Fattoria Triboli
Fattoria Triboli
La transizione agroecologica, ovviamente, è un processo anche spontaneo di aziende sparse in varie parti del mondo, che seppur con differenti approcci, si pongono, comunque, obiettivi molto simili. È il caso di un’azienda, ristrutturata di recente, e sita nel territorio del Comune di Impruneta, un comune della città metropolitana di Firenze. Una realtà con una estensione di 60 Ha di bosco, 20 di uliveto e 5 di seminativo, con produzione di olio evo, ortaggi, salse, uova, miele, “formaggi” vegani, prodotti eco-cosmetici e offerta di vari servizi quali: fattoria didattica, visite, degustazioni, eventi in partnership. L’idea progettuale è nata nel 2018 per raggiungere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della fattoria, attraverso un approccio agroecologico. Inoltre, all’inizio del 2019, in collaborazione con il master in “Strategic Leadership towards Sustainability”, offerto dal Blekinge Institute of Technology in Svezia, l’azienda ha finalizzato un piano per raggiungere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il piano ha previsto le seguenti azioni:
1. Aumento dei ricavi e della quota di mercato, adottando pratiche di agricoltura sostenibile che aumentino il livello sia della purezza che della qualità dell’olio d’oliva. Un ulteriore flusso di entrate è quello di espandere le linee di prodotti riproponendo i prodotti finali dalla produzione. L’azienda agricola utilizza i residui dell’olio d’oliva e li converte in prodotti cosmetici e/o in fertilizzanti organici.
2. Riduzione delle spese energetiche, investendo in varie forme di energia. L’energia generata dal sole, dal vento o dai biocarburanti è migliore per l’ambiente rispetto ai combustibili fossili. In questo modo generare energia richiede un investimento anticipato, ma verrà ripagato in pochi anni e soprattutto ne potrà trarre beneficio l’ambiente. Ad oggi la fattoria sta utilizzando come fonti d’acqua per l’irrigazione degli orti e delle piante di olivo, l’acqua della sorgente presente all’interno della fattoria e l’acqua di un lago. In questo modo vengono evitati sprechi di acqua potabile.
3. Riduzione delle spese per i rifiuti, per la diminuzione dei costi, riutilizzandoli nella produzione di fertilizzanti naturali. Processi di produzione circolari come questi riducono i costi necessari per lo smaltimento. Il fine è quello, entro l’anno 2024, di raggiungere l’obiettivo “Zero Waste”.
4. Riduzione delle spese per materiali e acqua; le pratiche agricole utilizzano in gran parte le risorse di acqua dolce del pianeta. Pratiche più sostenibili come la permacultura porteranno a una riduzione del consumo di acqua e quindi dei costi.
Al fine di raggiungere la sostenibilità ambientale, economica e sociale le attività sono state suddivise in 7 azioni strategiche. La strategia aziendale può essere riassunta come in tabella 8.1 dove vengono sintetizzati e schematizzati i propositi aziendali suddivisi in breve periodo (Short term), medio periodo (Medium term) e lungo periodo (Long term).
I risultati non sono tardati ad arrivare e già, dopo 5 anni dalla nascita, l’azienda ha ottenuto la certificazione BIO, adottando anche pratiche di Agricoltura Organica Rigenerativa, che consentono, attraverso un monitoraggio, di verificare che venga assorbita più CO2 di quanta se ne emetta nell’atmosfera. Inoltre con l’agricoltura organica rigenerativa si è riusciti ben presto ad incrementare la fertilità del terreno e la sua resilienza ai cambiamenti climatici, rafforzando l’ecosistema e ottenendo prodotti sostenibili. Le tecniche adottate, in tal senso, fanno ricorso alle seguenti soluzioni:
– sovescio; attraverso la coltivazione di piante che vengono successivamente falciate col fine di proteggere il terreno dal sole, aumentare l’apporto di sostanza organica nel suolo ed aumentare la ritenzione dell’acqua;
– keyline; cioè la progettazione secondo linee di livello (tecnica di coltivazione agricola tradizionale nota da tempi remoti) che consente la prevenzione dell’erosione del suolo piantando gli olivi lungo le curve di livello delle colline.
