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Come consociare la santoreggia

Come consociare la santoreggia

La santoreggia montana (Satureja montana L., 1753) è una pianta perenne aromatica della famiglia delle Lamiaceae che cresce spontanea nel Centro-Nord Italia fino alla zona submontana e si può trovare nei campi e in luoghi aridi.
Questa pianta, molto utilizzata in cucina o per scopi farmaceutici si avvantaggia notevolmente della pratica della consociazione.
Le piante con cui consociarla sono soprattutto: cipolla, fagiolo, nasturzio, stevia e tagete. Si può consociare comunque con piante aromatiche come: timo, rosmarino, salvia e origano o con ortaggi come, oltre i fagioli: piselli, pomodori, carote e zucchine, oppure con piante ornamentali come: lavanda, santolina e achillea ed, infine, con piante spontanee e selvatiche, come: elicriso e ginepro.
La santoreggia montana è una pianta aromatica e perenne che, quindi, si presta bene alla consociazione con altre piante, sia per il suo valore ornamentale che per le sue proprietà benefiche nel giardino. Può essere associata con altre piante per vari scopi, come migliorare la crescita, allontanare i parassiti o ottimizzare l’uso dello spazio. Nel dettaglio vediamo i vantaggi specifici di alcune consociazioni.
– Piante aromatiche
Timo (Thymus vulgaris): entrambe condividono esigenze simili di terreno drenante e soleggiato.
Rosmarino (Rosmarinus officinalis): favorisce la biodiversità e crea un bel contrasto estetico.
Salvia (Salvia officinalis): ottima per creare un angolo aromatico con esigenze simili di sole e terreno.
Origano (Origanum vulgare): ideale per sfruttare spazi limitati in giardini aromatici.
– Ortaggi
Fagioli e piselli: la Satureja montana è nota per allontanare i parassiti (come gli afidi) che possono attaccare le leguminose.
Pomodori: aiuta a migliorare la qualità del raccolto e tiene lontani i nematodi del terreno.
Zucchine: la sua capacità di respingere gli insetti è utile vicino alle cucurbitacee.
Carote: può aiutare a scoraggiare i parassiti specifici come la mosca della carota.
– Piante ornamentali
Lavanda (Lavandula spp.): creano un angolo profumato e attraggono impollinatori come api e farfalle.
Santolina: condivide esigenze di terreno secco e crea un bel contrasto di colori.
Achillea (Achillea millefolium): contribuisce alla biodiversità del giardino ed è compatibile con la santoreggia per le stesse esigenze idriche.
– Piante spontanee o selvatiche
Elicriso (Helichrysum italicum): ama terreni aridi e ben drenati, come la Satureja montana.
Ginepro (Juniperus communis): pianta compatibile in giardini rocciosi o mediterranei.
Queste consociazioni migliorano la salute complessiva del giardino, promuovono la biodiversità e favoriscono la crescita sana delle piante.
Per la coltivazione della santoreggia si consigliano, comunque, esposizioni soleggiate, inoltre ama terreni leggeri, ben drenati e poveri.
Si consiglia sempre una distanza sufficiente tra le piante per evitare competizione e garantire un buon flusso d’aria.
Ricordiamo poi che la santoreggia è bottinata dalle api; quindi è una pianta mellifera dalla quale si ricava un buon miele, che però è molto raro, poiché la pianta ha una diffusione limitata.
Per quanto riguarda la raccolta la Santoreggia si raccoglie in estate nel pieno della fioritura, tagliandola a pochi centimetri da terra, mentre le parti utilizzate sono le sommità dei fiori e le foglie.
Per quanto riguarda gli utilizzi la santoreggia è importante sia per gli impieghi farmaceutici che in cucina.
– Farmacia
Secondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà medicamentose:
antisettica (proprietà di impedire o rallentare lo sviluppo dei microbi);
carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali);
digestiva: aiuta la digestione dei cibi;
espettorante (favorisce l’espulsione delle secrezioni bronchiali).
– Cucina
Le parti edibili sono le foglie con le quali si può fare un infuso, trattandosi di un’erba officinale e erba medicinale; inoltre esse possono essere usate come condimento in molte ricette.




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