Veronica chamaedrys
Veronica chamaedrys
La veronica comune (Veronica chamaedrys L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Plantaginales,
Famiglia Plantaginaceae,
Genere Veronica,
Specie V. chamaedrys.
Sono sinonimi i termini:
– Veronica amphibola Hausskn.;
– Veronica chamaedrys f. incisifolia J.Keller;
– Veronica chamaedrys f. procumbens Borhidi;
– Veronica chamaedrys var. legitima Ledeb.;
– Veronica chamaedrys var. petiolata Hal.;
– Veronica chamaedrys var. pilosa Benth.;
– Veronica chamaedrys var. pinnatifida Asch. & Graebn.;
– Veronica chamaedrys var. sternbergii Celak.;
– Veronica inflexa Casseb. & Theob., 1849;
– Veronica rigida Turrill;
– Veronica schmidtii Pohl.
All’interno della specie si riconoscono le seguenti sottospecie e varietà:
– Veronica chamaedrys subsp. chamaedryoides (Bory & Chaub.) M.A.Fisch.;
– Veronica chamaedrys subsp. chamaedrys;
– Veronica chamaedrys subsp. micans M.Fisch.;
– Veronica chamaedrys var. eglandulosa M.A.Fisch..
Etimologia –
Il termine Veronica è di etimologia incerta; Linneo riprese il nome dai botanici del Cinque-Seicento, che a loro volta lo trassero dai nomi comuni, come il fr. véronique (1545); l’attestazione più antica sembra risalire a una farmacopea svizzera (XV sec.). La spiegazione più comune lega il nome alla leggenda della Veronica, ovvero della pia donna che durante la salita al Calvario pulì il volto di Cristo con un fazzoletto, sul quale rimase impressa la sua immagine (Veronica è sia il nome della donna, adattamento del gr. Berenice, sia la reliquia, per assonanza con vera icon, immagine vera); il legame sarebbe dato o dal periodo della fioritura di varie specie, intorno alla settimana santa, o dalle venature più scure della corolla che possono suggerire un volto. Meno frequente il collegamento con la mistica italiana Santa Veronica da Binasco (1445-1497). È stata proposta anche una derivazione da Betonica, sulla base di un passo di J. Bauhin (Veronica Foemina quibusdam, aliis Betonica), poco convincente sul piano linguistico. Genaust, con estrema riserva, avanza un possibile collegamento con l’alto tedesco wernickel, wernichel orzaiolo sulla base dell’uso di V. chamaedrys per curare le affezioni agli occhi.
L’epiteto specifico chamaedrys proviene dal prefisso greco χᾰμαι- chamai- a terra, strisciante e da δρῦς drys quercia: simile a una piccola quercia; sembra che questo nome sia stato utilizzato già da Teofrasto per una pianta nana con foglie simili a quelle della quercia.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La veronica comune è una specie eurasiatica, presente dalla Norvegia al Portogallo, dall’est alla Turchia, alla Siria, al Caucasua, al Kazakistan, alla Siberia occidentale, alla Cina settentrionale.
In Italia è presente con due sottospecie in tutte le regioni salvo che in Sicilia e Sardegna.
Il suo habitat è quello dei prati forestali, delle valli aride, nelle foreste, nelle steppe forestali e nelle zone steppiche, tra gli arbusti, nei giardini, nei campi, dove cresce su suoli argillosi freschi, piuttosto ricchi in composti azotati, dal livello del mare ai 2200 m circa.
Descrizione –
La Veronica chamaedrys è una pianta erbacea perenne, villosa, alta dai 10 ai 40 cm..
Il fusto è eretto o ascendente con peli disposti su due linee.
Le foglie inferiori sono brevemente picciolate, le superiore sessili (prive di picciolo) con lamina ovata, a margine grossamente dentato e ricco di peli.
L’infiorescenza è a grappolo (racemi) cilindrici allungati, da 2 opposti a 3-5, posti all’ascella delle foglie superiori, lunghi circa 20 cm portanti fino a 40 fiori, con brattee setolose, calice con lacinie lanceolate, pelose; corolla blu-celeste intenso di diametro 1-1,5 cm, concava con 4 lobi diseguali, con venature scure, brevi, due stami.
Fiorisce da aprile a giugno.
Il frutto è una capsula di forma da ellissoide a subsferica, di forma leggermente compressa, smarginata, glabra di 2-6 x 2-6 mm. i semi sono ovali.
Coltivazione –
La Veronica chamaedrys è una pianta erbacea perenne che viene raccolta in natura per l’uso locale come alimento e medicinale.
In alcune aree la pianta cresce in maniera estesa e infestante e alquanto resistente quando invade il tappeto erboso e i prati. Si insinua lungo il terreno, diffondendosi inviando radici ai nodi del fusto. Si propaga sia per seme che per frammenti di fusto. Le foglie possono defogliare in estate e in inverno, ma gli steli ricresceranno la prossima stagione.
Questa pianta cresce soprattutto nelle radure boschive, in ambienti ricchi di sostanze azotate, infatti si trova in prevalenza in zone frequentate da animali al pascolo o presso gli stazzi.
È una pianta facilmente coltivabile in un terreno moderatamente fertile che trattiene l’umidità e ben drenato e preferisce climi con estati fresche.
Usi e Tradizioni –
La Veronica chamaedrys è una pianta che, soprattutto un tempo, veniva utilizzata per uso interno nella fitoterapia tradizionale austriaca (come tè) per disturbi del sistema nervoso, delle vie respiratorie, del sistema cardiovascolare e del metabolismo.
Nella Gran Bretagna del 18° secolo, la pianta aveva la reputazione di essere una cura per la gotta oltre ad essere popolare per la preparazione del tè, essendo quest’ultimo così diffuso che la pianta fu quasi sradicata da Londra durante il 18° secolo.
Questa pianta è astringente, cicatrizzante ed eupeptica con le stesse proprietà della Veronica officinalis. Viene usata raramente perché la presenza di aucubina può causare diarrea.
Tra gli sui commestibili si utilizzano le foglie come sostituto del tè.
Nell’uso medicinale l’intera pianta viene utilizzata per purificare il sangue.
Per uso interno si prepara dalle foglie un infuso che, un tempo, aveva una buona reputazione nel trattamento di tosse, asma, catarro, ecc.
Si applica esternamente per le malattie della pelle e si dice sia un efficace trattamento del prurito.
Dal punto di vista ecologico è una buona pianta per le api e per altri pronubi.
Modalità di Preparazione –
La Veronica chamaedrys è una pianta di cui si utilizzano soprattutto le foglie sia per impieghi alimentari che medicinali.
Per uso commestibile si utilizzano le foglie come un sostituto del tè.
In campo medicinale si utilizza l’intera pianta sia per uso interno che esterno.
Si possono preparare degli infusi o direttamente, nell’uso esterno, per le malattie della pelle.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/180458814/original.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.