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Hippobroma longiflora

Hippobroma longiflora

Lo Jasione di monte (Hippobroma longiflora (L.) G.Don, 1834) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Campanulaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Campanulales,
Famiglia Campanulaceae,
Sottofamiglia Lobelioideae,
Genere Hippobroma,
Specie H. longiflora.
È basionimo il termine:
– Lobelia longiflora L..
Sono sinonimi i termini:
– Isotoma longiflora (L.) C.Presl;
– Isotoma longiflora (L.) K.Presl;
– Isotoma longiflora subsp. runcinata (Hassk.) Panigrahi, P.Daniel & M.V.Viswan.;
– Isotoma longiflora var. runcinata (Hassk.) Panigrahi, P.Daniel & M.V.Viswan.;
– Isotoma runcinata Hassk.;
– Laurentia longiflora (L.) E.Wimm., 1937;
– Laurentia longiflora (L.) Endl., 1838;
– Laurentia longiflora (L.) Peterm.;
– Laurentia longiflora subsp. runcinata (Hassk.) E.Wimm.;
– Laurentia longiflora var. runcinata (Hassk.) E.Wimm.;
– Rapuntium longiflorum (L.) Mill.;
– Solenopsis longiflora (L.) M.R.Almeida.

Etimologia –
Il termine Hippobroma proviene dal greco ἵππος híppos cavallo e da βρῶμος brómos veleno: perché la pianta è altamente velenosa (contiene due alcaloidi psicoattivi, nicotina e lobelina) e potrebbe risultare fatale al cavallo che se ne cibasse.
L’epiteto specifico longiflora viene da longus lungo e da flos floris fiore: dal lungo fiore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Hippobroma longiflora è una pianta originaria della Giamaica, nei Caraibi, ed è presente in un areale che va dall’America centrale alla Colombia.
Al di fuori la troviamo nel Madagascar, in India e Asia sud-orientale, fino alla Nuova Guinea e all’Oceania.
Il suo habitat è quello delle aree aperte, sulle sponde umide e riparate dei corsi d’acuqa e lungo sentieri e bordi stradali in terreni argillosi sovrastanti aree calcaree a quote comprese tra 60 e 810 metri. Questa pianta cresce nelle zone a clima tropicale e subtropicale umido, dove si è naturalizzata sfuggendo alla coltivazione e diventando in qualche caso infestante.

Descrizione –
L’ Hippobroma longiflora è una pianta erbacea perenne a fusto eretto o a volte decombente, poco ramificata, alta da 20-60 cm.
Le radici sono carnose, biancastre con linfa lattiginosa, dall’odore piuttosto sgradevole. Le foglie sono semplici, alterne, subsessili, di forma da ellittiche a obovato-lanceolate, con margini irregolarmente dentati ed apice appuntito; sono lunghe 5 -15 cm e larghe 1-3,5 cm, pressoché glabre superiormente, leggermente villose inferiormente, con nervature prominenti.
I fiori sono portati all’ascella delle foglie superiori su un picciolo lungo 1,5 cm; sono solitari, eretti, profumati, con calice penta-partito, con segmenti lineari ciliati e dentellati, lunghi 0,8-2 cm; sono di colore verde, con corolla ipocrateriforme (con lobi distesi perpendicolari a un lungo tubo sottile) bianca con tubo cilindrico, di 6-12 cm di lunghezza e 0,4 cm di diametro, villoso, e 5 lobi da ellittici a lanceolati con apice appuntito, lunghi 1,5-2,5 cm e larghi 0,5 cm, tubo staminale che si protende per circa 0,5 cm al di fuori della corolla.
I frutti sono capsule ellissoidi o obovoidi biloculari, villose, di 1-1,5 cm di lunghezza e 0,8-1,2 cm di diametro, contenenti numerosi semi pressoché ovoidi, lunghi 0,7 mm, di colore bruno chiaro. Si riproduce facilmente per seme.

Coltivazione –
L’ Hippobroma longiflora è una pianta che viene raccolta allo stato selvatico per uso medicinale locale, la pianta è anche occasionalmente coltivata sia per scopi medicinali che ornamentali.
Cresce sia in pieno sole che in zona parzialmente ombreggiata e non è particolarmente esigente riguardo al suolo, in quanto si adatta a terreni anche poveri.
Questa pianta è diventata un’erba invadente in gran parte dei tropici per cui se ne sconsiglia decisamente la coltivazione, sia per la sua invasività che, soprattutto, per la sua alta tossicità.
L’impollinazione avviene tramite insetti, tramite api e farfalle anche notturne. In queste piante è presente un particolare meccanismo a “pistone”: le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l’esterno.
I semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri, disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Usi e Tradizioni –
L’ Hippobroma longiflora è una pianta che si è diffusa, soprattutto nelle aree tropicali, divenendo spesso invadente e prendendo vari nomi; alcuni nomi comuni sono: frog’s flower, horse poison, madamfate, star-of-Bethlehem (inglese); ma zui cao (cinese); etoile de Bethléem, herbe-poison, lastron blanc (francese); arrebenta boi, arrebenta cavallos, cega-olho, jasmin de cachorro, jasmin de Italia (portoghese-Brasile); flor de San Juan, flor de sapo, lágrimas de María, lágrimas de San Diego, revienta cavallo, tibey, tibey blanco (spagnolo); Stern von Bethlehem (tedesco).
Questa pianta è altamente tossica, anche al contatto.
Presenta alte concentrazioni di due alcaloidi piridinici: la lobelina e nicotina. Gli effetti della nicotina e della lobelina sono abbastanza simili, con effetti psicoattivi a piccoli dosaggi e con effetti spiacevoli quali: vomito, paralisi muscolare e tremori a dosaggi più elevati.
Per questo motivo l’Hippobroma longiflora viene spesso citata sia per la sua tossicità che per i suoi usi etnobotanici.
Viene utilizzata raramente in dosi minime nella medicina tradizionale, con effetti che in alcuni casi sono stati letali.
La pianta è usata come antiasmatico in Brasile.
Tra gli altri usi si ricorda che è una pianta molto ornamentale per i fiori bianchi e profumati, ma tra le più velenose; per questo motivo va trattata con estrema prudenza per la presenza nella sua linfa di sostanze fortemente irritanti per contatto, con effetti istantanei; negli gli occhi può causare cecità e sulla pelle gravi reazioni allergiche, sono noti casi di morte anche per un contatto prolungato; per tale motivo si consiglia l’uso di guanti per maneggiarla.
Per ingestione è altamente velenosa per la presenza di alcaloidi cardioattivi, come la lobelanidina, che può condurre velocemente alla morte.

Modalità di Preparazione –
L’ Hippobroma longiflora è una pianta che è stata utilizzata in alcune zone ed in piccole dosi nella medicina tradizionale. Tuttavia vista la sua alta tossicità anche solo per contatto e la tendenza a diventare invasiva se ne sconsiglia sia la coltivazione che qualunque altro utilizzo, se non da parte di esperti e, ovviamente, nel campo della ricerca.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/272805382/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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