroecologiche e che ne stabilisce i criteri di base per agevolare la transizione verso questo importante traguardo dell’evoluzione dei modelli agricoli e delle connessioni ecologiche e sociali.
Una legge che si deve, fondamentalmente, alla volontà ed alla determinazione di una parlamentare dell’Assemblea Regionale della Sicilia (ARS) che ha saputo costruire una rete di competenze che potessero tradurre in legge la sua idea: quella di creare un impianto legislativo in grado di agevolare la transizione delle aziende agricole verso un modello di produzione e creazione di servizi rispettosi della Natura.
Questo percorso, iniziato nel mese di gennaio del 2017, ha visto la parlamentare Valentina Palmeri prospettare questa idea, proporla ad una serie di incontri, anche presso la sede dell’ARS, costruire una attenta e complessa rete di competenze che gli permettessero di tradurre in norma il suo obiettivo ma anche il suo sogno.
Da questi incontri, nel tempo, è nato quello che oggi è divenuto il Coordinamento Agroecologia Sicilia, un Ente del Terzo Settore, che non solo ha seguito con lei l’iter del DDL 533 del 02 Aprile 2019, inerente “Azioni a difesa della salute, dell’ecosistema della biodiversità e della qualità dei prodotti agricoli siciliani” ma ha consentito l’approvazione della L.R. 21 del 29 luglio 2021 su “Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura. Norme in materia di concessioni demaniali marittime” la costruzione dei Decreti attuativi che, consentono oggi di dare piena applicazione alla Legge sull’Agroecologia.
Senza la lungimiranza di Valentina Palmeri oggi, non avremmo questa legge, ma non avremmo sicuramente tutta la programmazione che il Coordinamento Agroecologia, da lei stessa voluto, ha messo in cantiere, come il Congresso di Agroecologia del Mediterraneo di Agrigento del 2025, i protocolli d’Intesa con altre Associazioni ed Enti, la promozione di alcuni Comuni verso la Transizione Agroecologica ed altre innumerevoli azioni.
Adesso si è messo il punto ad un capitolo che non rappresenta un traguardo raggiunto ma l’inizio di un processo molto complesso a cui l’ex parlamentare ed il Coordinamento Agroecologia Sicilia, insieme alle altre organizzazioni con cui dialoga, devono divenire propositori di un’idea di un Mediterraneo che dovrà dirigersi verso una nuova era di Pace tra le persone che lo abitano e tra esse e la Natura che li ospita.
Guido Bissanti