Aploidia

Aploidia

Con il termine aploidia si indica la condizione in cui nella cellula è presente un unico set cromosomico, ovvero un’unica copia di ogni cromosoma. Tale condizione può riguardare un intero organismo vivente o solo alcune sue cellule.
Il simbolo della condizione aploide viene rappresentato con la sigla n mentre quello della condizione diploide con la sigla 2n.
In natura una cellula diploide, diversamente da una aploide, ha due patrimoni genetici, ereditati di solito dal padre e dalla madre.
Sono cellule aploidi i gameti e le meiospore, tranne in alcune forme di partenogenesi. I gameti, avendo un patrimonio cromosomico dimezzato, possono produrre cellule diploidi attraverso la fecondazione o dar luogo a organismi aploidi.
La genesi di una cellula aploide può avvenire secondo due vie:

– o tramite mitosi di una cellula aploide. In questo caso la cellula di partenza possiede quindi n cromosomi, che verranno duplicati e divisi ugualmente nelle due cellule figlie. Ad esempio, nei gametofiti i tanti nuclei sono tutti aploidi prodotti per mitosi;
– o tramite meiosi di una cellula diploide. La cellula di partenza possiede 2n cromosomi che verranno duplicati, ottenendo quattro assetti cromosomici che verranno divisi nelle quattro cellule figlie (gameti).
Sono aploidi il gametofito delle piante e i gameti sia animali, sia vegetali. Dopo la fecondazione nello sporofito delle piante e nelle cellule somatiche degli animali si ripristina il numero normale 2n o diploide. L’aploidia si trova normalmente in alcuni organismi (maschi dell’ape) a causa dello sviluppo partenogenetico dell’uovo.
L’ aplofase è una fase aploide nell’alternanza di generazione delle piante. È rappresentata da un individuo, l’ aplofito, il cui corredo cromosomico è aploide. Quando tutto il ciclo vitale si svolge allo stato aploide le piante sono dette aplobionti. Le piante embriofite che presentano l’aploidia più differenziata e sviluppata della diplofase sono dette aploidali.