Galinsoga ciliata
Galinsoga ciliata
La Galinsoga ispida (Galinsoga ciliata (Rafin.) S.F.Blake, 1922) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Millerieae, Sottotribù Galinsoginae e quindi al Genere Galinsoga ed alla Specie G. ciliata.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Galinsoga aristulata Auct. Fl. Europ.;
– Galinsoga bicolorata H. St. John & D. White;
– Galinsoga caracasana (de Candolle) Schultz-Bipontinus;
– Galinsoga quadriradiata Ruiz & Pavon;
– Galinsoga quadriradiata subsp. hispida (DC.) Thell.;
– Galinsoga parviflora var. hispida DC.;
– Galinsoga urticifolia (Kunth) Benth.;
– Wilburgia urticifolia Kunth.
Etimologia –
Il termine Galinsoga proviene genere dedicato a Ignacio Mariano Martinez de Galinsoga (1766-1797), medico e sovrintendente del Giardino Botanico di Madrid.
L’epiteto specifico ciliata viene da cílium ciglio: cigliato, con ciglia.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Galinsoga ispida è una pianta originaria del continente Sud Americano e che si è diffusa progressivamente fino a divenire praticamente cosmopolita.
Specie di introduzione recente, proveniente dal Sud America, viene considerata una pianta esotica naturalizzata in più parti del mondo.
In Europa è stata introdotta in Gran Bretagna nei Kew Gardens dal Perù, fin dal 1796, dopo di ché si è rapidamente naturalizzata diventando una specie invasiva per tutto il continente; si è estesa poi anche in Africa, India, Nepal e Taiwan.
Nel territorio italiano questa pianta ha un areale in progressiva espansione, dove è presente soprattutto al nord, ma anche al centro e al sud e sulle Alpi dove è presente ovunque. Al di la del territorio italiano è presente sui vari rilievi europei (ad eccezione al momento delle Alpi Dinariche) e sulle Alpi manca in alcuni dipartimenti francesi.
Il suo habitat tipico è quello degli orti e dei campi, dove viene considerata pianta infestante, ma anche negli ambienti ruderali, strade rurali, zone a macerie e scarpate, dove cresce preferibilmente su suoli sia calcarei che silicei ma con pH basico-neutro, alti valori nutrizionali del terreno, che deve essere mediamente umido e relativamente caldo-pesante. La distribuzione altitudinale va dal piano del mare fino a 800 m s.l.m..
Descrizione –
La Galinsoga ciliata è una pianta annuale, di dimensioni oscillanti tra 10 e 80 cm.
Il fusto è robusto, ramoso, assai vellutato, con presenza di peli spesso ghiandolosi.
Le foglie sono opposte, con picciolo di 1-2 cm, di colore verde-giallastre, con lamina ruvida che hanno forma da ovata a rombico-lanceolata e margine dentellato.
I fiori sono piccoli, con gli esterni, generalmente 5, di colore bianco, a ligula tridentata e gli interni piccoli, numerosi, tubulosi gialli, riuniti a formare un piccolo capolino del diametro di 6-7 mm.
Il periodo di fioritura va da Maggio a Novembre e l’impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
Il frutto è un achenio peloso, con pappo minore o uguale alla corolla.
Coltivazione –
La Galinsoga ispida ha una grande capacità di diffusione e la fecondazione avviene fondamentalmente, come detto, tramite l’impollinazione per mezzo di insetti.
Successivamente i semi prodotti, cadendo a terra, sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). Siccome i semi sono piccoli e leggeri è possibile anche una certa dispersione per merito del vento (disseminazione anemocora).
In condizioni normali, un normale impianto di questa specie, in 8-9 settimane, può produrre fino a 7500 semi. I semi, a contatto con la terra caldo-umida, sono in grado di germinare quasi subito, quindi la pianta può raggiungere 2-3 generazioni di crescita per stagione; cosa che gli permette una rapida diffusione geografica.
Usi e Tradizioni –
Il nome scientifico di questa specie non è comunemente accettato dalla totalità della comunità botanica. In altri paesi (soprattutto al di là dell’Atlantico) nelle varie checklist è indicata con il nome Galinsoga quadriradiata Ruiz & Pavón (1798).
Inoltre è una specie alquanto variabile anche in conseguenza al corredo cromosomico poliploide. In America, dove come detto la pianta ha avuto origine, si verifica che le specie tetraploidi sono originarie del Messico, mentre quelle con valori superiori di poliploidia sono originarie del Sud America. Le specie di questa ultima area hanno le foglie crenato-seghettate in modo molto grossolano, gli involucri sono campanulati e le corolle dei fiori ligulati presentano delle sfumature violacee.
Inoltre sono possibili degli ibridi con la Galinsoga parviflora: Galinsoga × mixta J. Murr (1931); specialmente quando convivono nello stesso areale.
Tra le specie simili ricordiamo poi la Galinsoga parvi flora che è presente anche in Italia. Quest’ultima si distingue dalla Galinsoga ispida per un portamento meno robusto, senza peli ghiandolosi (che solo del tipo appressato ed è fondamentalmente glabra).
Della Galinsoga ciliata si possono utilizzare, a fini alimentari, le cime e le foglie tenere, bollite e usate come verdura e nelle minestre d’erbe.
Il periodo di raccolta consigliato è quello che va da Febbraio ad Ottobre.
Modalità di Preparazione –
Di questa pianta, come detto, possono essere cotti e preparati sia i giovani fusti, comprese le foglie più tenere, e mangiati come una normale verdura (come in Africa). In altre parti del mondo le foglie vengono seccate ed usate come condimento per alcuni piatti tipici (come avviene in Sud America).
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.