Salvia pratensis
Salvia pratensis
La Salvia dei prati o Salvia di Bertoloni (Salvia pratensis L., 1753) è una specie erbacea perenne aromatica appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Lamiales,
Famiglia Lamiaceae,
Tribù Mentheae,
Genere Salvia,
Specie S. pratensis.
Sono sinonimi i termini:
– Gallitrichum clusii Timb.-Lagr.;
– Gallitrichum pratense (L.) Fourr.;
– Plethiosphace leistneriana Opiz;
– Plethiosphace pratensis (L.) Opiz;
– Plethiosphace stenantha Opiz;
– Salvia aprica Dupuy, 1868;
– Salvia agrestis L.;
– Salvia arnassensis Gand.;
– Salvia barrelieri Ten.;
– Salvia bertolonii Vis.;
– Salvia ceratophylloides Ard.;
– Salvia clusii Timb.-Lagr.;
– Salvia dubia K.Koch;
– Salvia exasperata Cav.;
– Salvia haematodes L.;
– Salvia laciniosa Jord.;
– Salvia lupinoides Vilm.;
– Salvia macrantha Schur;
– Salvia minor C.C.Gmel.;
– Salvia oblongata Schur;
– Salvia pratensis var. caerulea Schrad;
– Salvia rostrata F.W.Schmidt;
– Salvia rubicunda Wender. ex Benth.;
– Salvia salvatorii Vilm.;
– Salvia scabrida Bertol.;
– Salvia sublobata Schur;
– Salvia tenorei Spreng.;
– Salvia tiberina Mauri;
– Salvia variegata Host;
– Salvia variegata Waldst. & Kit. ex Willd.;
– Salvia vulgaris Briq.;
– Sclarea pratensis (L.) Mill.;
– Sclarea tuberosa Mill..
A questa specie appartengono le seguenti sottospecie:
– Salvia pratensis subsp. bertolonii (Vis.) Soó;
– Salvia pratensis subsp. haematodes (L.) Arcang.;
– Salvia pratensis subsp. haematodes Linnaeus, 1753;
– Salvia pratensis subsp. laciniosa (Jord.) Briq.;
– Salvia pratensis subsp. pozegensis (Watzl) Diklic;
– Salvia pratensis subsp. pratensis.
Etimologia –
Il termine Salvia è il nome già usato da Plinio per la Salvia officinalis, da sálvo salvare, guarire (connesso con il sanscrito sárvas integro): per le proprietà officinali.
L’epiteto specifico pratensis viene da prátum prato, dei prati, in riferimento all’ambiente di crescita.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Salvia pratensis è una pianta originaria dell’Europa, presente in un areale che va dalla Gran Bretagna alla Spagna, dall’est all’est dell’Europa russa, dall’Ucraina alla Grecia.
Il suo habitat è quello dei pascoli magri, nei prati, nei luoghi sassosi, nelle radure, frequente nei luoghi asciutti e soleggiati, spesso su gesso e calcare, ad un’altitudine tra 0 e 1.600 m s.l.m..
Descrizione –
La Salvia pratensis è una pianta perenne erbacea, non vischiosa, con radice a fittone ingrossato.
I fusti sono eretti, tetragoni, pubescenti per peli riflessi, legnosi e ramificati in alto; con altezza fino a 70 cm.
Le foglie sono consistenti, bollose, le basali picciolate, disposte in rosetta, caratterizzate da una nervatura reticolare, margine leggermente crenato o inciso lobato; le cauline, più piccole, sessili, sovente semi abbraccianti il fusto. La pagina superiore rugosa, quella inferiore irsuta.
I fiori, che sono portati da un breve pedicello, sono di colore azzurro-violetti, raramente rosa o biancastri, 4÷5 verticillastri situati all’ascella di brattee verdi; l’insieme forma una spiga chiusa. Il calice è bilabiato, irsuto per peli mai bianchi; il tubo calicino più lungo delle 5 lacinie calicine.
