Butia eriospatha
Butia eriospatha
La palma di gelatina lanosa (Butia eriospatha (Mart. ex Drude) Becc., 1916) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Arecaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Sottofamiglia Arecoideae,
Tribù Cocoseae,
Sottotribù Attaleinae,
Genere Butia,
Specie: B. eriospatha.
È basionimo il termine:
– Cocos eriospatha Mart. ex Drude.
Sono sinonimi i termini:
– Butia punctata Bomhard;
– Calappa eriospatha (Mart. ex Drude) Kuntze;
– Cocos eriospatha Mart.;
– Syagrus eriospatha (Mart. ex Drude) Glassman.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti sottospecie:
– Butia eriospatha subsp. eriospatha;
– Butia eriospatha subsp. punctata Bomhard.
Etimologia –
Il termine Butia deriva da butiá, nome vernacolar brasiliano di una palma che significa spinoso, dentato in riferimento alle spine presenti sui piccioli.
L’epiteto specifico eriospatha è la combinazione dei sostantivi greci ἔριον, cioè lana e σπάθη, cioè spada, con riferimento alla lanugine che ricopre la brattea (spata) che racchiude l’infiorescenza.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Butia eriospatha è una palma endemica di un’area nell’estremo sud-est degli altopiani del Brasile. La maggior parte della sua popolazione si trova a cavallo degli altopiani nelle regioni orientali di confine di Santa Catarina/Rio Grande do Sul, circondata da sottopopolazioni sparse nella parte costiera sud-orientale dell’altopiano degli stati di Paraná, Rio Grande do Sul e Santa Catarina.
Nel 2008 è stata segnalata una popolazione naturalizzata in un’area della provincia settentrionale di Misiones, in Argentina.
Il suo habitat naturale è quello di alcune foreste dove cresce spesso insieme con Araucaria angustifolia nel Parco statale di Tainhas State Park, nello stato del Rio Grande do Sul, in Brasile; in questo areale siamo in presenza del bioma della foresta pluviale atlantica su un altopiano ad altitudini più elevate, tra 700 e 1.200 m, dove si trova in gran parte nelle praterie, aggregato in palmeti spesso estesi, densi, quasi monocolture, ma più in alto a volte anche nella foresta aperta di Araucaria.
Descrizione –
La Butia eriospatha è una palma monoica, a fusto solitario, che cresce fino a circa 6 m di altezza e sormontato da una corona di circa 28 foglie che può essere lunga 1 – 2 metri.
Il fusto raggiunge un diametro di 30-50 cm ed è di colore grigiastro, rugoso, con le tracce persistenti delle basi delle vecchie foglie.
Le foglie sono portate da un picciolo lungo fino a 1 m, provvisto ai margini di robuste spine, sono pennate, fortemente ed elegantemente arcuate, lunghe 2-2,6 m, con foglioline rigide, lineari con apice acuto, disposte regolarmente lungo il rachide a formare una V, lunghe nella parte mediana circa 70 cm e larghe 2 cm, di colore grigio verde.
Le infiorescenze sono interfogliari e lunghe 0,9-1,3 m, con ramificazioni di primo ordine; inizialmente sono racchiuse in una spata di forma oblungo-lanceolata, ricoperta da un denso tomento bruno chiaro. I fiori sono unisessuali di colore giallo disposti in triade (al centro un fiore femminile e ai due lati quelli maschili) tranne nella parte terminale dove sono presenti solo fiori maschili. I fiori maschili maturano prima dei fiori femminili (proterandria), sistema che agevola la fecondazione incrociata; si tratta comunque di specie autocompatibile in cui anche esemplari isolati possono riprodursi.
Come tutte le specie di Butia studiate, questa specie ha granuli di polline relativamente più grandi di quelli di altri generi di palma presenti nel Rio Grande do Sul, in Brasile. Questi grani sono bilateralmente simmetrici, prolato-sferoidali, monosolcati e con l’estremità piriforme. La superficie è ricoperta da minuscoli motivi reticolati di 2 μm di larghezza.
I frutti sono delle drupe globose che a maturità divengono di colore di colore giallastro; hanno un diametro di 1,8-2 cm e sono con endocarpo legnoso, duro, di 1-1,5 cm di diametro.
All’interno sono presenti 1-3 semi.
Coltivazione –
La Butia eriospatha è una palma sempreverde a fusto singolo che produce frutti molto conosciuti nel suo areale nativo, che vengono raccolti per uso locale.
Questa palma viene coltivata anche come pianta ornamentale, essendo apprezzata per le sue fronde verde-argentate.
Purtroppo le popolazioni selvatiche stanno diminuendo, con pochi segni di rigenerazione.
È una pianta di quote moderate nelle regioni subtropicali, che si trova ad altitudini comprese tra 700 e 1.200 metri, dove cresce in zone dove si verificano gelate e temperature fino a -4 °C, anche se la pianta resiste fino a -12 °C.
