Come coltivare la Calceolaria
Come coltivare la Calceolaria
La Calceolaria, conosciuta anche come fiore scarpetta o Pantofolina, è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae: sono piante originarie dell’America del sud e della nuova Zelanda. A questo genere appartengono specie erbacee annuali e perenni con fiori appariscenti, dai vari colori screziati di giallo e rosso, a forma di borsetta reniforme e di varia grandezza in base alla specie. In generale la Calceolaria si presenta sotto forma di piccoli cespugli tondeggianti, alti 30-40 cm; ha foglie opposte di aspetto diverso a seconda delle specie ma per lo più pelose e dentellate.
In questa scheda vedremo come coltivare la Calceolaria seguendo gli accorgimenti agronomici più opportuni.
La Calceolaria è una pianta ornamentale molto apprezzata per la facilità di coltivazione in vaso, nelle aiuole e in piena terra anche nei giardini rocciosi.
In generale le specie rustiche e semirustiche della Calceolaria si coltivano all’aperto; quelle più delicate sono più idonee per la coltivazione in appartamento o in serra.
La cosa interessante di questa pianta è che i fiori vengono prodotti per tutto l’arco dell’anno anche se la fioritura maggiore si ha dalla primavera fino all’estate.
Tra le specie coltivate come piante ornamentali citiamo:
La Calceolaria hybrida pianta erbacea biennale, con fiori appariscenti di vari colori screziati e macchiettati di giallo e rosso, a forma di borsetta reniforme riuniti in grandi corimbi, le foglie radicali sono molto grandi, ovali e rugose, tenere, di colore verde-chiaro, quelle dello stelo sono molto più piccole, fioritura primaverile.
La Calceolaria integrifolia specie perenne che si presenta come un minuscolo arbusto con fusto cespuglioso, alto circa 50 cm, molto ramificato, con foglie persistenti rugose, lanceolate con il margine dentato, porta numerosi fiori a forma di borsetta, più piccoli delle specie erbacee, di colore giallo-sulfureo, riuniti all’estremità dei rami.
Per l’impianto della Calceolaria si tenga conto che queste piante preferiscono luoghi luminosi e soleggiati anche se crescono abbastanza bene in quelli parzialmente ombreggiati; teme invece il freddo e le correnti d’aria. Se la coltivazione avviene in appartamento è richiesta molta luce ma non le esposizioni ai raggi diretti del sole.
Il terreno su cui coltivare questa pianta deve essere preferibilmente soffice e sciolto, ricco di sostanza organica e ben drenato con un valore di pH leggermente acido.
Per gli apporti idrici bisogna regolarsi considerando che questa pianta richiede regolari apporti idrici dalla primavera all’estate ma solo quando il terreno è completamente asciutto. Giunti poi nel periodo invernale bisogna diminuire drasticamente le annaffiature se si tratta di una specie perenne.
Per la concimazione bisogna comportarsi in maniera differente se si coltiva in piena terra o in vaso. In piena terra bisogna predisporre prima dell’impianto o durante l’inizio della primavera del letame maturo o humus di lombrico. Il concime dovrà essere miscelato nei prima strati di terreno e ricoperto da uno strato dello stesso. In vaso invece sarà opportuno dalla primavera all’autunno, somministrare, ogni 20 giorni, del concime specifico per piante da fiore, diluito opportunamente nell’acqua delle annaffiature.
Per quanto riguarda la propagazione ricordiamo che la Calceolaria si propaga per seme e mediante talea di getti laterali.
La semina viene praticata soprattutto per le specie annuali; questa si effettua in estate utilizzando un substrato leggero, fresco e sciolto mantenuto sempre umido fino alla comparsa dei germogli. Quando le nuove piante potranno essere facilmente maneggiate potranno essere messe a dimora o in vaso ed aspettare la primavera successiva per vederle ricoperte di fiori.
Se invece siamo in presenza di Calceolarie perenni e suffruticose, queste si dovranno moltiplicare tutto l’anno per talea di steli, utilizzando quelli che non hanno prodotto fiori.
Le talee dovranno essere preparate adoperando attrezzi ben affilati e disinfettati. Si mettono a radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali. In presenza di periodo freddo le talee vanno riparate e una volta che avranno emesso le radici potranno essere trasferite in piena terra o in vaso e trattate come le piante adulte.
Per la messa a dimora della calceolaria bisogna attendere il periodo della tarda primavera quando si è sicuri che non ci sia più pericolo di gelate tardive.
Per le Calceolarie che dovranno essere coltivate in vaso si consiglia di utilizzare un substrato composto da terriccio di torba misto a sabbia. Sempre per questa forma di allevamento è bene ricordarsi di effettuare il rinvaso ogni 2 anni nel periodo primaverile. Il vaso deve avere sempre un diametro di qualche centimetro più grande del precedente e il terriccio deve essere ricambiato e con le stesse caratteristiche del precedente.
Per far si che si ottengano fioriture abbondanti e prolungate, la Calceolaria perenne va potata eliminando, tramite potatura, i fusti che portano i fiori appassiti.
Infine un cenno sulle fitopatie e malattie della Calceolaria.
La Calceolaria teme il marciume delle radici causato dai ristagni idrici, motivo per cui non va mai coltivata in terreni pesanti o asfittici. Può andare soggetta anche agli afidi che formano dense colonie sugli steli e nelle intersezioni fogliari. Le foglie più tenere sono suscettibili soprattutto alle infestazioni della mosca bianca che con le sue punture provoca la fuoriuscita della melata, quindi la pianta diventa appiccicosa e in breve tempo viene attaccata dalla fumaggine che ostacolando la fotosintesi provoca l’ingiallimento e la perdita delle foglie. Per evitare l’attacco di afidi e della mosca bianca bisogna evitare di usare concimi a base di azoto nitrico o comunque concimazioni azotate abbondanti.
Può andare inoltre incontro a malattie fungine; per evitare ciò si consiglia di asportare le foglie secche e di recidere gli steli fioriferi appassiti. I trattamenti fitosanitari vanno effettuati solo in caso di necessità nebulizzando la chioma con prodotti specifici a base naturale.