Garcinia xanthochymus
Garcinia xanthochymus
Il falso mangostano (Garcinia xanthochymus Hook.f. ex T.Anderson 1874) è una piccola specie arborea appartenente alla famiglia delle Clusiaceae.
Sistematica –
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Theales,
Famiglia Clusiaceae,
Genere Garcinia,
Specie G. xanthochymus.
Sono sinonimi i termini:
– Garcinia pictoria (Roxb.) Dunn (1915);
– Garcinia pictoria (Roxb.) Engl. (1925);
– Garcinia roxburghii Kurz (1875);
– Garcinia tinctoria (DC.) Dunn (1915);
– Garcinia tinctoria (DC.) W.Wight (1909);
– Xanthochymus pictorius Roxb. (1805);
– Xanthochymus tinctorius DC. (1824).
Etimologia –
Il termine Garcinia è stato dato in onore del botanico francese Laurent Garcin (1683-1751).
L’epiteto specifico xanthochymus proviene dal greco “xanthos”, cioè giallo e “chymos” cioè succo, in riferimento alle caratteristiche di questo.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Garcinia xanthochymus è una pianta che cresce in un areale cha va dall’India, dalla Cina meridionale e dal Giappone attraverso l’Indocina fino alla Malesia peninsulare. Nel dettaglio è presente in Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina (Guangxi e Yunnan), India, Isole Andamane e Nicobare, Laos, Nepal, Malaysia, Myanmar, Thailandia e Vietnam.
Il suo habitat naturale è quello delle dense foreste umide presenti nelle valli o nelle colline, ad altitudini comprese tra 0 e 1400 metri.
Descrizione –
La Garcinia xanthochymus è una pianta sempreverde che cresce in forma di arbusto o piccolo albero eretto, di forma piramidale, alto fino a 10 m, molto ramificato, con rami orizzontali o penduli a sezione quadrangolare e corteccia bruno chiara che si sfalda in piccole scaglie tondeggianti. È una pianta dioica (con piante con solo fiori maschili o solo femminili), ma a volte piante maschili possono portare anche fiori bisessuali.
Ha foglie opposte, pendenti, di forma oblunga, lunghe 20-35 cm e larghe 4-10 cm, di colore verde scuro lucido. I piccioli sono robusti lunghi 1,5-2,5 cm.
Le infiorescenze si trovano sulle cime e nascono all’ascella delle foglie cadute; sono composte da 2-10 fiori di 1,8 cm di diametro con cinque petali di colore bianco verdastro; I frutti sono eduli e sono delle bacche di forma subglobosa con apice appuntito, di colore verde quando immature, giallo intenso a maturità, lunghe 5-8 cm e contenenti polpa gialla.
Le piante fioriscono da marzo a maggio, mentre i frutti si formano da agosto a novembre.
All’interno sono contenuti da uno a 4 semi, ma più frequentemente due.
Coltivazione –
La Garcinia xanthochymus è un albero che viene raccolto allo stato selvatico, ed è anche coltivato e semi-coltivato, per i suoi frutti commestibili e per la sostanza colorante.
Questa pianta è una fonte di “gamboge”, una gomma-resina con una vasta gamma di usi che viene comunemente raccolta da diverse specie di questo genere e commercializzata a livello internazionale.
Per la sua coltivazione si tenga conto che è una pianta dei tropici caldi e umidi, dove si trova ad altitudini fino a 1.400 metri.
Cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 22 e 28 °C, ma possono tollerare 16-36 °C.
Le piante tollerano le gelate leggere occasionali e preferiscono una piovosità media annua compresa tra 1.500 e 2.000 mm, ma tollerano 1.200 – 2.500 mm.
L’esposizione deve essere in pieno sole o semi ombreggiatura e riguardo al suolo non è particolarmente esigente, purché sia drenante e pressoché costantemente umido, compresi i terreni poveri e i terreni con un pH elevato; predilige infatti un pH compreso tra 6 e 7,5, tollerando 5,5 – 8.
