Zapornia parva
Zapornia parva
La schiribilla comune o schiribilla eurasiatica (Zapornia parva Scopoli, 1769) è un uccello appartenente alla famiglia dei Rallidae.
Sistematica –
Da un punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Deuterostomia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Infraphylum Gnathostomata,
Superclasse Tetrapoda,
(clade) Amniota,
Classe Aves,
Sottoclasse Neornithes,
Superordine Neognathae,
Ordine Gruiformes,
Famiglia Rallidae,
Genere Zapornia,
Specie Z. parva
È sinonimo il termine:
– Porzana parva (Scopoli, 1769).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Zapornia parva è un uccello originario dell’Europa e dell’Asia centrale e vive prevalentemente nelle regioni comprese tra l’Europa orientale e la Siberia occidentale, mentre in Europa centrale è comune solo nelle regioni orientali e sud-orientali.
Il suo areale è compreso nelle paludi delle pianure del Paleartico occidentale, dove vive dal livello del mare fino a 430 m di quota.
Questa specie è più numerosa nelle le steppe dell’Europa orientale. A nord il confine dell’areale è costituito dalla regione di transizione tra foresta e steppa, mentre a sud dalla fascia dei semideserti.
In Europa centrale, si incontra soprattutto nelle pianure della Polonia e della Germania orientale, e nella cosiddetta pianura pannonica. Popolazioni minori ed isolate sono presenti anche nell’Europa occidentale e sud-occidentale.
Questa specie sverna nell’Europa sud-orientale, nella regione mediterranea, nell’Europa orientale e nel Nordafrica. Abbandona i territori di nidificazione in ottobre e vi ritorna in marzo.
Il suo habitat è quello delle paludi, delle aree dominate da canne e carici, e da vegetazione arbustiva sui bordi degli specchi d’acqua. Preferisce la vegetazione che circonda gli stagni e le paludi meno estese, in particolare sulle rive dei canali stretti con poca acqua e una vegetazione ripariale.
In Italia è una specie nidificante localizzata e irregolarmente svernante.
Descrizione –
La Zapornia parva è un uccello con una lunghezza variabile tra 18 e 20 cm, un’apertura alare di 34-39 cm, per un peso di 35 – 60 grammi.
Il maschio si riconosce in quanto ha le regioni superiori di colore bruno-olivastro, con delle striature biancastre e delle macchie più scure. Le regioni inferiori sono grigio-ardesia, così come i lati del collo e la faccia. I fianchi sono grigi. Il becco è verde con la base rossa. Le zampe e i piedi sono verdi.
La femmina ha invece la gola bianca, e il petto e l’addome giallastri. I fianchi sono marroncini, striati di grigio e bianco. Il becco è verde con la base rossa e le zampe sono verdi.
Il canto non è molto forte e si ode da una certa distanza solo di notte, quando l’uccello canta più di frequente, sebbene talvolta canti anche di giorno. Il grido di allarme del maschio è una sorta di gracidio sonoro e basso, che accelera e si dissolve alternativamente.
Altri tipi di richiamo possono essere uditi durante le parate.
Biologia –
La Zapornia parva è un uccello che costruisce generalmente il nido tra la vegetazione palustre, appoggiato a essa o fissato ai suoi steli, a una certa altezza sull’acqua. Il nido viene costruito dalla femmina, con canne e foglie di piante acquatiche. Ha la forma sferica e realizzato con una apertura sulla parte superiore.
La femmina vi depone 6-8 uova di color ocra, con macchie più scure. L’incubazione viene effettuata da entrambi i partner e dura circa 21 giorni. I pulcini si spostano rapidamente tra la vegetazione, dove sono nutriti dai genitori.
Il primo involo avviene dopo circa 50 giorni.
Ruolo Ecologico –
La Zapornia parva è un uccello migratore e con spostamenti che avvengono di notte. Esce raramente allo scoperto, soprattutto la sera. Questo uccello nuota con più facilità di altri dello stesso genere e predilige i canneti immersi in acque poco profonde.
La sua alimentazione è, principalmente, a base di insetti, piccoli molluschi, vermi, semi di piante acquatiche, boccioli e foglie.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.
Fonte foto:
– https://observation.org/photos/47680921.jpg