Abies fraseri
Abies fraseri
L’abete di Fraser (Abies fraseri (Pursh.) Poir., 1817) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae e quindi al Genere Abies ed alla Specie A. fraseri.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Abies balsamea subsp. fraseri (Pursh) A.E.Murray;
– Abies balsamea var. fraseri (Pursh) Spach;
– Abies fraseri f. fraseri;
– Abies fraseri f. prostrata Rehder;
– Abies fraseri var. prostrata (Rehder) Hornibr.;
– Abies humilis Bach.Pyl.;
– Picea balsamea var. fraseri (Pursh) J.Nelson;
– Picea fraseri (Pursh) Loudon;
– Picea hudsonia Gordon;
– Pinus balsamea var. fraseri (Pursh) Nutt.;
– Pinus fraseri Pursh.
Etimologia –
Il termine Abies proviene da Abies, nome classico latino (Virgilio, Egloghe, dalla radice sanscrita abh sgorgare, per via della sua resina.
L’epiteto specifico fraseri fu dato in onore del botanico, vivaista e collezionista scozzese John Fraser (1750-1811).
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’abete di Fraser è una specie endemica dei monti Appalachi che vegeta in un areale compreso tra la Carolina del Nord, Tennessee e Virginia.
Il suo habitat è quello delle aree montane, tra 1.200 e 2.000 m. s.l.m., esposte a settentrione e con suoli di tipo podzol con pH leggermente acido, caratterizzati da clima con estati fresche e inverni freddi e nevosi e precipitazioni annue variabili tra 850 e 2.000 mm.
In questi ecosistemi può formare boschi puri, soprattutto alle alte quote, e più comunemente in associazione con Picea rubens, Betula papyrifera, Tsuga caroliniana, Betula alleghaniensis, Sorbus americana, Acer saccharum e Fraxinus caroliniana. Ericaceae e altre erbe sono comuni nel sottobosco, così come veri e propri tappeti di muschio (Hylocomium splendens).
Descrizione –
L’ Abies fraseri è una specie di conifera con taglia medio-piccola, che può raggiungere i 25 m di altezza.
La pianta ha portamento conico. Il tronco può raggiungere 75 cm di diametro ed ha corteccia, liscia e grigia, che con l’età si evolve in placche rossastre.
I rami principali formano col tronco un angolo retto ed i ramoscelli secondari sono opposti, di colore giallo-marrone pallido con peluria rossastra.
Le gemme, resinose, sono di forma conica, di colore marrone chiaro con apice acuto; le perule di rivestimento sono triangolari, resinose, a margine intero e punta affilata.
Le foglie sono aghiformi, con colorazione verde scuro lucida; sono lunghe fino a 2,5 cm, con apice rotondeggiante o lievemente dentellato.
Gli strobili femminili sono di colore porpora scuro, di forma cilindrica e lunghi fino a 6 cm e larghi fino a 4 cm; sono sessili e con punta rotondeggiante; le scaglie sono a forma di ventaglio, lunghe 3 cm, larghe 3,5 cm, lisce. Le brattee sono di colore verde-giallastro. Gli strobili maschili sono invece di colore giallo-rosso o giallo-verde.
I semi hanno colorazione marrone, misurano fino a 5 mm, con ala purpurea di 5 mm, con un numero di cotiledoni di circa 5.
Coltivazione –
L’abete di Fraser viene oggi coltivato in alcune piantagioni in Scozia e venduto in tutto il Regno Unito e in Irlanda soprattutto per la commercializzazione di alberi di Natale.
Viene anche coltivato in diversi stati del nord negli Stati Uniti e nelle parti adiacenti della provincia del Quebec, sempre per il commercio di alberi di Natale.
Il substrato di coltivazione deve essere possibilmente siliceo con pH leggermente acido e con condizioni climatiche tipiche di aree con clima estivo mite ed inverni più freddi.
Importante è la disponibilità idrica soprattutto per le piantine coltivate in vivaio.
Inoltre, per raggiungere le dimensioni di un albero di 1,8 – 2 m, richiede un periodo di 7 – 10 anni.
Usi e Tradizioni –
L’Abies fraseri è strettamente correlato all’abete di balsamo (Abies balsamea), di cui è stato occasionalmente trattato come una sottospecie (come A. balsamea subsp. Fraseri (Pursh) E.Murray) o una varietà (come A. balsamea var. Fraseri ( Pursh) Spach).
Questo abete non ha particolare importanza come fonte di legname ma soprattutto come albero di Natale.
Tale successo è legato a diverse caratteristiche della pianta quali: la forma, la ritenzione dell’ago, il colore blu-verde scuro, il profumo gradevole ed eccellenti caratteristiche di resistenza alle spedizione.
Per questo motivo la coltivazione di questa specie, sia come alberi di Natale che anche per i soli rami, è un’attività che, soprattutto nella Carolina del Nord frutta grandi profitti.
Tanto è il gradimento di questa pianta che, nel 2005, l’Assemblea Generale della Carolina del Nord ha approvato la legge che riconosce all’ Abies fraseri le caratteristiche di albero di Natale ufficiale dello Stato.
L’ Abies fraseri è stato usato più volte come albero di Natale della Casa Bianca.
Comunque viene altresì utilizzato come albero ornamentale in giardini privati e pubblici.
Per quanto riguarda gli aspetti ecologici e di conservazione, si sottolinea come, oltre che dalle difficili condizioni climatiche in cui vegeta e dalla competizione con specie antagoniste, questa specie è minacciata soprattutto dall’insetto Adelges piceae (della Superfamiglia dei Phylloxeroidea), che dal 1957 al 1980 ha provocato la morte di quasi 2 milioni di esemplari, riducendo sostanzialmente la popolazione totale di Abies fraseri.
A causa di questi attacchi l’areale di questa pianta è diventato molto frammentato con un’area di occupazione di circa 500 km². Al momento non sono ancora stati trovati rimedi efficaci per eliminare il parassita.
Per questo motivo la specie è stata inserita tra le specie in pericolo di estinzione nella Lista rossa IUCN (Endangered).
Modalità di Preparazione –
L’abete di Fraser, oltre che come pianta per albero di Natale è nota per la sua resina che, ha proprietà balsamiche, simili ad altri abeti. Non sono invece annoverati altri impieghi di ordine alimentare.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.