Medicago lupulina
Medicago lupulina
La Medica lupolina o trifoglio selvatico (Medicago lupulina L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Trifolieae e quindi al genere Medicago ed alla Specie M. lupulina.
Etimologia –
Il termine Medicago proviene da Media, storica area geografica occupata da Medi che occuparono gran parte dell’odierno Iran centrale e occidentale a sud del Mar Caspio, territorio da cui Teofrasto riteneva provenisse la pianta. L’epiteto specifico lupulina è il diminutivo di lupus luppolo in Plinio: che ricorda quindi un piccolo luppolo.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’erba medica lupulina è una specie a distribuzione eurasiatico-sudeuropea che oggi è divenuta sub cosmopolita. Si trova infatti in tutta Europa, Africa settentrionale, nel vicino Oriente e in gran parte dell’Asia, tra cui India, Cina e Corea. È naturalizzata in Asia centrale, Giappone, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti (comprese le Hawaii e l’Alaska), Canada e gran parte del Sud America.
Fu probabilmente coltivata per la prima volta in Inghilterra verso la metà del XV secolo. Si diffuse, come foraggera, nel resto d’Europa tra il XVIII ed il XIX secolo. Anche se in forma molto ridotta, è oggi coltivata, quasi mai da sola, in quasi tutti i Paesi europei.
Questa specie è comunissima in tutta Italia dove cresce in ambienti disturbati, dai margini di strade a quelli dei boschi, dalle praterie seminaturali a vegetazioni ruderali, su suoli neutro-basici, ricchi in composti azotati, sino alla fascia montana ed a volte anche più in alto.
In Italia la sua utilizzazione è limitata alla costituzione di miscugli per prati polifiti.
Descrizione –
La Medicago lupulina è una specie erbacea con apparato radicale modesto, rappresentato da una radice fittonante piuttosto sottile e con poche ramificazioni e con tubercoli che formano noduli piuttosto piccoli.
Gli steli sono a portamento eretto o semiprostrati, sottili, angolosi, provvisti di peli e più o meno ramificati.
Le foglie sono trifogliate con la centrale provvista di picciolo più lungo delle due laterali. Le foglie basali sono di solito più lungamente picciolate di quelle apicali.
Presenta una infiorescenza che si sviluppa in posizione ascellare ed è portata da un peduncolo lungo e sottile. Questa è inizialmente globosa, in seguito si allunga mano a mano che i singoli fiori si sviluppano. L’infiorescenza è composta da numerosi fiori gialli di circa 3 mm con calice di lunghezza pari a metà della corolla della quale è evidente solamente il vessillo. Gli stami sono diadelfi, l’ovario è monosperma e, a maturazione, si attorciglia a spirale e diventa nero. I semi sono gialli, brillanti e rotondeggianti. Il periodo della fioritura è tra aprile ed agosto.
Coltivazione –
La Medica lupolina è una pianta che cresce in suoli alcalini, neutri o al limite leggermente acidi. Tuttavia non gradisce terreni aridi o molto umidi e predilige i terreni profondi e ben provvisti di calcare. In quanto al clima, essa sembra dotata di maggiore resistenza rispetto alla medica, ciò che la rende coltivabile, ad esempio ad altitudini più elevate.
La coltivazione pura della lupolina viene effettuata esclusivamente per la produzione del seme.
Infatti questa specie entra a far parte di miscugli per prati polifita in consociazione con graminacee e leguminose diverse. Bisogna inoltre tener presente che la Medica lupolina è caratterizzata da notevole precocità e, pertanto, quando il prato viene falciato essa ha già raggiunto uno stadio di avanzata maturazione e dà quindi un foraggio qualitativamente piuttosto scadente.
Per queste caratteristiche di spiccata precocità, la lupolina risemina spontaneamente con molta facilità e quantunque sia di longevità limitata (2-3 anni), essa si mantiene indefinitamente nei prati polifiti.
Usi e Tradizioni –
La lupolina è una pianta che si presta per il pascolo in quanto dimostra una discreta resistenza al calpestio ed essendo caratterizzata da una pronta ripresa vegetativa primaverile, è in grado di fornire un pascolo precoce. In tali condizioni essa riesce, tra l’altro, a contribuire favorevolmente alla qualità del foraggio. Il contenuto in sostanze nutritive digeribili, che nel fieno non è mai molto elevato, è invece su livelli analoghi a quelli dell’erba medica e dei trifogli se l’utilizzazione avviene in uno stadio precoce di sviluppo, prima che si verifichi un eccessivo aumento del contenuto in fibra.
La lupolina può essere confusa con altre piante che hanno foglie simili e piccoli fiori gialli, come il Trifolium campestre, il T. aureum, il T. dubium e la Oxalis stricta.
La Medicago lupulina è una pianta molto visitata dalle api per produrre miele.
Modalità di Preparazione –
La Medica lupolina è una pianta tipicamente da foraggio mentre oggi ha scarse impieghi per uso alimentare visto che anche la produzione di miele dai suoi fiori è scarsamente utilizzata.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.