Tropaeolum majus
Tropaeolum majus
Il nasturzio comune (Tropaeolum majus L., 1753) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Tropaeolaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Superclasse Rosidae,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Geraniales,
Famiglia Tropaeolaceae,
Genere Tropaeolum,
Specie T. majus.
Sono sinonimi i termini:
– Cardamindum majus (L.) Moench;
– Nasturtium indicum Garsault;
– Tropaeolum atrosanguineum Godr.;
– Tropaeolum atrosanguineum Gordon;
– Tropaeolum chaixianum É.Morren;
– Tropaeolum elatum Salisb.;
– Tropaeolum hortense Sparre;
– Tropaeolum hybridum L.;
– Tropaeolum majas L.;
– Tropaeolum naudinii É.Morren;
– Tropaeolum pinnatum Andr.;
– Tropaeolum quinquelobum Berg;
– Tropaeolum repandifolium Stokes;
– Tropaeolum scheuerianum É.Morren;
– Tropaeolum schilligii P.Vilm., 1865;
– Tropaeolum schillingii B.Verl.;
– Tropaeolum zanderi A.Dietr.;
– Trophaeum atrosanguineum (Gordon) Kuntze;
– Trophaeum chaixianum (É.Morren) Kuntze;
– Trophaeum majus (L.) Kuntze;
– Trophaeum naudinii (É.Morren) Kuntze;
– Trophaeum pinnatum (Andr.) Kuntze;
– Trophaeum scheunerianum (É.Morren) Kuntze;
– Trophaeum zanderi (A.Dietr.) Kuntze.
Etimologia –
Il termine Tropaeolum è il diminutivo proveniente dal greco τρóπαιον trópaion trofeo: per la vistosità dei fiori.
L’epiteto specifico majus è una forma ortograficamente scorretta, ma valida, per maior, us (comparativo di magnus grande: maggiore, più grande o lungo (rispetto ad altre specie delle stesso genere).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il nasturzio comune è una pianta originaria del Perù. Questa specie si è naturalizzata in alcune parti degli Stati Uniti (California, New York, Pennsylvania, New Hampshire, Massachusetts, Connecticut e Virginia), così come in zone dell’Europa e dell’Asia, dell’Africa e dell’Australia; inoltre è elencata come invasiva nelle Hawaii e nell’isola di Lord Howe, in Australia.
In Europa è presente allo stato selvatico presso le zone della macchia mediterranea (Liguria, Italia Centro-Meridionale, Albania, Grecia, Spagna Meridionale ecc.), dove è riuscito a stabilirsi grazie alla sua adattabilità (lo si può incontrare anche presso i cigli delle strade) ad un habitat simile per alcune caratteristiche in comune del clima mediterraneo con quello tropicale, di cui la specie è originaria.
Descrizione –
Il Tropaeolum majus è una pianta erbacea tappezzante e cespugliosa con radici robuste e fascicolate. Presenta numerosi steli erbacei sottili, ricoperti da grandi foglie tondeggianti di colore verde chiaro che emanano un leggero e gradevole profumo. Una particolarità del nasturzio sta senz’altro nella capacità idrorepellente delle foglie: infatti, l’acqua che arriva in contatto con le piante non le bagna, ma forma dei goccioloni che rotolano sul lembo della foglia fino a cadere, fenomeno che viene identificato col cosiddetto effetto loto (osservato appunto anche nel fiore di loto).
I fiori sono imbutiformi, portati da lunghi steli, lunghi da 1,5 fino a 5 cm, grandi 5 cm, dal giallo all’arancione al rosso, delicatamente profumati. I fiori sono zigomorfi e il calice è composto da cinque sepali, dei quali uno è caratterizzato da un allungamento a sperone. Similmente, anche la corolla è composta da cinque petali. Ogni fiore è dotato di otto stami e ovario supero, composto da tre carpelli.
Tutte le varietà di nasturzio fioriscono abbondantemente da giugno fino alla tarda estate.
Coltivazione –
Il nasturzio apprezza una posizione soleggiata ed un terreno non troppo ricco. È usato come pianta pendente, strisciante o rampicante. Attualmente ne esistono due varietà: quella nana e quella rampicante. La varietà nana si adatta meglio nei vasi e cresce di meno rispetto a quella rampicante che invece cresce di più e necessita di un vaso di dimensioni medio-grande.
È una pianta ampiamente coltivata come annuale ed ha semi grandi e quindi facili da maneggiare singolarmente e da seminare.
Queste pianta, poiché non tollerano il gelo intenso, andrebbero seminate (nei climi meno temperati) in serra e trapiantate dopo che il pericolo di gelo è passato. In alternativa, poiché crescono rapidamente, possono essere seminati in situ a maggio o giugno.
Di questa specie sono disponibili molte varietà con vari colori dei fiori, dal crema al giallo, arancione, rosso e marrone. Alcuni hanno una marmorizzazione altamente decorativa sulle foglie.
I fiori vengono prodotti in modo prolifico durante la tarda primavera e l’estate, sebbene continuino a produrre volumi inferiori durante tutto l’anno.
Usi e Tradizioni –
Il Tropaeolum majus è una pianta che, nel Seicento, fu importata dagli europei ed anche utilizzata contro la carenza di vitamina C (scorbuto). Al nasturzio sono oggi attribuite, in erboristeria, proprietà antibatteriche.
Questa specie è perenne in Sudamerica; in Europa ne sono coltivati diversi ibridi. Si tratta per lo più di coltivazione annuale, dato che è abbastanza sensibile al gelo.
Oltre che per fini ornamentali è una pianta che trova impiego in campo alimentare e medicinale.
Tutte le parti fuori terra delle piante sono commestibili. Il fiore è stato consumato più spesso, rendendolo un ingrediente per l’insalata particolarmente ornamentale; ha un sapore leggermente pepato che ricorda il crescione, e si usa anche in padella. I fiori contengono circa 130 mg di vitamina C per 100 g, circa la stessa quantità contenuta nel prezzemolo. Inoltre, contengono fino a 45 mg di luteina per 100 g.
I baccelli di semi acerbi possono essere raccolti e lasciati cadere nell’aceto speziato per produrre un condimento e guarnire e talvolta usato al posto dei capperi.
Nella medicina tradizionale, alcuni nativi sudamericani usavano la pianta in medicina, apparentemente a causa delle sue proprietà antibiotiche e antibatteriche. Alcuni europei lo mangiavano per curare le infezioni urinarie e genitali.
Dal punto di vista ecologico il Tropaeolum majus viene utilizzato come pianta alimentare dalle larve di alcune specie di lepidotteri.
Modalità di Preparazione –
Il Tropaeolum majus è una pianta conosciuta in campo ornamentale ma ugualmente apprezzata in campo alimentare ed utilizzata, soprattutto un tempo, nella medicina tradizionale.
Tutte le parti della pianta sono commestibili ed hanno un sapore vagamente simile a quello del crescione, pianta della famiglia delle Cruciferae. La somiglianza nel sapore sta nel fatto che le Cruciferae e le Tropeolaceae sono due famiglie relativamente vicine tra di loro, anche per le sostanze chimiche che sono sintetizzate in queste piante. Il frutto del nasturzio, di sapore simile a quello di foglie e fiori, è usato talvolta come un surrogato del cappero, anche se i pareri sulle qualità di questa pianta in gastronomia sono discordi. Le foglie sono utilizzate per insaporire i cibi, specie i primi piatti, dato il loro sapore leggermente piccante.
I fiori sono spesso utilizzati come ingrediente ornamentale per le insalate o come condimento per i piatti saltati in padella.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/180689019/original.jpg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
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