Scolytus multistriatus
Scolytus multistriatus
Il coleottero della corteccia dell’olmo (Scolytus multistriatus Marsham.) è un piccolo insetto della famiglia dei Curculionidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Coleopteroidea, Ordine Coleoptera, Sottordine Polyphaga, Infraordine Cucujiformia, Superfamiglia Curculionoidea, Famiglia Curculionidae, Sottofamiglia Scolytinae e quindi al Genere Scolytus ed alla Specie S. multistriatus.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Scolytus multistriatus è un piccolo coleottero presente in Europa, fino in alcune zone della Norvegia, negli Stati Uniti, e con alcune presenze ma minoritarie in Asia, soprattutto medio orientale, nel Nord Africa, in Australia e in Cile. Questo insetto vive a spese di alcune piante tra cui soprattutto l’Olmo ed altre latifoglie forestali e di interesse paesaggistico.
Morfologia –
Gli adulti dello Scolytus multistriatus sono di colore brunastro; hanno dimensioni comprese tra 2 e 3 mm.
Presentano il torace con pronoto nero lucente con punteggiatura molto minuta, elitre rossiccio brunastre con striature e punti molto fini. Addome che differenziata, a livello della parte mediana posteriore del secondo urosterno, una protuberanza conica orizzontale rivolta all’indietro.
Le larve sono cirtosomatiche e secondariamente apode, di colore bianco crema con capo bruno. A maturità raggiungono 3,5 – 4 mm di lunghezza.
La loro presenza è individuabile tramite le gallerie scavate che sono riconducibili alle seguenti tipologie:
– foro di ingresso con relativa galleria nutrizionale: questo è posto generalmente all’ascella di un ramo laterale;
– galleria o camera nuziale: in questa galleria avvengono gli accoppiamenti, a volte già iniziati nella galleria di nutrizione. Questa è generalmente una cavità più grande e centrale, in cui possono coesistere più femmine, e da cui si dipartono le gallerie laterali a raggiera;
– gallerie materne: queste sono gallerie scavate singolarmente dalle femmine per l’ovideposizione;
– gallerie larvali: prendono origine dalle gallerie materne e sono scavate, in modo centrifugo, dalle larve in via di sviluppo; inizialmente sono piccole, poi sempre più grosse e piene di rosure. Alla maturità la larva si impupa in una celletta e gli adulti sfarfallano forando la scorza.
Attitudine e Ciclo biologico –
Lo Scolytus multistriatus è un piccolo Coleottero lignicolo che vive prevalentemente sull’Olmo; esso scava delle gallerie sottocorticali, tra legno e scorza, che formano dei caratteristici disegni a raggiera.
Questo scolitide preferisce colonizzare piante deperite e/o morenti per la minore capacità di reazione della pianta e per il minore flusso linfatico che potrebbe ostacolare l’attività trofica delle larve xilofaghe.
L’insetto sverna allo stadio larvale dentro alle gallerie, scavate tra la scorza ed il legno, nelle piante ospiti.
Giunto nel periodo tra aprile e maggio, si ha il primo sfarfallamento degli adulti; a questo punto iniziano la loro attività entrando nelle piante e scavando le gallerie di nutrizione, secondo lo schema descritto. Da questi si ha un secondo sfarfallamento agli inizi dell’estate, questi adulti origineranno le larve, che sono attive a fine estate e che dovranno svernare.
Ruolo Ecologico –
Lo Scolytus multistriatus, come detto, vive a spese di piante come Olmo ed altre latifoglie forestali e di interesse paesaggistico, dove il periodo di maggiore dannosità è da maggio a metà ottobre. Questo insetto nella ricerca della pianta ospite utilizza la vanillina e la siringaldeide come segnali per trovare un albero durante l’oviposizione.
Il danno è determinato dalla produzione delle gallerie che ostacolano il flusso linfatico, indebolendo anche notevolmente le piante.
Inoltre questo insetto può trasmettere alcune malattie gravi come la Grafiosi, provocata da un fungo parassita dell’olmo che è l’Ophiostoma ulmi o Ceratocystis ulmi e può favorire, indirettamente, l’insediamento di funghi lignicoli (Carie).
Nella lotta contro questo Scolitide bisogna intervenire con tecniche tipicamente agronomiche che consistono soprattutto nell’eliminare le piante infestate.
La lotta agronomica consiste inoltre in una buona tecnica colturale al fine di mantenere le piante in buono stato vegetativo e sanitario; solo in questo modo è possibile pensare di ottenere risultati contro gli Scolitidi ed evitare le forti infestazioni.
La lotta chimica non è proponibile sia perché sono fitofagi secondari, sia per l’impossibilità di raggiungere i diversi stadi all’interno delle gallerie tra scorza e legno; infatti la scorza non assorbe le soluzioni insetticide. Per di più i periodi di intervento andrebbero a incidere negativamente con la biocenosi di altri insetti utili ed altri organismi.
In ogni caso, comunque, i trattamenti eseguiti sopra chioma, al momento dello sfarfallamento degli adulti, hanno poca efficacia per via della grande scalarità (quasi due mesi) degli sfarfallamenti stessi.
I trattamenti chimici, che rischiano comunque di non sortire particolari risultati, devono essere quindi eseguiti solo in casi di estrema necessità e sotto la supervisione di Dottori Agronomi o Forestali competenti in materia.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.