Orgyia antiqua
Orgyia antiqua
Il bombice antico o orgia (Orgyia antiqua (Linnaeus, 1758)), è un lepidottero appartenente alla famiglia Erebidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Noctuoidea, Famiglia Erebidae, Sottofamiglia Lymantriinae, Tribù Orgyiini e quindi al Genere Orgyia ed alla Specie O. antiqua.
Sono sinonimi i termini: Orgyia recens (Hübner, 1819) e Phalaena gonostigma Scopoli, 1763.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il bombice antico è un lepidottero che vive in particolare nelle foreste e nelle siepi, ma che può trovarsi in svariati habitat, specialmente quando sono disponibili piante legnose. Questo insetto ha una distribuzione endoartica (gran parte dell’Europa, ad eccezione della Spagna meridionale, dell’Asia temperata e del Nord America). L’Orgyia antiqua non è presente nelle Alpi sopra i 1400 m sopra il livello del mare.
Anche se ancora oggi questo insetto non è a rischio di estinzione tuttavia, anche questa specie non è frequente come una volta.
Morfologia –
Il bombice antico o orgia è un lepidottero caratterizzato, allo stadio adulto, per il suo marcato dimorfismo sessuale:
– i maschi sono alati, con ali anteriori color ocraceo-rugginoso, più o meno scuro e con una evidente macchia biancastra presso il margine dorsale; l’apertura alare è di circa 30-35 mm;
– le femmine, praticamente attere, presentano un abbozzo alare dorsale molto atrofizzato; il corpo è di colore grigiastro intenso e tomentoso.
Le larve sono lunghe circa 30 mm e si presentano pelose, abbastanza vistose, caratteristica comune con tutti i Limantridi, per la loro inconfondibile colorazione; queste hanno sul dorso 4 ciuffi di peli, compatti e colorati di giallastro o biancastro, inoltre, nella parte terminale del dorso ed ai lati del corpo, presentano tubercoli aranciati o rossastri da cui partono radi ciuffi di peli biancastri. Inoltre nella posizione craniale (con sede protoracica) hanno due lunghi ciuffi di setole nerastre, simili a corna; un altro ciuffo simile, sempre nerastro, viene portato nella parte distale dell’addome.
Attitudine e Ciclo biologico –
L’ Orgyia antiqua trascorre l’inverno allo stadio di uovo; le uova, in gruppo (ovature) sono deposte sugli organi legnosi. In primavera, tra fine aprile ed inizi di maggio, nascono le larve; i primi adulti compaiono in giugno compiendo, in media, 2-4 generazioni all’anno.
La seconda generazione si ha fra luglio ed agosto ed è possibile anche una 3a generazione (agosto-settembre) ed una 4a generazione (settembre-ottobre).
Questo lepidottero vive su Pomacee, Drupacee e Latifoglie forestali ed ornamentali di interesse paesaggistico. Su queste piante, le larve, si nutrono di foglie e frutti.
Ruolo Ecologico –
Il bombice antico è un insetto polifago le cui larve, nutrendosi, determinano profonde erosioni sia sulle foglie, con danno indiretto per la riduzione della superficie fotosintetizzante, sia sui frutti, per le erosioni superficiali di aspetto simile a quelle dei ricamatori.
È un lepidottero non molto frequente nei frutteti, in cui si applicano tecniche di difesa contro gli altri fitofagi che svolgono il ciclo nello stesso periodo in cui essa è attiva. In certi casi la sua presenza può divenire troppo numerosa e pertanto occorrono interventi specifici. Si possono effettuare monitoraggi preventivi mediante trappole sessuali, da porre in frutteto nelle prime due decadi di giugno.
Se, a seguito del monitoraggio, si evince che la percentuale di questo insetto desta preoccupazione si può intervenire con tecniche di contenimento col Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, attivo sulle giovani larve.
Inoltre, prima di intervenire è bene valutare se sono presenti dei nemici naturali quali: Ditteri Tachinidi (Exorista) che sono parassitoidi delle larve. Se la presenza di questi insetti è elevata non è necessario intervenire in quanto la biocenosi verrà presto riequilibrata.
Trattamenti specifici vengono in certi casi eseguiti con: Diflubenzuron, Flufenoxuron, Teflubenzuron e Triflumuron, chitino-inibitori, attivi sulle ovature e su giovani larve; oppure in altri casi si è intervenuto con insetticidi larvicidi o ovicidi, come lotta integrata e guidata; i prodotti utilizzabili sono: Azinfos-metile, Clorpirifos, ecc.
Il ricorso però agli insetticidi è sempre da sconsigliare in quanto gli effetti di lungo periodo sulla entomofauna utile risultano devastanti. Per questo motivo vanno quindi attenzionati eventuali errori di progettazione di frutteti o di posizionamento di piante ornamentali in habitat non idonei o con specializzazioni elevate ed inadeguati accorgimenti di agroecologia.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.