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Camellia sasanqua

Camellia sasanqua

La camelia autunnale (Camellia sasanqua Thunb., 1784) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Theaceae.

Sistematica –
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Dilleniidae,
Ordine Theales,
Famiglia Theaceae,
Genere Camellia,
Specie C. sasanqua.
Sono sinonimi i termini:
– Camellia miyagii (Koidz.) Makino & Nemoto;
– Camellia sasanqua var. angustifolia Miq.;
– Camellia sasanqua var. fujikoana Makino;
– Camellia sasanqua var. lanceolata Miq.;
– Camellia sasanqua var. latifolia Miq.;
– Camellia sasanqua var. obtusifolia Miq.;
– Camellia sasanqua var. serrata (Siebold ex Kochs) Masam.;
– Camellia sasanqua var. thunbergii Pierre;
– Camellia tegmentosa (Koidz.) Makino & Nemoto;
– Sasanqua malliflora Raf.;
– Sasanqua molliflora Raf., 1838;
– Sasanqua vulgaris Nees;
– Thea miyagii Koidz.;
– Thea sasanqua (Thunb.) Nois. ex Cels;
– Thea sasanqua var. serrata Siebold;
– Thea sasanqua var. serrata Siebold ex Kochs;
– Thea sasanqua var. thunbergii Pierre;
– Thea sinensis var. thunbergii Pierre;
– Thea tegmentosa Koidz..

Etimologia –
Il termine Camellia del genere fu dedicato da Linneo al botanico e missionario gesuita moravo, Jiří Josef Kamel (1661-1706), non per aver introdotto la camelia, che non conosceva, in Europa, come spesso viene riportato, ma per i suoi studi sulla flora delle Filippine che firmava col nome latinizzato Camellus.
L’epiteto specifico sasanqua proviene dal nome giapponese “sazankwa”, cioè fiore del tè di montagna.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Camellia sasanqua è una pianta originaria del Giappone (Kyushu e Isole Ryukyu).
Il suo habitat è di solito quello delle foreste costiere sempreverdi, dei pendii erbosi in montagna e delle radure delle foreste, dove cresce tra 500 e 1000 m di altitudine.

Descrizione –
La Camellia sasanqua è un arbusto o piccolo albero sempreverde che cresce fino a circa 5 m.
I rami giovani sono rossicci e pubescenti.
Le foglie sono alterne, su un corto picciolo (0,3-0,5 cm), oblunghe o ellittiche con margine dentato. La lamina fogliare è di colore verde scuro con sfumature bluastre, coriacea, lunga 3-6 cm e larga 2-3 cm, lucida superiormente con nervatura centrale prominente e tomentosa sia superiormente che inferiormente.
I fiori sono subterminali, ascellari, sessili (senza peduncolo), di 4-7 cm di diametro, con 8-10 sepali orbicolari verdi, pubescenti, ciliati ai margini, che si staccano all’apertura del fiore (decidui); i petali, in numero di 5-7, sono obovati o spatolati di colore bianco o rosso, lunghi 2-3 cm e larghi 1,5-2,5 cm; gli stami sono numerosi, appariscenti, gialli e l’ovario pubescente, globoso, triloculare. I frutti sono capsule obovoidi o globose di circa 2 cm di diametro contenenti 1-2 semi per loculo. Si riproduce per seme, nel qual caso la prima fioritura avviene al 4°-5° anno di età, per margotta, ma solitamente per talea.
La fioritura è nel periodo autunno-invernale ed i fiori hanno un delicato profumo dolce.

