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Callanthias ruber

Callanthias ruber

Il canario rotondo (Callanthias ruber Rafinesque, 1810) è un pesce marino appartenente alla famiglia dei Callanthidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa Bilateria,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Superclasse Gnathostomata,
Classe Actinopterygii,
Sottoclasse Osteichthyes,
Superordine Acanthopterygii,
Ordine Perciformes,
Sottordine Percoidei,
Famiglia Callanthidae,
Genere Callanthias,
Specie C. ruber.
È basionimo il termine:
– Lepimphis ruber Rafinesque, 1810.
Sono sinonimi i termini:
– Anthias buphthalmos Bonaparte, 1833;
– Bodianus peloritanus Cocco, 1829;
– Callanthias paradisaeus Lowe, 1839;
– Callanthias paradiseus Lowe, 1839;
– Callanthias peloritanus (Cocco, 1829);
– Lepimphis ruber Rafinesque, 1810.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Callanthias ruber è un pesce che troviamo nell’Oceano Atlantico orientale dalla Manica, in cui comunque è raro, a nord fino alla Mauritania a sud comprese le isole Azzorre, Madera e Canarie nonché l’intero mar Mediterraneo.
Sulle coste italiane è abbastanza raro mentre nello Stretto di Messina capita di catturarlo abbastanza spesso con lenze usate per la pesca di altre specie di profondità. Tuttavia è una specie sporadica e non comune in nessun posto.
Il suo habitat marino è quello delle zone rocciose tra 200 e 500 m, in genere su fondi duri ma anche su fondali fangosi.

Descrizione –
Il Callanthias ruber è un pesce che si riconosce per il corpo allungato, non molto alto, poco compresso lateralmente e ricoperto da grosse scaglie spinose, che risultano molto ruvide al tatto. Le dimensioni difficilmente superano i 60 cm di lunghezza ma, di norma è molto più piccolo.
Dorsalmente ha una colorazione rossa intensa, sfumata con il lilla fino alla linea laterale. I fianchi sono molto più chiari, passando dal rosa all’azzurro madreperlaceo, specie ventralmente. Le pinne sono giallo-canarino con macchie nella dorsale e strisce rosse sulla caudale. Le ventrali sono giallo pallido. Le guance sono dorate con riflessi azzurri. L’iride è rosaceo-argentea.
La linea laterale inizia all’angolo superiore dell’opercolo e sale verso il margine superiore del dorso per seguirne il profilo e finisce bruscamente all’inizio del peduncolo caudale.
La testa è ricoperta di scaglie ed ha il preopercolo con margine liscio e opercolo con due spine piatte all’angolo superiore. L’occhio è grande e circolare.
La bocca è piccola, obliqua con denti aghiformi sottili e con i più grossi caniniformi. Altri denti piccoli sono presenti sul vomere e sui palatini.
Le narici sono distanziate tra loro e non sono tubulari.
La pinna dorsale, composta da 11 raggi spinosi e 10 molli, è unica e cresce in altezza a partire dal I° raggio fino al 15°, il quale è il più lungo di tutti; gli ultimi sei raggi decrescono bruscamente.
Quella anale, composta da 3 raggi spinosi e 10 raggi molli, si innesta in corrispondenza degli ultimi raggi spinosi della dorsale; cresce costantemente dal primo all’ultimo raggio e finisce alla stessa altezza della fine della dorsale.
La caudale è molto lunga, forcuta e con il margine interno arrotondato e i raggi esterni che terminano in filamenti sottili e lunghissimi, di cui il superiore, quasi sempre, è più lungo dell’inferiore.
Le pettorali e ventrali sono invece piuttosto brevi.

Biologia –
Il Callanthias ruber è un pesce dalla riproduzione ignota, anche per le profondità in cui vive.
Tuttavia si sa che è oviparo, forse ermafrodita e la fecondazione è esterna.

Ruolo Ecologico –
Il Callanthias ruber si nutre di crostacei e piccoli pesci.
Si pesca occasionalmente con reti a strascico o con lenze a notevole profondità.
Le sue carni sono eduli, ma non molto apprezzate per l’abbondanza di spine.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.

Fonte foto:
https://data.nhm.ac.uk/media/a1fb4e20-a9bb-4f30-b822-fe9b1d301efc
http://photos.gbif.fr/mnhn_nice/aquarelles_animaux_marins_et_plantes/2005-0-828.jpg




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