Philaenus spumarius
Philaenus spumarius
La Sputacchina media (Philaenus spumarius (Linnaeus, 1758)) è un rincote che appartiene alla famiglia degli Aphrophoridae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Classe Insecta, Ordine Rhynchota, Famiglia Aphrophoridae e quindi al Genere Philaenus ed alla Specie P. spumarius.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Philaenus spumarius è un insetto alquanto comune e diffuso. La sua distribuzione originale era limitata all’ecozona paleearica. È presente in gran parte dell’Europa, nel Nord Africa, in parte in Russia, in Afghanistan e in Giappone, inoltre è stato introdotto in Nord America ed in Canada.
Si tratta di un insetto in grado di tollerare una vasta gamma di fattori ambientali che lo porta a colonizzare diversi habitat (parchi, prati, giardini, ecc.) vivendo e riproducendosi in quasi tutte le zone agricole e forestali. È assente solo in habitat molto umidi o molto secchi.
Morfologia –
La Sputacchina è un insetto che allo stadio adulto raggiunge una lunghezza di 5-7 millimetri, con la maggior parte delle femmine più grande dei maschi.
Sono inoltre insetti polimorfici con una la colorazione del corpo molto variabile (sono noti circa 20 colori diversi); di solito sono comunque di colore giallastro, brunastro o nero, con macchie più luminose su uno sfondo scuro, ma anche con segni scuri su uno sfondo più chiaro.
Attitudine e Ciclo biologico –
Il ciclo biologico inizia con la deposizione delle uova, singolarmente o in gruppo, tramite ovopositore, nella corteccia degli alberi (dove poi si nutriranno le larve) durante il periodo estivo. Una singola femmina può deporre da 350 a 400 uova. In periodi climatici sfavorevoli, questi insetti possono sopravvivere sotto forma di uova.
Le uova passano l’inverno e nel periodo primaverile si schiudono liberando le neanidi che si portano sulle piante erbacee.
In estate compaiono poi gli adulti che possono invadere anche gli alberi sui quali arrivano volando o saltando. Il loro modo di spostarsi più sorprendente è legato ad una grande abilità di saltare, che è utile anche per sfuggire ai predatori.
Le larve si nutrono invece di linfa, che aspirano mediante il rostro. Nel liquido viscoso che rilasciano, come scarto dall’intestino, immettono con le aperture bronchiali aria, che produce le bollicine che costituiscono un singolare riparo.
Questi ripari di schiuma li proteggono dai predatori e permettono, tra l’altro, di fornire un’adeguata umidità e temperatura per lo sviluppo, per cui la mortalità di questi insetti rimane bassa anche in caso di maltempo. Lo stadio larvale dura circa 50 giorni. Gli adulti lasciano questi nidi di schiuma solo quando sono completamente asciutti, periodo che dura circa dieci giorni. Le femmine si accoppieranno subito dopo.
Per quanto riguarda l’attitudine si tratta di insetti polifagi ma principalmente prediligono specie erbacee (soprattutto Poaceae), piante di canna (Juncaceae), e talvolta specie arboree. In totale sono stati trovati su oltre 170 piante ospiti.
La Philaenus spumarius, occasionalmente è dannosa alla vite, alla medica, alla fragola e a piante ornamentali (come la rosa) e alle orticole.
Ruolo Ecologico –
La Sputacchina è quindi un insetto polifago che può comportare alcuni danni alle coltivazioni o alle piante ornamentali. Il danno può essere diretto o indiretto. Quelli diretti sono legati alle punture di nutrizione che possono provocare decolorazioni e deformazioni; quelli indiretti sono dovuti per lo più alla produzione della schiuma (che può imbrattare i prodotti causandone il deprezzamento del valore commerciale) e come vettori di agenti patogeni.
Tra i danni indiretti si ricorda soprattutto che la Philaenus spumarius è il vettore della Xylella fastidiosa, agente eziologico della malattia di Pierce, una batteriosi vascolare che colpisce la vite causando l’ingiallimento delle foglie che tendono all’imbrunimento fino alla definitiva caduta (filloptosi). Inoltre la Xylella fastidiosa è causa di molte malattie delle piante come la clorosi variegata (CVC) degli agrumi. Il batterio veicolato da P. spumarius, inoltre, innesca anche malattie in altre piante quali il pesco e come la bruciatura delle foglie di oleandro. Si ritiene che Philaenus spumarius sia il vettore responsabile della diffusione, negli oliveti del Salento, di un particolare ceppo batterico di Xylella fastidiosa spp. pauca che è associato al Complesso del disseccamento rapido dell’ulivo (CoDiRO).
Gli interventi di contenimento di questo insetto vengono attuati solo in casi di attacchi massicci impiegando piretrine estratte dal Chrysanthemum cinerariaefolium oppure piretroidi di sintesi.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.