Coltivazione –
La Camellia sasanqua è una pianta che viene raccolta allo stato selvatico e anche coltivata per i semi ricchi di olio e per i petali aromatici che sono la fonte di un olio essenziale. Viene spesso coltivata come ornamentale nei giardini, dove può essere utilizzata come siepe.
È una pianta di grande interesse ornamentale e paesaggistico sia per la fioritura, che avviene in un periodo molto povero da questo punto di vista, che per il fogliame decorativo; i singoli fiori sono di breve durata, ma prodotti in continuità per molte settimane e in alcune varietà per mesi.
Questa specie predilige climi freschi ed umidi ed è abbastanza resistente alle basse temperature, fino a circa -10°C e ancora meno in alcune varietà, anche se i fiori possono essere rovinati dai venti gelidi. Non è particolarmente esigente in fatto di suolo, anche se preferisce quelli fertili, sciolti, ricchi di sostanza organica, ben drenati, subacidi o neutri e mantenuti umidi; la posizione ottimale è sotto leggera ombreggiatura, ma resiste anche al pieno sole se opportunamente irrigata; eventuali potature vanno effettuate a inizio primavera. Le concimazioni, moderate, vanno fatte alla ripresa vegetativa, utilizzando preferibilmente concimi organici o a lenta cessione, specifici per acidofile.
In Giappone e Cina è coltivata anche per l’olio estratto dai semi.
Le specie di questo genere generalmente preferiscono un terreno torboso, più o meno privo di calcare con un pH compreso tra 5 e 7, ma la maggior parte cresce bene in un terriccio a cui è stato aggiunto abbondante terriccio di foglie, purché sia ben drenato e privo di calcare. La maggior parte delle specie sono piante del sottobosco nelle foreste (preferibilmente quercia o pino) e preferiscono una posizione calda e riparata con ombra moderata; almeno nelle ore più calde della giornata. Richiede una posizione riparata dai forti venti e molte cultivar tollerano il pieno sole, infatti alcuni rapporti affermano che la specie fiorisce meglio in una posizione soleggiata e calda.
Si adatta bene alla coltivazione in vaso utilizzando terricci per acidofile con aggiunta, intorno al 25%, di sabbia silicea o agriperlite per migliorare il drenaggio, tenendo presente che, in particolare in estate, deve essere assicurata una costante umidità; se si utilizza acqua calcarea per le innaffiature può verificarsi un ingiallimento delle foglie (clorosi ferrica), in tal caso trattare con chelati di ferro.
La Camellia sasanqua è una pianta resistente alle malattie ed in genere ai parassiti, ad eccezione delle cocciniglie, pertanto va periodicamente controllata per potere intervenire prontamente con prodotti specifici.
Da seme non si è mai certi che le nuove piante siano identiche alla pianta madre, data la intrinseca variabilità genetica della specie; questo metodo è utilizzato generalmente da chi vuole ottenere nuove varietà o ibridi.
Le piante non sono molto autocompatibili, i fiori autofecondati producono pochi semi e questi sono di bassa vitalità.
Si riproduce più che altro per talea si effettua in estate utilizzando porzioni di ramo semilegnose di 10-15 cm di lunghezza, a cui vengono lasciate due foglie apicali, messi a radicare in substrato molto drenante e leggero, costituito ad esempio da terriccio torboso e sabbia silicea, o agriperlite, in parti uguali; la radicazione è piuttosto lenta (100-120 giorni). La specie ha dato origine a numerosissime varietà ed ibridi con fiori semplici, semidoppi e doppi in varie tonalità di colore, dal bianco, al rosa, al rosso ed anche bicolori.
Le piante risentono del trapianto per cui è meglio piantarle nelle loro posizioni finali quando sono ancora giovani.
La Camellia sasanqua, per la sua forte resistenza alle malattie fungine, in particolare Glomerella cingulata e Phytophthora cinnamoni, viene spesso utilizzata come portainnesto per altre camelie.

