Centaurea calcitrapa
Centaurea calcitrapa
Il fiordaliso stellato (Centaurea calcitrapa L., 1753) è una specie erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Tribù Cardueae, Sottotribù Centaureinae e quindi al Genere Centaurea ed alla Specie C. calcitrapa.
Di questa specie sono presenti alcune sottospecie; inoltre è segnalato il seguente ibrido, che non è presente tuttavia nel territorio italiano; si tratta di:
– Centaurea x pouzinii DC.; Ibrido con Centaurea aspera (presente in California): con le spine dell’involucro che sono più brevi e l’achenio è provvisto di un piccolo pappo.
Sono sinonimi i termini:
– Calcitrapa calcitrapa (L.) Hill;
– Calcitrapa calcitrapoides (L.);
– Calcitrapa hippophaestrum;
– Calcitrapa hybrida Sweet;
– Calcitrapa hypophaestum Gaertn.;
– Calcitrapa lanceolata Lam.;
– Calcitrapa myacantha Cass.;
– Calcitrapa phoenicea Sweet;
– Calcitrapa stellaris Hill;
– Calcitrapa stellata Lam.;
– Calcitrapa vulgaris Bernh.;
– Centaurea adulterina Moretti ex DC.;
– Centaurea calcitrapoides L.;
– Centaurea carduifolia Salisb.;
– Centaurea devauxii Nyman;
– Centaurea horrida Ten.;
– Centaurea hybrida Chaix;
– Centaurea macroacantha Guss.;
– Centaurea myacantha DC.;
– Centaurea penicillata Delile;
– Centaurea trichacantha Willd. ex Spreng..
Etimologia –
Il termine Centaurea è assonante con il greco κέντρον céntron pungolo, sprone: per la forma del bocciolo, oppure da Centaurus, greco κένταυρος céntauros centauro, figura mitologica metà uomo e metà cavallo; secondo alcuni autori, questo genere sarebbe dedicato a Chirone che, al contrario degli altri centauri, aveva un’indole saggia e mite: esperto nelle scienze e nella medicina era considerato maestro di Esculapio, di Achille e di altri eroi
L’epiteto specifico calcitrapa proviene da calx calcis calcagna e trappa trappola, probabilmente per le lunghe spine del capolino che possono ferire le zampe o i piedi di chi calpesta la pianta.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il fiordaliso stellato, o fiordaliso calcatreppola, è una specie a distribuzione euro mediterranea presente in quasi tutte le regioni d’Italia (manca in Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige e non è stata ritrovata da lungo tempo in Piemonte), ma più comune nelle regioni centro-meridionali, mentre in quelle settentrionali è forse di antica introduzione nelle colture cerealicole.
Sugli altri rilievi europei si trova nel Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi.
Oltre all’Europa, questa specie è presente in Africa settentrionale, in Asia (India e Cina); mentre in America e in Australia è considerata specie naturalizzata.
Il suo habitat è quello dei siti disturbati quali margini di strade e viottoli, campi da gioco, ambienti ruderali, su suoli primitivi aridi, ed è esposta ad un certo rischio a causa di mutamenti stazionali a opera dell’uomo. La distribuzione altitudinale è sui rilievi dove queste piante si possono trovare fino a 1400 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Descrizione –
La Centaurea calcitrapa è una pianta erbacea biennale, alta 15-50 cm, con fusti prostrato-ascendenti con numerosissimi rami divaricati, ragnatelosi o subglagri, ruvidi, angolosi in alto.
Le foglie basali sono a rosetta, quasi sempre scomparse al momento della fioritura, pennatosette o pennatopartite, picciolate, con segmenti lineari di 1-2 x 18-25 mm, dentellate, subpungenti o scabre. Le foglie cauline sono alterne, sessili, pennatifide o intere e lineari, ± dentellate con mucroni spinescenti sui margini.
Presenta numerosi capolini, ascellari o apicali, sessili o brevemente peduncolati e cinti da foglie fiorali lineari; involucro piriforme (5-10 mm Ø) con squame esterne verde lucide, coriacee, con stretto margine scarioso e portanti all’apice una spina mediana lunga e robusta (14-25 mm), giallognola, patentissima, accompagnata alla base per lo più da due coppie di spine più corte di 2-3 mm (spina pennata); le squame interne con appendici troncate senza spine.
I fiori sono roseo-porporini (raramente bianchi), tutti tubulosi, i periferici sterili, raggianti, i centrali ermafroditi.
Il frutto è una cipsela di 2,5-3,5 mm, ± obpiriforme o obovoide, glabra, bruno chiara con striature verticali ± intense marroni, senza pappo.
Coltivazione –
Il fiordaliso stellato è una pianta che cresce allo stato spontaneo e che viene impollinata tramite insetti (impollinazione entomogama).
Dopo la fecondazione si forma i semi che cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo se presente – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Usi e Tradizioni –
Il Fiordaliso stellato è una pianta simile alla Centaurea iberica Spreng., pianta generalmente più robusta con foglie inferiori lirate, capolini con involucro maggiore (8-14 mm Ø) e acheni con pappo.
In alcune aree (specialmente nell’America del nord) la specie è considerata invasiva. Le grosse spine dell’involucro la rendono poco gradita al bestiame da pascolo, in questo modo le piante proliferano indisturbate creando vasti e densi popolamenti impenetrabili.
La pianta è nota sia per il suo uso alimentare che per quello fitoterapico per via dei benefici che apporta al fegato, tanto che i semi polverizzati vengono aggiunti all’acqua come rimedio contro i calcoli. Anche le radici polverizzate vengono usate a scopo medicinale.
Secondo la medicina popolare il fiordaliso stellato ha delle proprietà diuretiche (facilita il rilascio dell’urina).
Viene usata a scopo alimentare sostanzialmente come altre specie che vanno genericamente sotto il nome di cardi, avendo un sapore che ricorda vagamente il sedano e il carciofo.
Alcuni studi hanno dimostrato che gli estratti acquosi ottenuti da colture cellulari in sospensione di Centaurea calcitrapa sono utilizzabili come additivo proteolitico nella produzione di formaggio bovino commerciale.
Modalità di Preparazione –
Di questa pianta, soprattutto in Sicilia e Sardegna, si utilizzano le tenere costolature delle foglie (e le stesse foglie più tenere del cespo), allo stesso modo di come si impiegano in cucina cardi e carciofi, a cominciare dal loro condimento, dopo lessatura, con olio e limone.
In diverse regioni mediterranee la specie viene anche usata come alimento-medicina per le sue proprietà aperitive, diuretiche e stomachiche.
A Cipro le tenere foglie del cespo vengono utilizzate anche in insalata, mentre in Egitto vengono consumati i giovani getti crudi fin dall’antichità.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.