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Pandanus utilis

Pandanus utilis

Il Pandano (Pandanus utilis Bory, 1804) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pandanaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Arecidae,
Ordine Pandanales,
Famiglia Pandanaceae,
Genere Pandanus,
Specie P. utilis.
Sono sinonimi i termini:
– Hasskarlia globosa (Hassk.) Walp.;
– Marquartia globosa Hassk.;
– Pandanus candelabrum Hook., 1857;
– Pandanus distichus Anon.;
– Pandanus elegantissimus J.J.Veitch;
– Pandanus flabelliformis Carrière;
– Pandanus maritimus Thouars;
– Pandanus mauritianus Lem.;
– Pandanus nudus Thouars;
– Pandanus odoratissimus Eggers;
– Pandanus odoratissimus Jacq.;
– Pandanus sativus Thouars;
– Pandanus spurius Miq.;
– Pandanus utilis hort.;
– Pandanus utilis hort. ex H.Wendl.;
– Pandanus utilis subsp. stephanocarpa;
– Pandanus utilis var. stephanocarpa (Gaudich.) Brongn.;
– Pandanus vacqua Carmich.;
– Pandanus vacqua Carmich. ex Balf.f.;
– Vinsonia consanguinea Gaudich.;
– Vinsonia consanguinea Gaudich. ex Balf.f.;
– Vinsonia macrostigma Gaudich.;
– Vinsonia macrostigma Gaudich. ex Balf.f.;
– Vinsonia media Gaudich.;
– Vinsonia media Gaudich. ex Balf.f.;
– Vinsonia propinqua Gaudich.;
– Vinsonia propinqua Gaudich. ex Balf.f.;
– Vinsonia stephanocarpa Gaudich.;
– Vinsonia striata Gaudich.;
– Vinsonia striata Gaudich. ex Balf.f.;
– Vinsonia thouarsii Gaudich.;
– Vinsonia thouarsii Gaudich. ex Balf.f.;
– Vinsonia utilis Gaudich..

Etimologia –
Il termine Pandanus deriva da quello vernacolare malese “pandang”.
L’epiteto specifico utilis proviene dal latino “utils, e”, cioè utile, in riferimento alle foglie e alle fibre che se ne ricavano ed ampiamente utilizzate dalle popolazioni locali per molteplici usi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Pandanus utilis è una pianta originaria del Madagascar e di Mauritius; inoltre è stata introdotta dall’uomo a Porto Rico, in Florida e in California.
Il suo habitat prevalente è quello lungo le coste su suoli sabbiosi.

Descrizione –
Il Pandanus utilis è una pianta monocotiledone dioica, perenne, sempreverde, che cresce in forma di piccolo albero, con una corona spessa e densamente a spirale.
In coltivazione non supera solitamente 6-9 m di altezza, con fusti ramificati provvisti alla base di radici aeree a trampolo, di 3-8 cm di diametro, che oltre alla normale funzione di assorbimento e ancoraggio sostengono la chioma.
Le foglie sono densamente disposte a spirale in tre serie all’apice dei rami, sono semplici, sessili con base abbracciante parzialmente il fusto, lineari, carenate, con apice lungamente appuntito, lunghe 0,5-2 m e larghe 4-11 cm, di colore verde bluastro scuro, cerose; margini e nervatura mediana sono provvisti di spine rossastre ricurve verso l’apice, lunghe 1-4 mm.
Le infiorescenze sono terminali, con quelle maschili pendenti a pannocchia, lunghe 30-80 cm, con ramificazioni laterali a spiga sottese da brattee biancastre, portanti una densa moltitudine di fiori privi di perianzio, con 8-12 stami di colore giallo crema, odorosi; le infiorescenze femminili sono globose con fiori strettamente accostati costituiti dal solo ovario e dallo stigma sessile.
Il frutto è un sincarpo globoso; è pendente, di 15-22 cm di diametro, composto da 100-200 drupe angolose per la mutua pressione, lunghe circa 4 cm, libere nella metà superiore, inizialmente verdi, poi gialle a maturità, con una banda rossastra alla base.

