Indianthus virgatus
Indianthus virgatus
Il fiore dell’India o kattukuva (Indianthus virgatus (Roxb.) Suksathan & Borchs., 2009) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Marantaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota;
Regno Plantae;
Divisione Magnoliophyta;
Classe Liliopsida;
Ordine Zingiberales;
Famiglia Marantaceae;
Genere Indianthus,
Specie I. virgatus.
È basionimo il termine:
– Phrynium virgatum Roxb..
Sono sinonimi i termini:
– Arundastrum virgatum (Roxb.) Kuntze;
– Clinogyne virgata (Roxb.) Benth. & Hook.f.;
– Donax virgata (Roxb.) K.Schum.;
– Maranta virgata (Roxb.) A.Dietr.;
– Maranta virgata (Roxb.) Wall.;
– Maranta virgata (Roxb.) Wight
– Phyllodes virgata (Roxb.) Kuntze;
– Schumannianthus virgatus (Roxb.) Rolfe.
Etimologia –
Il termine Indianthus proviene dalla combinazione di “India” e della parola greca “ἄνθος” (ánthos), cioè fiore.
L’epiteto sppecifico virgatus viene dal latino “virgatus, a, um”, cioè di vimini intrecciato.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Indianthus virgatus è una pianta originaria di un areale che comprende l’India meridionale (Ghati orientali), lo Sri Lanka, le Isole Andamane.
L’habitat di questa pianta geofita rizomatosa è, principalmente, quello del bioma tropicale umido, dove cresce in aree paludose e lungo le rive di corsi d’acqua nel sottobosco delle foreste umide decidue e semidecidue, fino a circa 1000 m di altitudine.
Descrizione –
L’Indianthus virgatus è una pianta erbacea, rizomatosa, perenne, sempreverde.
La pianta si caratterizza dal formare densi cespi con fusti semplici, sottili, alti 1,5-4 m. Le foglie si trovano su un picciolo lungo circa 1 cm; sono distiche, di forma lanceolata, con margine intero e apice cuspidato, di colore verde brillante, coriacee; sono lunghe 15-45 cm e larghe 4-15 cm.
I fiori sono raggruppati in infiorescenze terminali, a pannocchia, lunghe fino a circa 50 cm, dicotome, con ramificazioni sottili.
I fiori sono di colore bianco, inodori, in coppia, sottesi da una brattea verde lanceolata, lunga circa 4 cm e larga 0,5 cm. I sepali sono decidui, corti, lanceolati con apice appuntito, corolla con tubo più corto dei sepali e 3 lobi oblunghi, 2 staminoidi petaloidi esterni obovati, lunghi circa 1,5 cm, gli interni leggermente più piccoli e ovario triloculare.
I frutti sono delle bacche di forma obovoidale di colore verde.
Coltivazione –
L’Indianthus virgatus è una pianta, poco conosciuta al di fuori delle zone di origine. In queste zone è quasi esclusivamente presente in giardini botanici.
Si può coltivare nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido.
Per la coltivazione ha bisogno di pieno sole, oppure ombra parziale.
Dal punto di vista pedologico ha bisogno di suoli che siano mantenuti costantemente umidi ma drenanti.
La riproduzione avviene per seme, ma solitamente si propaga facilmente per divisione.
Usi e Tradizioni –
L’Indianthus virgatus è una pianta poco diffusa fuori dal suo areale per cui i nomi comuni sono quelli delle zone di origine; tra questi riportiamo: pogina yele (kannada); kooelé (kodava); kattukuva, pandikuva (malayalam); geta-oluwa (sinhala); periya kuhai vazai (tamil).
Da questa pianta si ricavano fibre dagli steli che sono localmente utilizzate per realizzare stuoie, cappelli, oggetti artigianali e nella fabbricazione della carta.
Le foglie, che sono particolarmente resistenti, vengono impiegate da alcune popolazioni per avvolgere e cuocere cibi cui conferiscono un particolare aroma.
La pianta trova impiego inoltre nella medicina popolare.
In particolar modo foglie e rizomi sono utilizzati nella medicina tradizionale per varie patologie; alcuni studi di laboratorio hanno evidenziato negli estratti del rizoma la presenza di composti bioattivi con proprietà antiossidanti e epatoprotettrici degni di ulteriore approfondimento per un possibile utilizzo nella farmacopea ufficiale.
Modalità di Preparazione –
L’Indianthus virgatus è una pianta che trova impiego nelle sue aree di origine sia in campo alimentare che medicinale o come materiali per vari impieghi.
In campo alimentare vengono utilizzate le foglie per avvolgere e cuocere cibi a cui conferiscono un particolare aroma.
In campo medicinale si utilizzano foglie e rizomi per impieghi tradizionali.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/27/Schumannianthus_virgatus_21.JPG
– https://www.ifpindia.org/hifp/images/HIFP_022368.JPG
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.