La corolla presenta un labbro superiore falcato: sporge lo stilo bifido; labbro l’inferiore patente o riflesso, a margine denticolato.
Gli stami, si comportano come piccole leve: quando un insetto, in cerca di nettare, penetra nel fiore, aziona un meccanismo a bilanciere, che gli ribalta sul dorso il braccio dello stame che porta l’antera: il polline si rovescia allora sul dorso dell’insetto.
Il frutto schizocarpico è un microbasario (tetrachenio o tetranucola) formato da 4 mericarpi di 1,8-2,2 x 1,5-1,8 mm, globosi, obovoidi, brunastri più o meno scuri.
Coltivazione –
La Salvia pratensis è una pianta che viene raccolta allo stato selvatico per l’uso locale come alimento e talvolta può essere coltivata anche come ornamentale.
È una pianta molto resistente al freddo, essendo in grado di tollerare brevi periodi con temperature fino a circa -25 °C quando è completamente dormiente, purché il terreno sia ben drenato.
In generale è una pianta di facile coltivazione; predilige terreni sciolti molto ben drenati in posizione soleggiata e ben dotati di sostanza organica.
La propagazione avviene per seme, con epoca di semina da inizio a metà primavera.
La germinazione di solito avviene entro 2 settimane. In aree più fredde, al limite dell’areale di crescita della pianta si consiglia di seminare in serra.
Si può propagare anche per talee di steli semimaturi cge riescono quasi in ogni momento della stagione vegetativa.
Usi e Tradizioni –
La Salvia era conosciuta sin dall’antichità e pare che persino Cleopatra, la usasse per preparare filtri afrodisiaci.
I Galli la consideravano una panacea, in grado di guarire tutti i mali. I druidi la usavano contro febbre, tosse, paralisi, epilessia, ma anche per favorire il concepimento e il conseguente parto. Le era attribuito anche il potere di resuscitare i morti ed entrava come ingrediente in numerosi incantesimi.
Ippocrate ne consigliava l’uso nelle piaghe, gli egiziani la usavano per imbalsamare i morti. I romani la impiegavano per conservare la carne e credevano che rendesse immortali; la chiamavano” erba sacra” e le attribuivano capacità di curare il morso dei serpenti, a condizione che non fosse stata infettata dall’alito venefico dei rospi e per questo pensavano che potessero raccoglierla solo pochi fortunati, abbigliati in modo particolare e dopo avere fatto particolari sacrifici.
Ritroviamo questa credenza nel “Decameron”.
I medici della scuola salernitana si chiedevano:”perché dovrebbe morire l’uomo nel cui giardino cresce la salvia?”
Nei secoli successivi si attribuirono a questa pianta diverse proprietà: quella di far restare incinta la donna che ne avesse bevuto l’infuso per 4 giorni di fila, o quella di curare le affezioni del cavo orale, perché la forma delle foglie ricorderebbe una lingua, oppure il potere di spezzare malie e incantesimi.
Questa specie ha le stesse proprietà della salvia officinale, ma meno marcate.
In generale ha proprietà antisettiche, antimicotiche, antinfiammatorie, ipoglicemiche, toniche, digestive, e antidepressive (Droga usata: foglie e sommità fiorite).
Inoltre è stata impiegata col suo sapore pungente e amaro come aromatizzante in birre e vini.
Inoltre viene usata anche come adulterante della salvia comune.
Le foglie sono utilizzate come ingrediente nella zuppa di minestre, una complessa miscela di verdure selvatiche consumata nel nord-ovest della Toscana.
Modalità di Preparazione –
Le foglie della Salvia dei prati, pur non avendo la marcata aromaticità della più nota sorella, possono essere utilizzate per insaporire sughi e minestre.
Fin dall’antichità le foglie di salvia venivano impiegate per rendere più digeribili i cibi. In particolare le grandi foglie basali vengono raccolte ancora tenere in primavera e possono essere consumate sia sotto forma di verdura, formando misticanze con altri vegetali, sia anche, una volta essiccate e ridotte in polvere, per insaporire minestre o aromatizzare frittate.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.