Anarsia lineatella
Anarsia lineatella
La tignola del pesco (Anarsia lineatella Zeller, 1839) è un insetto appartenente alla famiglia dei Gelechiidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Protostomia,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Panorpoidea,
Ordine Lepidoptera,
Sottordine Glossata,
Infraordine Heteroneura,
Divisione Ditrysia,
Superfamiglia Gelechioidea,
Famiglia Gelechiidae,
Sottofamiglia Dichomeridinae,
Tribù Anarsiini,
Genere Anarsia,
Specie A. lineatella.
Sono sinonimi i termini:
– Anarsia pruniella Clemens, 1860;
– Tinea pullatella Hübner, 1796.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti sottospecie:
– Anarsia lineatella subsp. heratella Amsel, 1967;
– Anarsia lineatella subsp. lineatella;
– Anarsia lineatella subsp. tauricella Amsel, 1967.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La tignola del pesco è un lepidottero originario della regione paleartica, è diffuso in Europa (in particolare nell’area mediterranea), Nord Africa, Medio Oriente, Nord America, Australia e Giappone ma presente anche il Oceania ed introdotto anche in California nel 1880.
È presente in Italia dove svolge il suo ciclo prevalentemente nelle zone pedecollinari e vicine al mare, caratterizzate da un clima mite. In queste aree è un parassita del pesco e di altre Drupacee (susino, albicocco, mandorlo) e con la sua attività trofica danneggia le gemme, i germogli ed i frutti delle piante ospiti. Inoltre nelle coltivazioni di pesco, la sua presenza è quasi sempre associata alla Tignola orientale del pesco (Cydia molesta (Busck, 1916)); entrambi fitofagi causano gli stessi danni alla pianta ospite, per cui è difficile distinguerli.
Morfologia –
L’ Anarsia lineatella è un lepidottero che allo stadio adulto ha l’aspetto di una farfalla con un’apertura alare tra i 12 ed i 16 millimetri; le ali anteriori hanno una colorazione grigia con striature castane, mentre quelle posteriori sono di colore chiaro; quelle posteriori hanno delle frange sui margini.
Ha un capo di piccole dimensioni che è fornito di due grandi occhi composti e di due ocelli; inoltre sono presenti antenne pluriarticolate, con cui sente gli odori.
L’apparato boccale è dotato di grossi palpi labiali e di una spirotromba; quest’ultima è di solito mantenuta arrotolata sotto la testa, per essere srotolata nel momento in cui il lepidottero la usa per succhiare sostanze nutritive.
Ha zampe esili che vengono utilizzate per afferrare il sostrato su cui l’insetto agisce.
L’addome è il carattere distintivo tra i maschi e le femmine: è affusolato nei maschi mentre è tozzo nelle femmine; presenta, nella sua porzione terminale, gli organi genitali.
L’uovo ha forma ovale con, all’inizio, una colorazione bianca; man mano che si avvicinano alla maturità, assumono una tonalità giallo-arancione ed hanno una dimensione di 0,3-0,5 millimetri. Inoltre all’osservazione al microscopio elettronico a scansione, il corion (superficie esterna dell’uovo) presenta delle cavità e delle creste, nonché degli aeropili, estroflessioni che permettono gli scambi di ossigeno ed anidride carbonica con l’ambiente esterno; nella sua porzione anteriore, il corion presenta il micropilo, tramite cui lo sperma entra nell’uovo durante la fecondazione; il micropilo si presenta come un’apertura a forma di fiore.
La larva ha una colorazione castana; gli spazi intersegmentali, di colore più chiaro, si vedono distintamente, in particolare quando la larva si muove. Il capo, la placca toracica, lo scudo anale e le zampe hanno una colorazione più scura, brunastra. L’estremità caudale presenta un pettine sopra-anale e quattro processi spinosi.
A maturità la larva raggiunge la lunghezza di 12 – 15 millimetri.
La crisalide ha invece una lunghezza che va dai 4 ai 6 millimetri; è di colore castano tendente al rosso; essa presenta, inoltre, un cremaster dotato di grosse setole uncinate, le quali sono avvolte da un bozzolo bianco.
Attitudine e Ciclo biologico –
L’Anarsia lineatella è un insetto che sverna allo stadio di larva giovane, in caratteristiche nicchie costruite, a livello del sottoscorza dei rametti, in zona corticale. Questi ricoveri sono collegati all’esterno con un piccolissimo imbuto, formato da escrementi e rosure tenuti insieme da secreti e formazioni sericee.