Dove possono verificarsi tali valori estremi è consigliabile predisporre delle opportune protezioni invernali.
Richiede pieno sole, terreni perfettamente drenanti, acidi o neutri, e regolari innaffiature nei climi caratterizzati da lunghe estati calde e secche, anche se è in grado di resistere a periodi di siccità.
È una pianta a crescita lenta.
La riproduzione avviene per seme da far vegetare in substrato drenante mantenuto costantemente umido alla temperatura di 25-28 °C; in queste condizioni i tempi di germinazione sono almeno di 2-3 mesi.
Usi e Tradizioni –
La Butia eriospatha è una palma conosciuta con vari nomi, quali: woolly butia palm, woolly jelly palm (inglese); butiá, butiá-açu, butiá branco, butiá-da-serra, butiá verdadeiro, butiazeiro, macuna (nomi vernacolari del Brasile).
Dal punto di vista tassonomico, nel 1970 Sidney Fredrick Glassman trasferì questa specie, insieme a tutte le altre Butia, a Syagrus, ma nel 1979 cambiò idea e torno a classificarle come prima.
È una palma molto decorativa, ma poco diffusa, a crescita piuttosto lenta, simile nell’aspetto alla più comunemente coltivata Butia odorata da cui differisce principalmente per il denso tomento che ricopre la superficie esterna della spata.
I frutti hanno una polpa succosa e scarsamente fibrosa, con sapore particolarmente gradevole, superiore a quello delle altre Butia; questi vengono consumati freschi o utilizzati per preparare confetture, succhi e una bevanda alcolica molto apprezzata; inoltre sono impiegati anche come alimento per il bestiame e rappresentano una importante risorsa per la fauna locale.
Le fibre delle foglie sono infine utilizzate per cordami, ceste, stuoie, cappelli ed altri oggetti artigianali.
I prodotti ottenuti dalla palma vengono utilizzati localmente e non sono ampiamente commercializzati.
Questa palma viene coltivate in alcuni casi in Brasile e Argentina.
Dal punto di vista ecologico è una palma che ospita molte specie. tra questi i bruchi delle farfalle Brassolis astyra ssp. astyra e B ed altra fauna.
Anche i bruchi della farfalla indonesiana Cephrenes augiades ssp. augiades può nutrirsi delle foglie di questa palma.
In uno studio a lungo termine, si è osservato il comportamento alimentare, durante tutto l’anno, dello scoiattolo Guerlinguetus brasiliensis ssp. ingrami nella foresta secondaria di Araucaria angustifolia nel Parco ricreativo Primavera nelle vicinanze della città di Curitiba, Paraná; delle dieci specie di piante di cui lo scoiattolo mangiava i semi o le noci, Butia eriospatha era una specie insolita ma regolare della dieta nel periodo della primavera e dell’estate.
Anche se la specie è ampiamente coltivata, secondo Noblick nel 1998, le popolazioni selvatiche stanno diminuendo.
Per questo motivo è stata classificata come “vulnerabile” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2009).
Le cause sono soprattutto la perdita progressiva del suo habitat, a causa della pressione antropica.
Inoltre è stata è stata classificato come en perigo (in via di estinzione) dal governo dello stato del Rio Grande do Sul nel 2002 (decreto nº 42.099) e nel 2014 (decreto n° 52.109), perché si ritiene che la popolazione sia stata ridotta di oltre il 50% almeno nel periodo ultimi 100 anni.
Nel 2012 il Centro Nacional de Conservação da Flora ha classificato lo stato di conservazione del Brasile come “vulnerabile”.
Modalità di Preparazione –
La Butia eriospatha è una palma di cui si consumano i frutti, tal quali e la polpa del frutto viene utilizzata come base per preparare bevande.
I frutti hanno una polpa succulenta, priva di fibre, dal sapore gradevole, dolce-acidulo.
Vengono fatti fermentare per ottenere una bevanda alcolica. Inoltre i frutti vengono fatti macerare nell’alcool per farne una bevanda popolare.
Dalla palma si ottengono quindi vino, così come i succhi, gelatine e marmellate.
Da questa palma un tempo si raccoglievano le fibre, che venivano utilizzate per realizzare materassi. Piantagioni di questa palma furono piantate negli anni ’50 in Brasile a questo scopo.
Dal seme si ottiene un olio commestibile.
Tra gli altri usi si ricorda che le fibre vengono utilizzate per fabbricare corde.
Le foglie vengono utilizzate per intrecciare cappelli, cestini, ecc.
Il legno è moderatamente pesante, duro, molto fibroso e di buona durabilità se mantenuto asciutto. Viene utilizzato solo localmente nelle costruzioni rustiche.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/214001628/original.jpeg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.