È una pianta a crescita molto lenta; gli alberi possono iniziare la produzione di frutti quando hanno 7-8 anni.
La fioritura avviene solitamente dopo un periodo di forte siccità e può verificarsi due volte l’anno.
La pianta si riproduce per seme che germina facilmente, ma avendo una ridotta durata di germinabilità, deve essere messo a dimora prima possibile; tuttavia si riproduce anche per talea e margotta.
Usi e Tradizioni –
La Garcinia xanthochymus è una pianta che viene consociuta con vari nomi comuni; tra questi riportiamo quelli locali di: defol (ডেফল) nel Bengala, tepor tenga (টেপৰ টেঙা) in Assam e heirangoi (হৈরাংগোই) nel Manipur.
Altri nomi comuni sono: eggtree, false mangosteen, gambogetree, Himalayan garcinia, Mysore gamboge, sour mangosteen, yellow mangosteen (inglese); gamboge des teinturiers, mangoustan amer (francese); mangostão amarelo (portoghese); gurka, mundu (spagnolo).
I frutti di questa pianta sono molto ricchi in vitamina C, hanno un sapore agrodolce ritenuto da molti gradevole, si consumano freschi con zucchero o impiegati per confezionare marmellate.
La polpa viene anche usata in sostituzione del tamarindo nel curry. Il succo essiccato dei frutti ed il lattice, di colore giallo intenso, vengono usati come colorante, in particolare nei colori ad acqua.
Estratti di varie parti della pianta sono impiegati nella medicina tradizionale. Studi di laboratorio hanno evidenziato, tra l’altro, la presenza nelle foglie di particolari polifenoli, xantoni, che presentano promettenti proprietà farmacologiche antiossidanti, antinfiammatorie, antitumorali e antimicrobiche.
Inoltre la specie è spesso utilizzata come portainnesto per la Garcinia mangostana.
Tra gli altri impieghi rilevanti si riporta che il Gamboge, una gommoresina ottenuta dalla pianta, viene utilizzato come colorante giallo, come illuminante e nelle vernici, negli acquerelli, ecc. La tintura viene spesso utilizzata per tingere le vesti dei sacerdoti buddisti.
Il Gamboge è una gommoresina ottenuta dalla corteccia, dai rami e dai frutti di diverse specie del genere Garcinia. Contiene circa il 70 – 80% di resina con il 15 – 25% di gomma e viene utilizzato principalmente come pigmento, essendo usato per tingere i tessuti (le vesti di seta gialla dei monaci buddisti sono spesso tinti con esso), oltre a fornire un colore giallo dorato, coloranti a vernici, lacche, pitture, inchiostri, acquerelli, ecc.
Inoltre il legno di questa pianta è bruno-grigiastro scuro è a grana fine, forte e molto duro. Di buona qualità, ma generalmente non utilizzato.
Modalità di Preparazione –
La Garcinia xanthochymus è una pianta con impeghi alimentari, medinali, o per l’ottenimento di resine e coloranti.
I frutti si mangiano crudi o cotti; hanno una buccia sottile e sono piuttosto acidi.
Hanno un sapore gradevole e acido e vengono utilizzati soprattutto come frutti da colazione.
Possono essere consumati freschi, utilizzati in sorbetti, marmellate, curry e aceti o come aromatizzanti in altri alimenti; sono inoltre una ricca fonte di acido citrico.
In campo medicinale il frutto è antiscorbutico, colagogo, rinfrescante, emolliente e demulcente e viene utilizzato con gli stessi scopi della Garcinia indica.
I semi producono fino al 17% di olio e il succo del frutto viene utilizzato come colorante.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://indiabiodiversity.org/biodiv/observations//8f901682-faf2-40c3-b9d6-6d02b7b7d0f7/e7bd69be56064b34bc68be2558b156a6.jpg
– https://indiabiodiversity.org/species/show/280610
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.