Glicofite
Glicofite
Col termine glicofite si intendono quelle piante che sono sensibili a concentrazioni più o meno elevate di Sali nella soluzione circolante del terreno.
Le glicofite, in contrapposizione alle alofite, che si sono adattate a vivere in condizioni di salinità elevata del terreno, per poter crescere e riprodursi devono trovarsi in suoli dove le concentrazioni dei sali non risultino molto elevate.
Le glicofite, pertanto, per poter crescere, devono trovarsi in suoli dove il potenziale idrico dello stesso non sia fortemente influenzato dalla presenza di quantitativi elevati di cloruro di sodio.
Per questo motivo le glicofite sono in grado di sopravvivere quando l’acqua circolante nel terreno è estremamente diluita a causa di precipitazioni intense o per ricambi eccessivi. Queste piante definite anche calcifughe, hanno sopraffatto i competitori adattandosi a vivere in suoli paludosi acidi.
L’elevata piovosità nell’ambiente in cui vivono determina in modo costante la lisciviazione degli ioni a Ca2+, Mg2+, K+ ad una velocità molto più rapida della loro ricostituzione attraverso l’alterazione della frazione minerale, mentre gli ioni H+ e Al3+ diventano predominanti.
La scarsità di calcio nei suoli acidi può anche limitare la crescita delle piante semplicemente perché in assenza di calcio, l’H+ è molto più tossico per le radici. Inoltre, la concentrazione relativamente alta di Al3+ presente in molti suoli acidi può inibire la crescita di alcune specie.
Perciò in questi ambienti paludosi e torbosi, dove i nutrienti del suolo sono estremamente limitati, sopravvivono quelle specie, appunto le glicofite, che hanno evoluto dei meccanismi di tolleranza alle elevate concentrazioni di alluminio (e di altri metalli tossici).
Per questo motivo i meccanismi metabolici, di assorbimento degli elementi nutritivi e di regolazione della pressione osmotica interna, differisce notevolmente tra piante glicofite e alofite.