Biomassa
Biomassa
Con il termine biomassa si intende un insieme di organismi animali o vegetali presenti in una certa quantità in un dato ambiente come quello acquatico o terrestre.
In generale la quantità di biomassa è la capacità di un determinato ecosistema di produrre massa organica attraverso processi eterotrofici ed autotrofici.
In sintesi la biomassa è il quantitativo di sostanza organica prodotta da un determinato ecosistema.
Le biomasse sono particolarmente importanti in due diversi campi: quello ecologico e quello delle energie rinnovabili, dove rappresentano una fonte di energia di origine biotica.
Vista l’importanza della biomassa la Direttiva Europea 2009/28/CE, ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente, definisce la biomassa come “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
Sia nel campo ecologico che in quello energetico le biomasse rivestono una importanza fondamentale perché dall’utilizzo sostenibile delle stesse è legato il fabbisogno alimentare ed energetico dei sistemi sociali.
La produzione di biomassa non può prescindere dal mantenimento delle condizioni ecologiche di un ecosistema che sono legate a loro volta al mantenimento della biodiversità e della fertilità dei suoli.
Una produzione di biomasse che non rispetti questo principio, pur se rispetti aspetti di buon rendimento energetico, disattende i principi termodinamici dell’ecologia.
Il rapporto poi tra le biomasse prodotte ed i combustibili da esse derivati è legato all’emissione di anidride carbonica.
Le biomasse infatti emettono nell’atmosfera, durante la combustione, una quantità di anidride carbonica più o meno corrispondente a quella che viene assorbita in precedenza dai vegetali durante il processo di crescita. L’anidride carbonica in atmosfera è il principale responsabile dell’effetto serra e quella accumulata nelle biomasse, anche se era già stata in atmosfera negli anni e nei decenni precedenti, al momento del taglio della biomassa era tutta assorbita in essa e quindi non concorreva più all’effetto serra. Con la combustione delle biomasse tutta l’anidride carbonica in esse accumulata viene istantaneamente reinserita in atmosfera e questa immissione è particolarmente pronunciata nel caso delle biomasse forestali, ossia nella combustione di alberi, magari d’alto fusto che hanno accumulato anidride carbonica per decine o centinaia d’anni, abbattuti appositamente per essere bruciati. Se tutti gli alberi abbattuti e bruciati verranno sostituiti da altri, essi nel corso dei decenni potranno riassorbire tutta l’anidride carbonica rilasciata nella combustione e ciò permette di dire ai fautori dell’uso energetico delle biomasse forestali che il loro impiego ai fini energetici non provoca il rilascio di nuova anidride carbonica.