Usi e Tradizioni –
La Camellia sasanqua è conosciuta con vari nomi comuni; tra questi ricordiamo: autumn camellia, Christmas camellia, sasanqua camellia (inglese); camelia autunnale, camelia invernale, camelia di Natale (italiano); camélia d’automne, camélia de Noël (francese); camélia de Natal, camélia de outono, cameleira-sasanqua (portoghese); camelia del otoño (spagnolo); herbstblühenden kamelien (tedesco).
Storicamente, all’inizio del periodo Edo, iniziarono ad apparire cultivar di Camellia sasanqua; la prima registrazione delle cultivar di questa pianta fu fatta da Ihei Ito (1695–1733). I giapponesi la chiamano Sazanka (サザンカ, 山茶花).
Questa pianta non era conosciuta nella società occidentale fino a quando nel 1820 il capitano Richard Rawes dell’East Indiaman Warren Hastings portò Camellia sasanqua var. stricata al suo parente, Thomas Carey Palmer, di Bromley nel Kent. Poi nel 1869, i commercianti olandesi importarono alcuni esemplari in Europa. Ora è stata introdotta anche in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Questa pianta ha una lunga storia di coltivazione in Giappone per ragioni pratiche piuttosto che decorative. Le foglie vengono utilizzate per fare il tè mentre i semi o le noci vengono utilizzati per fare l’olio di semi di tè, che viene utilizzato per l’illuminazione, la lubrificazione, la cucina e per scopi cosmetici. L’olio di tè ha un contenuto calorico più elevato di qualsiasi altro olio commestibile disponibile naturalmente in Giappone.
La Camellia sasanqua è apprezzata nei giardini per il suo bel fogliame verde lucido e per i fiori singoli profumati che possono variare di colore dal bianco al rosa intenso e vengono prodotti molto presto nella stagione. Sono state selezionate varie cultivar, tra cui ‘Crimson King’, ‘Hugh Evans’ e ‘Jean May’ hanno ottenuto il premio Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society.
Tra i pericoli alimentari si rammenta che è stata segnalata ad Hong Kong una sostanza chiamata Ch’da tsaiping, come derivata dalla torta di semi residua di Camellia sasanqua ed è stata utilizzata per avvelenare i pesci; per questo ha un uso in acquacoltura per il controllo di pesci predatori indesiderati nei corsi d’acqua.
In Giappone, ed ancor più in Cina, la pianta è coltivata per l’olio che si estrae dai suoi semi, utilizzato nell’industria cosmetica, come lubrificante, ed in passato per l’illuminazione, ma anche ampiamente per uso alimentare.
L’olio è costituito per circa l’80% da acido oleico e per il 10% da acido linoleico, contiene inoltre proteine, vitamine A, B, D ed E e minerali ed ha proprietà antiossidanti e antibatteriche.
Le sue foglie sono spesso utilizzate per aromatizzare il tè ed il legno viene impiegato per realizzare piccoli oggetti di uso comune.
La data di introduzione in Europa non è certa, si ritiene intorno alla metà del XIX secolo, mentre è nota esattamente quella in Inghilterra, il 1879.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali; le piante possono essere utilizzate come siepi. La cultivar ‘Onigoromo’ è stata menzionata appositamente per questo scopo.
Dal punto di vista ecologico la Camellia sasanqua è presente in un ampio habitat per cui, al momento, non ci sono minacce attuali per questa specie. La pianta è classificata come “a rischio minimo” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2013).

Modalità di Preparazione –
La Camellia sasanqua è una pianta utilizzata per vari scopi.
L’olio ottenuto dai semi è commestibile se raffinato e si dice che sia di qualità uguale all’olio d’oliva.
Le foglie vengono mescolate al tè per conferirgli un aroma gradevole.
In campo medicinale si ottiene un decotto (pare dai petali) che è demulcente ed espettorante.
Dai petali rosa o rossi si ottiene una tintura verde.
Un decotto della pianta (potrebbe riferirsi all’olio nel seme) è utilizzato come sostituto del sapone per lavare i vestiti unti.
I petali profumati sono utilizzati come materia prima per la produzione di profumi.
Dal seme si ottiene un olio non essiccante. Può essere utilizzato per l’illuminazione, la lubrificazione, per fare il sapone, come olio per parrucchieri e per tessuti.
L’olio ottenuto dal seme di questa specie è probabilmente molto simile in qualità a quello ottenuto da Camellia oleifera.
Il seme contiene il 40-50% di un olio non essiccante. L’olio è costituito principalmente da acido oleico. Non è soggetto a polimerizzazione né a ossidazione, né forma solidi a basse temperature.
L’olio ha una vasta gamma di applicazioni. È una buona materia prima per usi industriali, è utilizzato come illuminante, nella fabbricazione di tessuti e nella fabbricazione di articoli come sapone, margarina, olio per capelli, lubrificanti, inchiostri e vernici. È anche utilizzato nella sintesi di altri composti ad alto peso molecolare e per realizzare un rivestimento antiruggine per metalli. Viene spesso utilizzato in medicina e nei cosmetici in prodotti come creme per la pelle e composti antirughe.
Vari composti vengono estratti dai semi una volta rimosso l’olio. Questi includono saponine (utilizzate come agente emulsionante nei parassiti, insetticidi, per uso per gli estintori schiumogeni e nei detergenti), tannini e pentosano.
La pasta di semi ha attività insetticida ed è stato dimostrato che fornisce un controllo efficace su una gamma di parassiti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/167191714/original.jpg
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4d/Camellia_sasanqua_SZ83.png

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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