Picea likiangensis
Picea likiangensis
L’Abete di Likiang o Peccio del Likiang (Picea likiangensis (Franch.) E. Pritz., 1900) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Picea,
Specie P. likiangensis.
È basionimo il termine:
– Abies likiangensis Franch..
È sinonimo il termine:
– Picea balfouriana f. bicolor ShanCheng.
All’interno di questa specie vengono riconosciute quattro varietà:
– Picea likiangensis var. hirtella (Rehd. & E.H.Wilson) W.C.Cheng;
– Picea likiangensis var. likiangensis;
– Picea likiangensis var. montigena (Mast.) W.C.Cheng;
– Picea likiangensis var. rubescens Rehd. & E.H.Wilson.
Etimologia –
Il termine Picea proviene da picea, nome latino del pino selvatico in Virgilio e Plinio.
L’epiteto specifico likiangensis è in riferimento al Lijiang Shan, massiccio montuoso nella prefettura di Lijiang, zona dove la specie venne rinvenuta e collezionata da Delavay per la prima volta (Franchet 1899).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Picea likiangensis è una conifera originaria di un areale che comprende Bhutan; Cina (sud Qinghai, Sud e Ovest Sichuan, Est Xizang (Tibet), Nord Ovest Yunnan, a 2500-4100 m di altitudine.
Il suo habitat naturale è quello delle valli di montagna, come ad esempio nelle vicinanze di Kangding, Sichuan, dove si trovano gli esemplari di diverse varietà raccolte per la prima volta da E.H. Wilson (Farjon 1990).
Descrizione –
La Picea likiangensis è una conifera che cresce fino a 50 metri di altezza, con chioma è piramidale o conica.
Il tronco è monopodiale e diritto, che può raggiungere 2-2,6 m di diametro.
La corteccia è ruvida e scanalata, di colore grigio, con le parti recentemente esposte di colore arancione-marrone.
I rami del primo ordine sono lunghi, slanciati e con portamento ascendente. I rami del secondo ordine sono variabili, non pendenti.
I virgulti sono spessi, rigidi o snelli, inizialmente di color grigio-giallastro o marrone-arancione, poi marrone-rossastro, solcati e finemente rugosi, glabri o pubescenti; i pulvini sono lunghi 1-1,5 mm, disposti a 60°-90°.
Le foglie sono aghiformi, di colore verde scuro o verde-bluastro superiormente, glauche inferiormente, rigide, lineari, dritte o ricurve, di sezione quadrata-rombica, lunghe 0,8-1,5 cm, con punte acute e pungenti; hanno stomi su entrambe le pagine, disposti in poche linee. Le gemme vegetative sono ovoidali-coniche o coniche, lunghe 4-6 mm, leggermente resinose; hanno perule piccole, triangolari, di colore rosso-marrone o porpora-marrone, persistenti per anni.
Gli strobili maschili sono inizialmente rosa-rossi, poi giallastri da maturi, ascellari, lunghi 2-2,5 cm.
I coni femminili sono sessili o con corto peduncolo, ovali-oblunghi, inizialmente eretti, poi pendenti a maturazione, lunghi 7-12 cm e larghi 3,5-5 cm, inizialmente rossi o color magenta, poi marroni-giallastri o rossastri, marroni-purpurei o marroni pallidi a maturazione, con punte ottuse e base obliqua. I macrosporofilli sono piccoli, obovati, lunghi 1,5-2,6 cm, con superficie abassiale liscia o striata, glabra. Le brattee sono piccole, ligulate, lunghe 2 mm, interamente incluse.
I semi sono di color marrone scuro, sono ovoidali-conici, lunghi 2-4 mm, con parte alata di colore marrone chiaro, ovata-oblunga, lunga 7-14 mm.
Coltivazione –
La Picea likiangensis è una pianta che cresce in un areale tra i 2500 e i 4100 metri s.l.m. e che ha un limite di resistenza al freddo tra -12,1 °C e -6,7 °C.
Per la sua coltivazione bisogna essere, pertanto, in areali con climi che rispettino queste condizioni.
Questa conifera è diffusa in Europa e Nordamerica come albero ornamentale in giardini privati e in orti botanici.
La propagazione avviene per seme.
Usi e Tradizioni –
La Picea likiangensis è una conifera il cui legno viene utilizzato nell’industria cartaria, in edilizia, per la produzione di pali e di mobili; dalla corteccia si ricava il tannino, dalle foglie olii aromatici e dal legno si distilla la resina.
Per quanto riguarda il suo stato di conservazione, i livelli di sfruttamento sia dell’albero che della foresta in generale hanno causato un calo della popolazione. Non ci sono segni di allentamento della pressione e non vengono applicate misure di protezione. L’albero, come detto, fornisce un legname utile e i livelli di sfruttamento sia di esso che della foresta in generale hanno causato una grave frammentazione dell’habitat e il declino della popolazione” (WCMC 1998).
Lo sfruttamento economico e la conseguente deforestazione ha provocato, pertanto, una riduzione della popolazione stimata in circa il 30 % negli ultimi 75 anni; per cui viene classificata come specie vulnerabile nella Lista rossa IUCN.
Modalità di Preparazione –
La Picea likiangensis è una conifera di cui si utilizza il legno che la corteccia. Il primo trova impiego nell’industria cartaria, in edilizia, per la produzione di pali e di mobili; dalla corteccia si ricava il tannino.
Dalle foglie si estraggono olii aromatici e dal legno si distilla la resina.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://repo.rbge.org.uk/image_server.php?kind=1500&path_base64=L2l0ZW1faW1hZ2VzL2FjY2Vzc2lvbnMvMTkvMTEvMDAvNDAvUGhvdG9fNTA5MjU0M2U5YmJjMS5qcGc=
– https://plant.depo.msu.ru/open/public/item/MW0732160/img/0.jpg?gbif
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.