Lolium pratense
Lolium pratense
La Festuca dei prati (Lolium pratense (Huds.) Darbysh.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Poaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Sottoclasse Commelinidae, Ordine Cyperales, Famiglia Poaceae e quindi al Genere Lolium ed alla Specie pratense.
Sono sinonimi i termini: Festuca pratensis Huds., Bucetum pratense (Huds.) Parn., Bromus pratensis (Huds.) Spreng., Festuca elatior L. subsp. pratensis (Huds ) Hack., Festuca fluitans L. var. pratensis (Huds.) Huds., Schedonorus pratensis (Huds.) P.Beauv) e Tragus pratensis (Huds ) Panz. ex BDJacks.
Etimologia –
Il termine Lolium proviene dal nome latino del loglio, pianta che si riteneva nociva alla vista in Virgilio e Plinio. L’epiteto pratense viene da prátum prato: dei prati, in riferimento all’ambiente di crescita.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La festuca dei prati è una pianta appartiene ad una specie eurasiatica diffusa dall’Europa al Giappone. In Europa è spontanea ed è presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d’Italia (salvo forse che in Molise). Questa specie ha una distribuzione regionale molto ampia, ma con ampie lacune nella bassa pianura friulana e nelle aree costiere.
Questa specie cresce nei prati da sfalcio, a volte anche in vegetazioni ruderali, su suoli argillosi e umiferi piuttosto freschi e ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare a circa 1800 m.
La festuca dei prati oggi viene coltivata in tutto il mondo.
Descrizione –
Il Lolium pratense è una specie perenne con taglia che oscilla tra 60 e 120 cm, con una ligula corta e spuntata, con foglie sono di colore verde brillante, fino a 4 mm di diametro.
Antecario con cariossidi di 3-4 x 1-1,5 mm. Spighette con 5-6 fiori, ellittiche, compresse, lunghe 9-11(15) mm, che a maturità si disarticolano sopra le glume e sotto ogni fiore fertile. Glume persistenti, simili, lanceolate, di 2,7-4,5 mm e 3-5 mm rispettivamente. Lemma ellittico, di 6-8 mm.
L’antesi è tra giugno ed agosto.
Coltivazione –
La Festuca dei prati è una specie che presenta caratteristiche agronomiche quasi del tutto opposte alla Festuca arundinacea, è infatti assai meno rustica, meno produttiva, meno longeva (5-8 anni), meno resistente alla siccità e, per contro, più tollerante al freddo, più rapida nell’insediamento e più appetita dal bestiame. La sua area di diffusione corrisponde essenzialmente a quella del loietto inglese (con il quale sono stati costituiti anche ibridi intergenerici) per cui la festuca dei prati va considerata come una pianta che va coltivata in climi freschi e temperati, anche di montagna.
Usi e Tradizioni –
La Festuca dei prati è una pianta che si adatta a consociazioni con leguminose non troppo aggressive, per prati pascoli di qualità.
Le cultivar europee attualmente disponibili sono 45 e coprono una gamma di precocità di circa due settimane e si differenziano per attitudine al pascolo e allo sfalcio. Il Registro italiano annovera due varietà di provenienza polacca, una slovena e una italiana “Full”.
Modalità di Preparazione –
Il Lolium pratense riveste un interessante utilizzo per l’alimentazione del bestiame mentre non esistono impieghi nel campo dell’alimentazione umana o in ambito faramaceutico.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.