Coltivazione –
Il Pandanus utilis è un arbusto o piccolo albero sempreverde che viene coltivato o raccolto direttamente in natura.
La pianta è apprezzata principalmente per le sue foglie, che vengono utilizzate per la paglia, intrecciate in cesti, stuoie, borse, sacchi ecc. Fornisce inoltre una fibra utile oltre a un frutto e un’infiorescenza commestibili.
È una pianta tipicamente delle aree tropicali e subtropicali calde.
Questa specie è coltivata da tempi remoti nelle Mascarene e nel Madagascar per i suoi numerosi impieghi, si è diffuso successivamente nei paesi dell’Africa prospicienti quest’isola e dagli inizi dell’800 è stato introdotto in varie regioni tropicali e subtropicali per le sue notevoli caratteristiche ornamentali. Se ne può tentare la coltivazione nelle zone temperato-calde più miti dove temperature prossime a 0 °C sono eventi eccezionali e di breve durata.
È una pianta di grande effetto come esemplare isolato, per le dimensioni che può raggiungere in altezza e larghezza è adatto per parchi e grandi giardini, evitando luoghi di passaggio e di sosta per la presenza delle spine. Richiede pieno sole, o una leggera ombreggiatura, e suoli perfettamente drenanti, preferibilmente sabbiosi, anche poveri, sia acidi che alcalini. Inoltre tollera un certo grado di salinità e cresce bene in vicinanza del mare.
Di crescita particolarmente lenta, si avvantaggia inizialmente di regolari innaffiature e concimazioni, esemplari ben radicate richiedono poche cure e possono sopportare periodi di secco. Piante giovani, in particolare della varietà a margini rossi, ‘Red Edge”, sono coltivate in contenitore per la decorazione di patii e spazi aperti.
La pianta è coltivata anche come ornamento nei giardini, dove è apprezzata soprattutto per i suoi fiori profumati.
Il primo raccolto di foglie non viene effettuato finché la pianta non ha tre anni.
Successivamente le piante vengono tagliate regolarmente ogni due anni.
I rami non hanno gemme dormienti e quindi non germoglieranno se tagliati nel legno vecchio.
Si ricorda che, essendo una pianta dioica, deve essere coltivata sia la forma maschile che femminile se sono necessari frutti e semi.
Si propaga per seme, preventivamente tenuto in acqua per 2 giorni, posto superficialmente su terriccio drenante mantenuto umido alla temperatura di 28-30 °C, con tempi di germinazione di 2-3 mesi. Può riprodursi anche tramite le plantule che si formano alla base oppure utilizzando grossi rami con apice vegetativo integro (non avendo gemme dormienti lungo il fusto).