– tecniche di risparmio idrico; attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua con tecniche di irrigazione ad alta efficienza come l’irrigazione a goccia;
– creazione di bio-compost; attraverso la tecnica del TekuKana, che consente di moltiplicare i microrganismi del suolo, creando un ammendante ricco di microrganismi; addizionando il siero di latte al TekuKana per produrre fertilizzanti e, infine, attraverso la preparazione di biochar, da cui si ricava un carbone con un’alta capacità di sequestro di CO2.
In questo modo si sono ottenuti sia vantaggi che nuove sfide che l’azienda ha iniziato ad analizzare e valutare per ottimizzarli e finalizzarli ad una sostenibilità di lungo periodo. I vantaggi sono stati quelli dell’alto livello qualitativo dei prodotti, del riutilizzo degli scarti per produrre ammendanti e concimi, con conseguente aumento dei ricavi e diminuzione dei costi relativi, e l’ottimizzazione delle risorse idriche, con spreco di acqua potabile praticamente nullo. Le sfide da affrontare sono legate ad un irregolare livello quantitativo della produzione e all’aumento di alcuni costi di gestione che, spesso, non vengono compresi dal consumatore che non ha ancora sufficiente consapevolezza della qualità globale dei prodotti e servizi agricoli. Tuttavia, il processo iniziato sta conducendo ad una rigenerazione dell’ecosistema aziendale, limitando l’inquinamento da sostanze chimiche, preferendo quelle naturali, valorizzando gli scarti aziendali e gestendo in modo efficace le risorse idriche naturalmente presenti. Tutti questi processi sono seguiti e monitorati, tra l’altro, in collaborazione con i seguenti Enti: Università di Bologna; Deafal ONG; WorldRise; Servizio Socio-educativo comune Impruneta (FI); Pubblica assistenza Tavarnuzze (FI). Inoltre, l’obiettivo futuro è quello di realizzare, in collaborazione con Deafal ONG e un’altra fattoria, il progetto “IESS-Azioni agroecologiche innovative per rigenerare i suoli producendo un impatto economico, sociale e sostenibile”; per di più si sta lavorando per raggiungere ulteriori standard di sistema attraverso certificazioni del tipo: ISO, EMAS, ECOLABEL, aumentando, altresì, i crediti di carbonio. In pratica un sistema di partnership molto integrato che consente verifiche e riscontri di assoluto valore scientifico ma, soprattutto, di messa a punto dei processi avviati. Tutti questi processi hanno permesso:
– l’autoproduzione di compost e biofertilizzanti;
– il riutilizzo della sansa come concime organico per i terreni;
– il pascolo razionale delle galline tra gli oliveti, con apporto di importanti aliquote di fertilizzanti derivati dagli escrementi;
– il riutilizzo delle foglie di olivo post potatura e raccolta per ottenere estratti da utilizzare come infusi;
– la trinciatura delle frasche della potatura (con fissaggio di carbonio nel terreno, sfavorendo così l’emissione di CO2 nell’aria);
– il riutilizzo dell’acqua del lago aziendale per uso irriguo;
– un packaging – bottiglia acciaio inox + bag in box (refillable);
– l’utilizzo di carta crush e carta erba per le etichette, con la limitazione dell’utilizzo di cellulosa;
– la restituzione di cassette vuote per le verdure;
– l’utilizzo degli scarti delle verdure come mangime per gli animali.
Ovviamente, il programma messo in atto dalla compagine aziendale è molto più ambizioso, e non riportabile per intero in questo testo, tuttavia in esso trovano attuazione ed integrazione tutti gli aspetti dell’agroecologia, attraverso fasi di applicazione e report di riscontro che ne migliorano continuamente l’attuazione e la realizzazione. Tra queste azioni una particolare attenzione è stata posta anche al sistema di vendita che, come è noto, è uno dei fattori di maggiore evoluzione dell’intero comparto agroalimentare in chiave agroecologica.
In generale si è optato per differenti sistemi tra di loro integranti: vendita diretta in azienda oppure attraverso mercati e fiere itineranti in Italia e in Germania ma anche il sistema E-commerce che, in ambito agricolo, trova sempre maggiori soluzioni ed applicazioni.
Guido Bissanti
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