Come si pota il Mirabolano
Come si pota il Mirabolano
Il Mirabolano, conosciuto anche con i nomi di amolo, brombolo, marusticano o semplicemente rusticano (Prunus cerasifera Ehrh., 1784) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
Si tratta di una pianta di interessante sviluppo, tipico dell’Europa centrale ed orientale e dell’Asia centrale e sud-occidentale.
In Italia si trova diffuso soprattutto allo stato selvatico ed è un albero da frutto spesso usato anche come albero ornamentale.
Il mirabolano è un albero rustico, resistente a molti parassiti, non teme il freddo ed è adattabile a diversi suoli. È usato soprattutto come pianta portainnesti per alcune specie coltivate di Prunus. In Francia esistono coltivazioni da frutto, mentre in Italia il Mirabolano ha solo funzione ornamentale, specialmente con la cultivar “Pissardii” che presenta foglie rosso-violacee scure e una bella fioritura rosea.
Inoltre è una pianta è mellifera, con fiori molto bottinati dalle api.
Tecnica di potatura –
Il Mirabolano può crescere liberamente, senza nemmeno bisogno di potature, soprattutto se allevato per uso ornamentale. Comunque sia è opportuno effettuare degli interventi cesori per ridurre la chioma, soprattutto se l’obiettivo è la produzione dei frutti, danndo una forma a vaso. In quest’ultimo caso bisognerà potare il mirabolano solo dopo la fioritura, solo dopo che la pianta sarà avrà assunto la conformazione adulta e quindi verso dopo i 10 anni.
Il mirabolano è una pianta che va allevata allo stato naturale pertanto gli interventi di potatura vanno fatti solo per contenerne la crescita in altezza e per dare armonia di forma alla chioma.
In generale, visto il suo utilizzo come pianta ornamentale, la potatura è più simile a quella delle piante ornamentali, piuttosto che da frutto vere e proprie. Infatti si tende lasciare crescere liberamente per non alterarne l’aspetto naturale.
Anche se si coltiva con l’obiettivo di produrre frutti una potatura troppo intensa potrebbe ridurre la fioritura che, oltre ad essere una delle maggiori attrattive di queste specie, andrebbe a decremento della produzione.
Il momento della potatura è quello successivo alla fruttificazione (ricordiamo che la raccolta dei frutti è scalare e si va generalmente da giugno a luglio a seconda della varietà), quando la pianta ha perso le foglie; in questo momento si accorciano i rami più lunghi e disordinati, quelli interni, per favorire l’arieggiamento nelle parti più interne della chioma.
Si consiglia di potare nettamente i rami secchi e quelli danneggiati da cancri resinosi. La potatura si esegue facilmente in quanto l’albero spogliandosi lascia ben in vista le gemme da fiore e quelle da legno.
Bastano pochi tagli, limitati all’asportazione dei rami secchi o molto deboli. Eventualmente, se è necessario ridurre o contenere la crescita delle piante, si può eseguire una potatura dopo la fioritura eliminando le cime più sviluppate con alcuni “tagli di ritorno” che è la tecnica con cui si tagliano i rami di tre-quattro anni da eseguire in corrispondenza di un ramo laterale.
Un ultimo consiglio riguarda la necessità di intervenire costantemente, e quindi in maniera moderata ogni, anno per non costringere la pianta per più di un anno a dover ricostituire la parte vegetativa sottratta.
Chiaramente questa tecnica di potatura è valida se si è fatta crescere la pianta in forma di albero, quindi con un tronco centrale da cui si impalcano 3-5 rami ad altezza di 1-1,3 metri.
Siccome il Mirabolano viene coltivato per differenti scopi si possono ottenere altre forme come: cespuglio isolato, a scopo ornamentale, come siepe frangivento.
In questo caso sin dalla nascita si lasceranno crescere tutte le ramificazioni non limitando la crescita di un solo astone.