Dama dama
Dama dama
Il Daino (Dama dama Linnaeus, 1758) è un mammifero artiodattilo appartenente alla famiglia dei Cervidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Mammalia, Ordine Artiodactyla, Famiglia Cervidae e quindi al Genere Dama ed alla Specie D. dama.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Daino è una specie che dopo l’ultima era glaciale si era estinto in Europa mentre rimaneva presente in un areale compreso tra l’Asia Minore, la Persia, la Mesopotamia e l’Africa del nord.
Successivamente nel corso degli ultimi secoli, la specie è stata a più riprese introdotta in tutta Europa, dando origine a popolazioni riproduttive in tutto il continente.
Successivamente questa specie con l’espansione europea negli altri continenti, il daino si è diffuso un po’ in tutto il mondo tanto che oggi numerose popolazioni alloctone perfettamente naturalizzate si trovano in Siberia, Stati Uniti, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Hawaii, Sudafrica e Canada.
Come in tutta Europa anche in Italia il daino si era estinto durante l’ultima glaciazione, il tutto testimoniato da pitture rupestri del Neolitico presenti in tutta la Penisola e la sua presenza non è ancora documentata durante il periodo romano, mentre i daini vivevano sicuramente in Italia durante il Periodo caldo medievale.
Oggi popolazioni semiselvatiche di daino sono presenti nella maggior parte dei grossi parchi e riserve italiani, con l’eccezione delle regioni di Abruzzo e Molise. Comunque in Italia il Daino é diffuso su tutto il territorio dalla catena alpina, agli Appennini.
Per quanto riguarda l’habitat, il Daino è un tipico ungulato di ambiente mediterraneo, presente ad altitudini massime di 800-1000 m. s.l.m..
Come è tuttavia dimostrato dalla sua ubiquità, la sua notevole plasticità trofica (può comportarsi sia come pascolatore che come brucatore) ed il comportamento assai variabile, improntato ad un elevato livello di socialità, lo rendono adatto ad un gran numero di ambienti, specialmente se caratterizzati dalla presenza di praterie e radure. Tuttavia esso non si trova a suo agio in montagna, soprattutto quanto l’ innevamento è prolungato, ed in zone estremamente aride. La specie mostra spesso una notevole segregazione ecologica fra i sessi, correlata a differenze nella dieta.
Descrizione –
Il Dama dama è un mammifero di corporatura intermedia fra il cervo ed il capriolo, con un peso variabile dai 50 ai 90 Kg, con dimorfismo sessuale manifesto.
L’altezza al garrese varia dagli 80 ai110 cm, con una lunghezza dai 135 ad oltre i 160 cm e con la femmina che ha dimensioni più ridotte ed un peso che oscilla dai 30 ai 50 Kg. La coda misura circa 20 cm.
Questo animale assume nel corso dell’anno due differenti mute; una autunnale-invernale, con il mantello di colore tipicamente grigio-brunastro, che rende molto meno visibile la pomellatura bianca; una primaverile, a partire dal mese di Aprile, con sostituzione del pelo invernale con mantello bruno-rossiccio con striscia nera mediana dorsale dal collo alla coda (nero più marcato contornato da bianco cangiante) e macchie bianche su schiena e fianchi (pomellato).
I giovani individui si riconoscono per il caratteristico mantello marrone scuro pomellato lungo i fianchi che si mantiene anche nell’adulto.
Inoltre è presente anche un mantello cosiddetto “varietà melanica” dovuto ad un fattore genetico per il quale alcuni animali alla nascita presentano un mantello molto più scuro quasi bruno-nerastro, sempre comunque pomellato, così da essere definito “nero”.
In alcuni casi si manifestano degli individui con varianti isabelline, cioè con pomellatura più evidente su sfondo più chiaro, fino al bianco con iride pigmentato, quindi non albino.
Il maschio si distingue dalla femmina, oltre che dalle proporzioni e per un pomo d’Adamo ben sviluppato, per la presenza del palco costituito da due stanghe, dalle quali si diramano due, tre o più punte e che presentano la caratteristica di avere la loro parte terminale palmata, in relazione allo sviluppo e all’età dell’animale. Il trofeo cade e ricresce annualmente.
Biologia –
Il Daino ha un periodo di riproduzione che va da ottobre a novembre, con la femmina che ha una gestazione di 230-240 giorni, da alla luce un cucciolo (qualche volta anche due) per volta che muove i primi passi entro un’ora.
Lo svezzamento dura in media dai 3 ai 5 mesi e la maturità sessuale viene raggiunta verso i 12-14 mesi, mentre quella sociale verso i 3-4 anni.
