Elaeagnus multiflora
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Elaeagnus multiflora
L’ Olivagno multifloro o Eleagno multifloro, conosciuto anche col nome di Goumi del Giappone (Elaeagnus multiflora Thunb.) è una specie arbustiva appartenente alla f miglia delle Elaeagnaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Proteales, Famiglia Elaeagnaceae e quindi al Genere Elaeagnus ed alla Specie E. multiflora.
È sinonimo il termine:
– Elaeagnus edulis Siebold ex Carrière.
Etimologia –
Il termine Elaeagnus proviene dal greco ἐλαία elaía olivo e ἀγνός hagnos puro, bianco, forse in riferimento al frutto.
L’epiteto specifico multiflora viene da multus molto e da flos floris fiore: con molti fiori.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Olivagno multifloro è una pianta originario di un areale che comprende Cina, Giappone e Corea. La pianta è presente comunque in altri Paesi come: Africa, Asia, Australia, Europa, Nord Africa, Nord America, Pacifico, Filippine, Sud-est asiatico, Tibet e USA.
Il suo habitat naturale è quello dei boschetti e boschi radi in collina e in pianura, a quote comprese tra 600 e 1800 metri.
Descrizione –
L’Elaeagnus multiflora è un arbusto deciduo che si sviluppa mediamente con dimensioni di 2-8 metri in altezza.
Il tronco si sviluppa fino a 30 cm di diametro con corteccia marrone scuro.
I germogli sono densamente ricoperti di minuscole scaglie rosso-marroni.
Le foglie sono di forma da ovata a ellittica, lunghe 3–10 cm e larghe 2–5 cm, di colore verde nella pagina superiore ed argentee – bruno-arancio nella pagina inferiore con piccole squame dense.
I fiori sono solitari o in coppia, portati all’ascella delle foglie, profumati, con corolla quadrilobata di colore bianco-giallastra chiara, lunga 1,5 cm.
L’antesi è tra aprile e maggio ed i semi maturano a luglio. La specie è ermafrodita (ha organi sia maschili che femminili) ed è impollinata dalle api.
Il frutto è una drupa, di forma da tonda a ovale, di 1 cm di lunghezza, di colore arancione a scaglie argentee, che poi diviene rosso a maturazione punteggiato di argento o marrone, pendulo su un peduncolo di 2-3 cm. Giunto a maturazione, tra la metà e la fine dell’estate, il frutto, che è commestibile, è succoso e commestibile, con un sapore dolce ma astringente in qualche modo simile a quello del rabarbaro. La buccia del frutto è sottile e fragile, rendendone difficile il trasporto, riducendo così la sua vitalità come coltura alimentare.
Coltivazione –
L’ Olivagno multifloro è una pianta rustica, presente in numerose specie e varietà, molte delle quali fioriscono a fine estate e all’inizio dell’autunno. Tutte le specie sono caratterizzate dalla produzione di bacche, di colore rosse o argento.
Per la coltivazione predilige la posizione in pieno sole. Si pianta da ottobre a dicembre anche in terreno povero, poco profondo e calcareo. Può essere usato per formare barriere frangivento: in questo caso si piantano i soggetti a 60/90cm l’uno dall’altro e si accorciano di 1/3 tutti i rami per ottenere piante molto fitte. Non ha bisogno di cure, ad aprile/maggio si possono accorciare i rami più vigorosi per ridurre una maggiore ramificazione. Se coltivato a siepe si pota a giugno per mantenere la forma desiderata.
Come con altre specie del genere Elaeagnus, le radici delle piante di E. multiflora crescono in simbiosi con l’actinobacterium Frankia.
Questi batteri fissano l’azoto atmosferico, rendendolo disponibile in forma utilizzabile per la pianta ospite e indirettamente per altre piante vicine. Questa caratteristica consente alla pianta di crescere in terreni più poveri di quanto potrebbe altrimenti.
Per la tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
L’ Elaeagnus multiflora è una pianta conosciuta con vari nomi in varie parti del mondo come: Cibie, Goumi, Gumi, Longipe bush, Mupan-hsia, Natsu-gumi, ecc. e che viene occasionalmente coltivata in Europa e Nord America come pianta ornamentale e per i suoi frutti. È una specie esotica affermata in alcune parti degli Stati Uniti orientali.
Le piante possono essere, inoltre, coltivate come siepe in posizioni esposte, tollerando l’esposizione marittima. Spesso vieneutilizzato come portainnesto per specie sempreverdi difficili da coltivare per talea.
Inoltre è una pianta molto appetita dagli uccelli che si nutrono delle sue bacche.
Il frutti di questa pianta, come di molti membri di questo genere, è una fonte molto ricca di vitamine e minerali, soprattutto nelle vitamine A, C ed E, flavonoidi e altri composti bioattivi. È anche una fonte abbastanza buona di acidi grassi essenziali, cosa abbastanza insolita per un frutto. Viene studiato come alimento in grado di ridurre l’incidenza del cancro e anche come mezzo per arrestare o invertire la crescita dei tumori. Le foglie sono utilizzate nel trattamento della tosse. Il frutto è prescritto nel trattamento della diarrea acquosa. La radice è astringente, un decotto è usato per trattare il prurito e le piaghe sgradevoli.
Modalità di Preparazione –
Le parti utilizzate di questa pianta sono: frutti, semi e foglie.
I frutti di questa pianta si consumano al naturale o per preparare marmellate o dolci e possono essere consumati sia crudi che cotti.
Hanno un sapore piacevolmente acidulo a maturità, da cui si ottiene anche un ottimo frutto da dessert.
Il frutto è alquanto complicato e difficile da raccogliere senza rompere i giovani germogli; inoltre il frutto deve essere completamente maturo prima di poter essere gustato crudo, se anche leggermente sottomaturo risulterà abbastanza astringente. Il frutto contiene un unico grande seme che può essere mangiato con il frutto anche se risulta piuttosto fibroso.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.