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Vantaggi della consociazione tra olivo e fico

Vantaggi della consociazione tra olivo e fico

Alcune tecniche del passato traevano origine da antiche e consolidate osservazioni che conducevano, quindi, all’applicazione di pratiche consolidate e funzionali.
Una di queste tecniche era quella di piantare alberi di fichi (Ficus carica L., 1753) accanto agli ulivi (Olea europaea L., 1753).
Questa tecnica rappresenta una strategia naturale e sostenibile per proteggere le colture dalla temuta mosca dell’olivo (Bactrocera oleae (Rossi, 1790).
Tale tecnica è legata al fatto che il fico è in grado di attirare la mosca dell’olivo (che può arrecare notevoli danni all’olivo) grazie all’odore particolarmente dolce dei suoi frutti.
In presenza di alberi di fichi la mosca, attirata dalla fragranza, si sposta dagli ulivi verso i fichi, abbandonando quindi la pianta d’origine.
Quando l’insetto entra in contatto con il frutto del fico il miele rilasciato dal frutto si rivela fatale per l’insetto, uccidendolo all’istante.
In pratica i frutti del fico rappresentano un “insetticida” naturale e letale contro la mosca dell’olivo che rappresenta una delle principali minacce per gli oliveti. Per questo motivo, nei sistemi agroecologici è opportuno impiantare un certo numero di alberi di fico che, di fatto, riescono a ridurre l’uso di insetticidi chimici, salvaguardando l’ambiente e garantendo una produzione più sana e biologica.
In generale, si consiglia di piantare un fico ogni quattro olivi, una disposizione studiata per massimizzare l’efficacia di questa protezione naturale.
Questa tecnica può essere molto utile, inoltre, in sistemi produttivi biodiversi dove il fico e l’olivo possono rappresentare l’impianto base dove inserire siepi produttive e sistemi di inerbimento con leguminose ed altre specie.
In questo contesto, il fico diventa un alleato prezioso, capace di offrire una protezione naturale e sostenibile.

Vantaggi economici ed ecologici –
La consociazione tra il fico e l’olivo, inoltre, offre diversi vantaggi agronomici ed ecologici, tra cui:
1. Ottimizzazione dello spazio e delle risorse
Il fico ha una chioma più espansa e tende a svilupparsi in larghezza, mentre l’olivo cresce più in altezza. Questo consente un uso efficiente dello spazio senza competizione eccessiva per la luce solare.
L’apparato radicale dell’olivo è profondo, mentre quello del fico è più superficiale, riducendo la competizione per l’acqua e i nutrienti.
2. Miglioramento della fertilità del suolo
Il fico ha un’azione migliorativa sul suolo grazie alla sua capacità di colonizzare terreni poveri e creare humus con la caduta delle foglie.
Entrambe le piante favoriscono la biodiversità microbica nel suolo, migliorandone la struttura e la capacità di ritenzione idrica.
3. Protezione reciproca dal vento e dal sole
Il fico può offrire ombra ai giovani olivi, riducendo l’evaporazione e lo stress idrico nelle zone aride.
L’olivo, più resistente, può fare da frangivento naturale, proteggendo il fico da raffiche forti che potrebbero spezzarne i rami.
4. Riduzione dei parassiti e delle malattie
La diversificazione colturale aiuta a rompere i cicli di alcuni parassiti e malattie che attaccano le monocolture.
Il fico attira insetti utili come api e vespe, favorendo la biodiversità e l’impollinazione.
5. Raccolta scalare e diversificazione produttiva
Il fico e l’olivo producono frutti in periodi differenti (estate-autunno per il fico, autunno-inverno per l’olivo), permettendo una raccolta scaglionata e una migliore gestione delle risorse aziendali.
6. Migliore resilienza agli stress ambientali
Entrambe le piante sono resistenti alla siccità e tollerano suoli poveri, rendendo questa consociazione ideale per zone mediterranee con scarsità idrica.
In sintesi, la consociazione tra fico e olivo è una pratica sostenibile che migliora la produttività, la biodiversità e la salute del suolo, riducendo al contempo il rischio di malattie e parassiti.




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