Usi e Tradizioni –
Il Pandanus utilis è una pianta conosciuta con vari nomi; tra questi ricordiamo: common screw pine, common screw-pine, common screwpine, vacoa, vacoua palm (inglese); gewone Skroefpalm (afrikaans); pain pain, pim pin (creolo-Réunion); baquois, baquoua, vacoa, vacuoa, vaquois (francese); fandra, fandrana, hôfa, hoffa, vakoa, vakoana (malgascio); pândano (portoghese); palma de caracol, palma de tirabuzón, palma tornillo, pandano, pandano de cestas (spagnolo); mkadi (swahili); schraubenbäum (tedesco).
In Madagascar, Mauritius e Réunion le foglie e le radici aeree, ancora più resistenti, tagliate in sottili strisce, sono utilizzate per fabbricare corde, reti, sacchi per granaglie, zucchero e caffè, borse, cappelli, ed altri oggetti di uso comune e, coll’avvento del turismo, per oggetti artigianali e artistici la cui domanda è in continua espansione; le foglie sono anche impiegate come copertura di abitazioni rurali. Per la fitta chioma e la resistenza alla salsedine viene spesso utilizzato come frangivento lungo le rive; in Réunion ha spesso la funzione di supporto nelle piantagioni di vaniglia (Vanilla planifolia Jacks. ex Andrews, 1808).
I frutti, che sono una fonte di cibo per piccoli mammiferi, sono eduli dopo cottura, ma non particolarmente appetibili, e gli apici vegetativi sono localmente consumati come verdura.
In Africa i frutti di P. utilis vengono utilizzati per ricavarne una polpa farinosa, gradevole al palato dopo la cottura.
In Madagascar e nelle isole Mascarene le fibre ricavate dalle foglie e dalle radici aeree di P. utilis sono utilizzate per la produzione artigianale di cordami e legature, nonché di cesti, stuoie, cappelli, pennelli, tovagliette e reti. Possono anche essere utilizzate per produrre carta.
A Réunion, gli alberi di P. utilis sono usati come supporto per la coltivazione della vaniglia (Vanilla planifolia).
In molte regioni tropicali e subtropicali vengono utilizzati per creare barriere frangivento o semplicemente come piante ornamentali.
Nelle zone temperate del Nord America e in Europa giovani esemplari vengono spesso coltivati come piante da appartamento.
Sempre a Réunion, le infiorescenze di P. utilis sono considerate afrodisiache, mentre decotti delle radici vengono utilizzati come rimedio contro le malattie veneree.
Tra gli altri usi si riporta che nelle zone costiere questa pianta è stata utilizzata per il controllo dell’erosione grazie alle sue numerose radici aeree. Queste radici aiutano a proteggere le dune di sabbia lungo la costa dall’erosione dell’acqua e del vento. Le foglie di P. utilis vengono utilizzate in diverse culture per la copertura del tetto e per la produzione di numerosi materiali. In zone come Madagascar, Riunione e Mauritius, le foglie vengono utilizzate per realizzare corde, cestini, stuoie, cappelli, tovagliette, reti, tetti di paglia per le case e persino carta. Il rivestimento ceroso sulle foglie le rende particolarmente attraenti per cestini e tetti con la loro superficie naturale resistente all’acqua. I frutti costituiscono un alimento amidaceo e possono essere consumati dopo essere stati cotti.
Da questa pianta sono stati estratti i seguenti principi attivi: pandalisine A e B che sono due nuovi alcaloidi indolizidinici.

Modalità di Preparazione –
Il Pandanus utilis è una pianta coltivata da tempi remoti nel suo areale di origine.
Tra gli usi commestibili si utilizzano le infiorescenze maschili e i frutti cotti.
Il frutto cilindrico è un sincarpo formato da più drupe singole. Le singole drupe sono spicchi duri e legnosi, ciascuno contenente pochi semi sottili.
Ogni spicchio ha una base carnosa intrisa di una polpa di colore arancione, dall’odore dolce e che in molte specie ha un sapore delizioso.
Questa polpa necessita di essere cotta per distruggere una sostanza deleteria.
Il seme ha spesso un delizioso sapore di nocciola se consumato crudo o cotto, sebbene sia complicato da estrarre.
I semi contengono il 44-50% di grassi e il 20-34% di proteine.
In campo medicinale i decotti delle radici vengono utilizzati come rimedio contro le malattie veneree.
Si ritiene che le infiorescenze maschili cotte abbiano proprietà afrodisiache.
Tra gli altri usi si riporta che dalle foglie si fanno i sacchi per il caffè, lo zucchero e il grano.
Le foglie vengono anche trasformate in stuoie, cestini, cappelli e paglia e vengono utilizzate per cordame e altri scopi.
Le foglie degli alberi giovani e non ramificati sono più adatte alla tessitura perché sono più lunghe e più flessibili delle foglie ottenute dagli alberi più vecchi e ramificati. Si preparano appena staccate dall’albero: l’operazione consiste semplicemente nel dividere le foglie in filetti, larghi alla base 18-25 mm, ma rastremati in punta. Sono lunghi 90 – 120 cm.
Uno di questi filetti può sostenere il peso di un sacchetto di zucchero, circa 63 chili, senza rompersi.
Le fibre della radice sono molto più resistenti di quelle delle foglie e vengono occasionalmente usate per fabbricare corde e per mescolarsi con la iuta nei sacchi di iuta.
Le radici aeree sono state utilizzate per legare e nella produzione di cesti, stuoie e cappelli, e le loro estremità per realizzare pennelli grossolani per imbiancare.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/60410140/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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