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Acrocomia crispa

Acrocomia crispa

Il Corojo (Acrocomia crispa (Kunth) C.F.Baker ex. Becc.) è una palma arborea appartenente alla famiglia delle Arecaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Arecidae,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Tribù Cocoseae,
Sottotribù Bactridinae,
Genere Acrocomia,
Specie A. crispa.
È basionimo il termine:
– Cocos crispa Kunth.
Sono sinonimi i termini:
– Acrocomia armentalis (Morales) L.H.Bailey & E.Z.Bailey;
– Astrocaryum crispum (Kunth) M.Gómez;
– Cocos crispa Kunth;
– Gastrococos armentalis Morales;
– Gastrococos crispa (Kunth) H.E.Moore.

Etimologia –
Il termine Acrocomia proviene dall’aggettivo greco “ἀκρόκομος” (acrocomos), cioè fogliuto, frondoso in cima, a sua volta derivato dai sostantivi “ἄκρος” (acros), cioè cima, punta e “κόμη” (come), cioè chioma, con riferimento alla folta chioma alla cima del fusto.
L’epiteto specifico crispa viene dal latino crispus, che significa “arricciato” o “ondulato”. Il termine latino è a sua volta derivato dalla radice indoeuropea “sker-“, che indica l’idea di piegare, curvare o arricciare. In campo botanico si usa per descrivere le foglie che presentano delle increspature o dei margini ondulati.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Acrocomia crispa è una palma endemica di Cuba e presente nell’area caraibica.
Il suo habitat è quello dei terreni pianeggianti e aridi su suoli calcarei, occupando talvolta vaste aree e persistendo anche nei campi e in altre zone disturbate; a bassa quota.

Descrizione –
L’Acrocomia crispa è una palma spinosa, alta che può crescere fino a 10 metri di altezza (di norma 5-7 metri) con un fusto sottile alla base e alla sommità ma rigonfia al centro.
Da giovane il tronco è circondato da numerosi anelli formati da lunghe spine scure, queste ricoprono anche le seguenti parti delle grandi foglie o steli: il rachide centrale, la nervatura mediana dei segmenti e la lamina.
I tronchi sono densamente spinosi, ma diventano lisci e grigi con l’invecchiamento del tronco.
Gli alberi hanno 10-20 foglie alte fino a 3 metri con foglioline approssimativamente opposte. Le foglie sono pennate, spinose, con le pinnule, di colore verde scuro superiormente e verde azzurro chiaro inferiormente, sono distribuite ad angoli diversi sul rachide.
Le infiorescenze spinose si formano tra le foglie e portano fiori di entrambi i sessi di colore giallo.
Fiorisce in primavera ei suoi fiori sono molto visitati dalle api.
I frutti sono globosi, di colore giallo arancio, di circa 2,5 cm di diametro, contengono una discreta quantità di olio utilizzato a scopo alimentare.
Ogni fruttescenza può contenere circa 2.000 – 3.000 frutti.
Al loro interno è presente una noce bianca, solida, con lo stesso sapore della massa di cocco secca, un po’ più morbida.

Coltivazione –
L’Acrocomia crispa è una palma sempreverde che viene raccolta allo stato selvatico per uso locale come alimento, medicina e fonte di materiali.
Malgrado la diffusa presenza di spine e la lenta crescita è una specie di grande valore ornamentale da utilizzare in ampi spazi ed in pieno sole nelle zone tropicali, subtropicali e temperato calde; da adulta sopporta lunghi periodi di siccità e temperature minime dell’ordine di -2/-3 °C per brevi periodi.
La pianta inizia spesso a fiorire e fruttificare intorno ai 6-8 anni, anche se possono essere necessari fino a 18 anni.
Le piante spesso fioriscono e fruttificano due volte l’anno nel loro ambiente naturale.
Cresce prevalentemente su suoli calcarei.
La propagazione avviene per seme; questo va seminato non appena è maturo in una posizione parzialmente ombreggiata in contenitori individuali. Di solito ci si può aspettare un basso tasso di germinazione, con il seme che impiega più di un anno a germogliare.
Alcune persone scarificano il seme e poi lo mettono a bagno in acqua per diverse settimane per farlo germogliare.

Usi e Tradizioni –
L’Acrocomia crispa fu descritta per la prima volta come Cocos crispa da Carl Sigismund Kunth nel 1816 sulla base di un esemplare incompleto raccolto da Alexander von Humboldt e Aimé Bonpland. Nel 1866 Sebastián Alfredo de Morales descrisse il Gastrococcus armentalis sulla base di una specie distinta. Sebbene Morales sia stato in grado di esaminare l’esemplare su cui si basava la specie di Kunth, ha concluso che le due raccolte rappresentavano specie diverse. Nel 1912, sulla base della descrizione di Charles Fuller Baker, Odoardo Beccari pubblicò una descrizione formale di Acrocomia crispa, in cui includeva la C. cripsa di Kunth.
La pianta viene chiamata con vari nomi: corojo a Cuba; palma de corojos sempre a Cuba; palma barrigona, in altri paesi di lingua spagnola; palmera barrigona, in altri paesi di lingua spagnola; palmera barrigona cubana, in altri paesi di lingua spagnola, cuban belly palm nei paesi anglosassoni.
Questa pianta ha usi commestibili.
I frutti contengono un’albumina delicata, commestibile, che può fornire un quantitativo d’olio.
Il sapore del seme fresco è in qualche modo simile a quello del cocco ma non possiede proprietà purgative.
Si può consumare anche il cuore della pianta.
In campo medicinale si dice che il vino e il brandy prodotti dal frutto abbiano proprietà medicinali, compreso il trattamento di alcune forme di asma.
Tra gli altri usi si ricorda che il rachide delle foglie contiene fibre forti ed elastiche che vengono utilizzate per realizzare corde e spago. Questa corda è molto resistente e duratura.
Le spine affilate che si trovano in tutta la pianta sono tradizionalmente utilizzate come stuzzicadenti e forcine per capelli.

Modalità di Preparazione –
L’Acrocomia crispa trova impiego in campo alimentare. Le sue parti commestibili includono i frutti, i semi e il cuore della pianta.
I frutti possono essere mangiati crudi o utilizzati per preparare succhi, gelatine, marmellate e conserve.
I semi possono essere consumati dopo averli essiccati e tostati. Hanno un sapore simile alle noci e possono essere utilizzati come snack o come ingrediente in vari piatti, come insalate, cereali o dessert.
Dall’Acrocomia crispa è possibile ottenere un olio commestibile che è ricco di acidi grassi essenziali e viene utilizzato per cucinare, friggere o come condimento per insalate.
Il “cuore” della pianta, ossia il germoglio centrale appena spuntato, è commestibile e può essere consumato crudo o cotto. È spesso utilizzato nelle preparazioni culinarie come ingrediente per insalate, zuppe e piatti a base di verdure.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/119719540/original.jpg
https://sweetgum.nybg.org/images3/945/093/1662976.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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