Questi animali hanno, inoltre, una longevità che può andare oltre i 20 anni, anche se mediamente oscilla dai 9 ai 10 anni.
La fase della riproduzione inizia col periodo degli amori che va dalla metà di ottobre agli inizi di novembre: in questo periodo, i maschi, solitamente solitari, si uniscono ai gruppi di femmine e cuccioli, scacciando i giovani maschi (che formano gruppetti mono sessuali di 5-6 individui e rimangono ai margini dei territori dei maschi, nella speranza di accoppiarsi con qualche femmina all’insaputa del maschio dominante) e definendo un proprio territorio. I maschi difendono il proprio diritto ad accoppiarsi con le femmine da altri pretendenti, spesso smettono addirittura di alimentarsi per meglio controllare il proprio harem, per rivendicare il possesso del quale fanno risuonare frequentemente il proprio bramito. I combattimenti si svolgono sostanzialmente incrociando i palchi fino al cedimento di uno dei contendenti e seguono un preciso rituale. Questo, oltre che la forma appiattita dei palchi degli adulti fa sì che soltanto raramente gli animali riportino gravi ferite al termine dello scontro.
La femmina invece, in prossimità del parto, si isola dal branco e dà alla luce nel folto della macchia, come detto, un solo cucciolo (ma non sono rari i parti gemellari).
La femmina porta il cucciolo al branco quando esso ha circa 10 giorni di vita: fino a quel momento, il cucciolo viene lasciato da solo ed allattato ogni 4 ore circa, mentre per evitare di essere individuato da eventuali predatori rimane perfettamente immobile e confida nel mantello mimetico e nella caratteristica di non emanare odore. Il piccolo comincia ad ingerire cibi solidi attorno al mese di vita, anche se non può dirsi completamente svezzato prima dei sette mesi.
Durante la notte e nel mentre si svolge la stagione degli amori, il daino emette un richiamo particolare: è forse meglio descritto come un incrocio tra un rutto forte, un gemito, un russare, uno sbuffo e un ringhio.
Ruolo Ecologico –
Il daino è un animale di facile adattamento che può sopravvivere bene in molti ambienti anche se i suoi preferiti sono le aree boschive a prevalenza di latifoglie vicino a radure o spiazzi aperti mentre evita le zone montane con copertura nevosa persistente ed abbondante.
È un animale meno timoroso degli uomini per esempio rispetto al cervo rosso, con eccezione dei vecchi maschi, che conducono vita perlopiù solitaria ed abitano zone più impervie, sono invece assai prudenti e difficilmente avvicinabili dall’uomo e da altri animali.
Per quanto riguarda l’alimentazione, il daino è assai versatile, in quanto si comporta indifferentemente da brucatore o da pascolatore.
Questa specie non ha in genere preferenze per quanto riguarda il posto dove vivere e pascolare; si accontenta infatti del cibo che trova ed apporta pochi danni al terreno e alla vegetazione. Il suo nutrimento consiste in erba, foglie, germogli e frutta e certi tipi di funghi. Il daino è un ruminante, cioè un animale che dopo aver ingoiato il cibo lo rigurgita per poi rimasticarlo più accuratamente in luoghi riparati e tranquilli. L’alimentazione avviene durante tutta la giornata, anche se dei picchi di ingestione del cibo si hanno durante le prime ore del mattino e al tramonto.
Il daino è un competitore alimentare del cervo: per tale motivo, nelle aree popolate dal cervo, il daino è confinato in recinti faunistici.
Il Daino è inoltre tenuto a bada da alcuni predatori. In Europa, i daini adulti sono cacciati da lupi e, a volte, da linci, mentre i cuccioli sono vittime di aquile reali e gufi reali. In Asia, invece, i principali predatori sono il leopardo, il cuon ed il lupo. Dove sono stati introdotti, i daini cadono vittime di coyote, lupi, coccodrilli e pitoni.
Secondo l’IUCN, in Italia, il Daino presenta problemi di gestione ma non di conservazione; pertanto la politica di reintroduzione generalizzata di questa specie, come è stata condotta nel secondo dopoguerra, dovrebbe cessare e tali operazioni dovrebbero essere limitate a casi particolari utilizzando moderne procedure di valutazione (S. Focardi in Spagnesi & Toso 1999).
Inoltre, sempre in Italia, la Legge 157 dell’11 febbraio 1992 permette la caccia solo tramite la modalità della caccia di selezione, sulla base di piani di prelievo, elaborati dagli organi provinciali e regionali sulla base dei censimenti.
Nel 2010 la popolazione di daini in Italia era stimata in almeno 17.600 esemplari capi, in diminuzione per gli abbattimenti controllati .
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.
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