Curcuma zedoaria
Curcuma zedoaria
La zedoària (Curcuma zedoaria (Christm.) Roscoe, 1807) è una specie erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Zingiberales, Famiglia Zingiberaceae e quindi al Genere Curcuma ed alla Specie C. zedoaria.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Amomum latifolium Lam.;
– Amomum latifolium Salisb.;
– Amomum zedoaria Christm.;
– Costus luteus Blanco;
– Costus nigricans Blanco;
– Curcuma malabarica Velay.;
– Curcuma pallida Lour.;
– Curcuma raktakanta Mangaly e M.Sabu;
– Curcuma speciosa Link;
– Erndlia zerumbet Giseke;
– Roscoea lutea (Blanco) Hassk.;
– Roscoea nigrociliata Hassk..
Etimologia –
Il termine Curcuma viene dal sanscrito kum kuma attraverso l’arabo kurkum.
L’epiteto specifico zedoaria proviene da zedoari, nome vernacolare indiano dei frutti di questa pianta.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La zedoària è una pianta originaria dell’India e coltivata nel sud-est asiatico. È presente in India, Ceylon, Annam, Malesia, Indocina, Vietnam del nord ed Est Asiatico.
Il suo habitat è quello delle foreste umide dei tropici caldi, umidi e di pianura, dove si trova ad altitudini fino a 900 metri. Cresce meglio nelle aree in cui le temperature diurne annuali sono comprese tra 22 e 27 °C, ma può tollerare 14 – 32 °C.
Descrizione –
La Curcuma zedoaria è una pianta che presenta un grosso rizoma da cui si originano sia rami sterili con foglie lanceolate sia rami fertili con fiori bianco-giallastri con sfumature porporine, terminanti con un ciuffo di brattee bianco-porporine; questi sono alti circa 75 cm.
Ogni pseudo infiorescenza comprende circa 5 foglie con lame lunghe circa 35 cm e larghe 13 cm.
Le brattee verdi formano una serie di tasche, che ospitano grandi fiori gialli.
Coltivazione –
La zedoària è una pianta dei tropici umidi che preferisce una piovosità media annua compresa tra 1.100 e 1.500 mm, ma tollera 700 – 4.300 mm. Le piante sono adattate alla crescita nelle aree di siccità stagionale nelle foreste monsoniche. Predilige, inoltre, un terreno ben drenato in posizione ombreggiata, riuscendo anche in pieno sole, ed un pH compreso tra 5,5 e 6,5, tollerando 5 – 7,5.
I rizomi possono essere raccolti circa 300 giorni dopo la semina.
La propagazione può avvenire per seme, da seminare non appena è maturo; germina meglio a temperature intorno ai 20 °C; si può propagare anche per divisione del rizoma quando la pianta è inattiva.
Usi e Tradizioni –
La zedoària è un’importante coltura, soprattutto degli orti domestici, nel sud-est asiatico. Anche se probabilmente è originaria dell’India nord-orientale, è stato a lungo coltivato e le sue origini sono diventate poco chiare. Inoltre è spesso coltivata come pianta ornamentale e talvolta è anche coltivata commercialmente come spezia e pianta medicinale nei tropici.
Vengono attribuiti alla Curcuma zedoaria proprietà carminative, stimolanti della motilità del tubo gastroenterico e delle funzioni digestive.
È poco usata isolatamente, più spesso in associazione con altre droghe a azione simile.
È, inoltre, talvolta impiegata in cucina come spezia; rientra nella composizione di alcuni liquori amaro-tonici, possedendo una spiccata azione sull’apparato digerente come eupeptica e carminativa.
Le foglie ricordano nel sapore la citronella (Cymbopogon spp) e vengono impiegate come aromatizzanti in una varietà di piatti.
Il rizoma si consuma sia crudo che cotto.
Il rizoma fornisce un amido facilmente digeribile, noto come “shoti”. È usato come componente nelle diete per neonati e invalidi e può essere usato in modi simili ad altri amidi ottenuti da piante tropicali.
Le fette di rizoma giovane (prese dall’alto) possono essere consumate crude in insalata.
Il rizoma essiccato è usato come condimento. I cuori dei giovani germogli possono essere mangiati crudi o cotti, mentre le infiorescenze cotte.
Questa pianta ha, inoltre, alcuni usi medicinali
Il rizoma contiene una serie di sostanze clinicamente attive tra cui un olio essenziale, sesquiterpeni, curcumemone, curcumolo e curdione. Il curcumolo e il curdione hanno mostrato proprietà antitumorali.
Tra i componenti ricordiamo che l’olio essenziale, che oscilla tra 1-1,5%., viene ottenuto per distillazione in corrente di vapore dai rizomi essiccati. Dai rizomi secchi polverizzati si è ricavato lo 0,94% di olio essenziale, nel quale hanno trovato i seguenti componenti.
Oltre ad olio essenziale, nei rizomi della Curcuma Zedoaria sono stati trovati i seguneti valori medi: amido 50%, olio grasso 2,45%, zucchero 0,84%, ceneri 4,39%.
Il rizoma è uno stimolante aromatico, amaro e digestivo che può essere utilizzato più o meno allo stesso modo dello zenzero.
Il rizoma viene assunto internamente per migliorare la digestione e per trattare una serie di disturbi digestivi tra cui indigestione, nausea, flatulenza e gonfiore.
Viene usato in Cina per trattare il cancro cervicale.
Le parti giovani del rizoma vengono masticate come trattamento per l’alitosi.
Applicato esternamente, il rizoma, viene utilizzato per pulire e curare ulcere, ferite e altri disturbi della pelle.
Nella fitoterapia cinese, il rizoma è spesso usato come sostituto della curcuma (C. Longa).
Per quanto riguarda altri impieghi si evidenzia che un olio essenziale, ottenuto dal rizoma viene utilizzato in profumeria e per una serie di preparati medicinali.
Modalità di Preparazione –
Le parti utilizzate di questa pianta sono i Rizomi. Se ne distinguono due varietà; la longa e la rotunda, che si è creduto derivassero da piante diverse. Il rizoma tuberoso (rotunda) emette dei getti laterali, della grossezza di un dito, (longa) che terminano in nuovi ingrossamenti tuberosi, i quali, rendendosi liberi, alla morte del rizoma iniziale, daranno origine a nuove piante.
In commercio la droga rotunda si presenta o tagliata in tondelli o in pezzi ovoidi, più o meno acuti all’estremità, conici o piramidali. La longa viene commercializzata anche tagliata in fette longitudinali, cilindriche su una faccia e piane sull’altra (periferiche) o piane sulle due faccie (centrali) o leggermente incavate.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.