Gonocerus acuteangulatus
Gonocerus acuteangulatus
La cimice del nocciolo (Gonocerus acuteangulatus (Goeze, 1778)) è un insetto appartenente alla famiglia dei Coreidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Paraneoptera, Sezione Rhynchotoidea, Ordine Rhynchota, Sottordine Heteroptera, Infraordine Pentatomomorpha, Superfamiglia Coreoidea, Famiglia Coreidae, Sottofamiglia Coreinae, Tribù Gonocerini e quindi al Genere Gonocerus ed alla Specie G. acuteangulatus.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cimice del nocciolo è un insetto presente in una vasta regione che comprende il Mediterraneo, Asia centrale e parti dell’Europa nord-occidentale.
Il suo habitat è quello degli ambienti asciutti e caldi, esposti a sud, cespugli e bordi della foresta con arbusti che portano bacche e piccoli alberi di varie famiglie, in particolare Buxaceae e Rhamnaceae, nonché Rosa canina e Crataegus (Rosaceae) o Lonicera xylosteum (Caprifoliaceae).
Per motivi economici risulta un insetto dannoso soprattutto per il nocciolo, dove è responsabile del cimiciato delle nocciole e dell’aborto traumatico. Affezioni simili possono essere arrecate sul pistacchio. Piante ospiti sono pure la Quercia, il Castagno ed altre.
Inoltre può essere il vettore del fungo Nematospora coryli, agente eziologico della stigmatomicosi del nocciolo.
Morfologia –
Il Gonocerus acuteangulatus è un insetto di medie dimensioni, che a maturità è lungo tra 11 e 14 mm.
L’insetto è caratterizzato dalla presenza di macchie bruno-rossastre sul dorso, con sfumature violacee lungo i margini del torace e con un addome leggermente espanso e la parte distale delle ali color ruggine.
Le ninfe si riconoscono per avere l’addome di colore verde.
L’insetto ha un apparato boccale pungente-succhiante e infligge ai frutti del nocciolo punture di nutrizione con gli stiletti boccali raggiungendo il seme attraverso il guscio non ancora lignificato.
Attitudine e Ciclo biologico –
La cimice del nocciolo è un insetto che sverna come adulto alla base dei cespugli e a maggio raggiunge le piante.
Nella tarda primavera, a partire da fine maggio e inizi di giugno, inizia la deposizione, sulla pagina superiore delle foglie, delle uova e dopo circa un paio di settimane fuoriescono le neanidi che attaccano subito germogli e brattee e successivamente le nocciole.
Le femmine vivono fino a fine estate e durante la loro vita depongono, alcune decine di uova, prevalentemente in modo isolato, sulle brattee e sulle foglie del nocciolo. Le forme giovanili (neanidi) sono rintracciabili sulla vegetazione da metà giugno a tutto agosto.
L’insetto compie una sola generazione all’anno.
Il Gonocerus acuteangulatus è la cimice del nocciolo potenzialmente più pericolosa perché può svolgere il proprio ciclo vitale unicamente sul nocciolo mentre le altre svolgono parte del loro ciclo anche su altre specie vegetali.
Il danno che provoca sul nocciolo è di tipo prettamente qualitativo. Con la puntura di suzione l’insetto inietta della saliva nel seme causando due tipi di reazione a seconda del periodo. Se si tratta di punture precoci, il seme subisce un aborto traumatico e alla raccolta si avranno nocciole con il guscio normalmente formato ma con il seme totalmente atrofizzato. Nel caso di punture più tardive il seme completa il suo sviluppo ma presenta alterazioni del colore e delle caratteristiche organolettiche, si presenta raggrinzito, con macchie brunastre necrotiche e con odore e sapore fortemente sgradevoli a causa dei fenomeni di irrancidimento. La parte del seme colpita talvolta è circondata da alone più scuro, ed è spesso interessata da depressione dei tessuti periferici esterni. La presenza di cimiciato influisce negativamente sulla qualità del prodotto con conseguente deprezzamento commerciale al momento della sgusciatura.
A questi danni si possono aggiungere altri indiretti dovuti alla trasmissione di un fungo parassita.
Ruolo Ecologico –
Il controllo del Gonocerus acuteangulatus, come per altri insetti, va impostato con un attento programma di pratiche agro ecologiche e di monitoraggio delle infestazioni.
In generale va attuato un sistema di difesa integrata che preveda:
– Adozione di buone pratiche agronomiche come la presenza di aree incolte in prossimità del noccioleto.
– Monitoraggio dell’andamento delle popolazioni dell’insetto in campo mediante campionamento eseguito con il metodo dello scuotimento delle piante nel periodo maggio-giugno.
– Esecuzione dei trattamenti insetticidi solo in casi eccezionali e comunque solo al superamento della soglia di intervento prevista dai disciplinari regionali di difesa integrata (5-6 individui per pianta).
Nel caso dell’utilizzo di agro farmaci bisogna utilizzare quelli con minor impatto verso l’uomo e l’agroecosistema, per evitare di danneggiare la biocenosi di insetti utili e altri organismi non bersaglio. Il ricorso ad alcune semplici pratiche agronomiche consente inoltre di evitare l’insorgenza di altri fenomeni che vengono spesso confusi con il cimiciato (“vizio occulto” o “marcio interno”) e che invece sono legati a una cattiva conservazione delle nocciole.
Tra le tecniche agronomiche, inoltre, bisogna evitare la permanenza al suolo per alcuni giorni della nocciola dopo la sua maturazione. Dopo il distacco dall’albero la nocciola presenta un contenuto di umidità ridotto, pari al 5-6% del peso totale che però durante la permanenza sul suolo può essere riassorbito, sottraendo umidità dal terreno o dall’aria il che consente l’avvio dei processi fermentativi che portano all’imbrunimento del seme (“vizio occulto” o “marcio interno”). L’imbrunimento generalizzato del seme comporta un cattivo odore e un sapore sgradevole.
Si consiglia, altresì, di effettuare la doppia raccolta: la prima quando circa il 70% del prodotto è già caduto a terra, la seconda al termine della cascola fisiologica. La doppia raccolta, contrariamente alla raccolta unica in cui il prodotto viene prelevato con un unico passaggio, consente di limitare i danni al seme.
Importante è anche l’essiccazione delle nocciole che rappresenta la prima importante fase di preparazione del prodotto per la conservazione ed evita l’inacidimento dell’olio. Con questo processo si deve garantire il mantenimento di basse umidità nel seme, al di sotto del 5%.
Infine un accenno alla fase di Stoccaggio: le nocciole infatti possono sopportare tempi lunghi di stoccaggio, tuttavia la loro qualità si riduce progressivamente. Inoltre, la disponibilità di nocciole sul mercato è soggetta ad alternanza, per vari motivi, stagionali e climatici. Questo fatto determina periodi in cui il prodotto scarseggia o in cui è molto abbondante con evidenti conseguenze sui prezzi. Per garantire la qualità e ridurre le fluttuazioni di prezzo, risulta indispensabile controllare e protrarre la vita commerciale dei semi allo scopo di introdurli sul mercato con flussi più regolari.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.