Giunte le periodo di fine inverno le larve possono già uscire da questi ricoveri, per cominciare la loro attività; esse entrano nelle gemme a fiore e continuano successivamente l’attacco ai germogli ed ai gruppi fogliari. In questa fase il danno è particolarmente grave per le piante in allevamento e per quelle appena innestate, a causa della perdita del “germoglio da innesto”. Gli adulti sfarfallano in maggio-giugno (1° volo) ed ovidepongono o sulle foglie o sui giovani frutti allegati. Le larve di questa 1a generazione danneggiano soprattutto i germogli ed in misura minore i piccoli frutti. Gli adulti (2° volo) sfarfallano in luglio-agosto ed originano una seconda generazione larvale che colpisce soprattutto i frutti. Gli adulti del 3° volo compaiono generalmente a settembre, originando le larve di terza generazione che sono destinate a svernare. Questo lepidottero compie, pertanto, tre generazioni all’anno.
In definitiva il danno è determinato dallo stadio larvale che attacca i fiori, germogli e frutti.
I danni sui fiori che si hanno all’inizio della primavera sono determinati dalle larvette che entrano nei boccioli e li distruggono.
I danni sui germogli sono generalmente abbastanza gravi per le piante in allevamento; infatti le larve penetrano al loro interno e scavano gallerie, centrali e longitudinali, nella zona del midollo. I germogli appassiscono improvvisamente ed in modo caratteristico; successivamente si ha necrosi e perdita del cimale; spesso le larve minano anche la base dei gruppi fogliari, riuniti a rosetta, provocando gli stessi danni visti sul germoglio.
I danni sui frutti sono simili a quelli prodotti dalla Cydia molesta. Le larve scavano gallerie nella polpa dapprima superficiali, poi sempre più profonde; spesso si evidenziano dei grumi di gomma che escono nei punti attaccati. I frutti cadono e/o marciscono per azione di patogeni secondari.
Ruolo Ecologico –
Le larve di Anarsia lineatella si nutrono di specie di Prunus, tra cui Prunus avium, Prunus spinosa, Prunus domestica e Prunus insititia.
Questo lepidottero non ha molti antagonisti naturali tranne dell’imenottero Paralitomastix variicornis, che svolge un’azione parassitoide nei suoi confronti, riuscendo in parte a ridimensionarne la popolazione.
Fino ad oggi la lotta contro l’Anarsia lineatella ha seguito i principi della lotta guidata ed integrata.
Gli interventi si effettuano previo monitoraggio della popolazione con trappole sessuali e con campionamenti sui germogli e sui getti apicali, allo scopo di stabilire la densità della popolazione e la % dell’infestazione, quindi il momento più opportuno per l’intervento. Le due tecniche, che si integrano a vicenda, coprono momenti diversi del ciclo del fitofago.
Per quanto riguarda la tecnica del campionamento si controllano i germogli apicali stabilendo la percentuale dei germogli infestati da larve ed intervenendo solo quando i germogli infestati rappresentano il 10% degli organi controllati. Questo controllo è importante per le larve svernanti e quelle di prima generazione. In questo caso i trattamenti si eseguono al superamento della soglia con gli stessi prodotti indicati, di seguito, per la tecnica del monitoraggio.
Per quanto riguarda il monitoraggio di Anarsia lineatella si utilizzano trappole sessuali e la tecnica prevede le seguenti fasi:
– installazione delle trappole verso la fine di aprile;
– densità di trappole: 1-2 trappole per ettaro o per appezzamento;
– soglia di intervento: 7-10 adulti catturati per trappola per settimana (o 10 adulti in 2 settimane); si deve anche considerare che la lotta contro. L’Anarsia deve rapportarsi al controllo della Cydia molesta.
Nel caso di necessità di intervento si procede come segue:
– dopo 14-15 giorni dal superamento della soglia per le larve di la generazione;
– dopo circa 4-6 giorni dal superamento della soglia.
Inoltre all’inizio dei voli si possono utilizzare anche alcuni regolatori di sviluppo chitino-inibitori. Infine in alcune condizioni operative può essere impiegato il Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki.
Infine si evidenzia come in determinate condizioni operative è possibile applicare il metodo della confusione sessuale o disorientamento dei maschi combinato con la Cydia molesta, collocando gli appositi dispenser erogatori nel frutteto all’inizio dei voli (o appena prima) dei due fitofagi.
Si sottolinea, altresì, che le tecniche di agroecologia, con la diminuzione delle specializzazioni colturali, l’inserimento di consociazioni arboree, arbustive ed erbacee ed, in generale, l’aumento della biodiversità delle aziende o dei distretti produttivi è un ulteriore scenario su cui intervenire ma affidandosi alla consulenza di tecnici specializzati del settore.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.
Fonte foto:
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