Come coltivare la Rhapis excelsa
Come coltivare la Rhapis excelsa
Il genere Rhapis (Rhapis L.f. ex Aiton, 1789) è un gruppo sistematico di piante spontanee delle zone tropicali e subtropicali asiatiche, della famiglia delle Arecaceae, che comprende palme che raggiungono l’altezza di 5 m; queste pianta hanno un aspetto fitto e compatto, con foglie a forma di ventaglio.
A questo genere appartiene la Rhapis excelsa (Rhapis excelsa (Thunb.) Henry) che è una piccola palma che presenta fusti molto ravvicinati che danno alla pianta un aspetto compatto e fitto; le foglie sono pennate a forma di ventaglio, composte da 5-9 segmenti spesso a punta tronca, con la tendenza a perdere le foglie inferiori, a crescita lenta, nella coltivazione in vaso impiega molti anni per raggiungere 1,5 m di altezza.
In questa scheda vedremo come coltivare la Rhapis excelsa seguendo i principali accorgimenti agronomici e le caratteristiche della pianta.
Ricordiamo che la Rhapis excelsa è molto apprezzata da secoli, soprattutto in Giappone ed in Cina dove sono state selezionate centinaia di varietà, particolarmente contenute in dimensioni, o anche con fogliame variegato o di colore molto chiaro da coltivare con facilità in appartamento.
Per la coltivazione della Rhapis in appartamento bisogna scegliere una zona dove la temperatura in inverno non scenda mai sotto i 10-12°C; questa pianta comunque può essere coltivata in piena terra, all’aperto, ma in zone in cui gli inverni sono particolarmente miti (in Italia nelle zone costiere delle isole del sud).
Comunque sia le Rhapis prediligono posizioni semi ombreggiate o ombreggiate, in quanto i raggi solari diretti andrebbero a rovinare le foglie o ad ingiallirle.
Il substrato in cui coltivarle deve essere un buon terriccio soffice e ricco; si consiglia di utilizzare del terriccio universale, mescolato a corteccia sminuzzata e fibra di cocco; dopodiché ogni 3-4 anni bisogna rinvasare le piante, aumentando ogni volta leggermente le dimensioni del vaso o contenitore.
Se si coltiva in piena terra è bene scegliere un terreno sciolto a cui aggiungere anche nella buca di impianto del letame maturo o sostanza organica ben umificata.
In riferimento invece alle necessità idriche è bene che la Rhapis excelsa, soprattutto da marzo ad ottobre vada innaffiata frequentemente, mantenendo il terreno leggermente umido; con l’arrivo del freddo invece gli apporti idrici vanno diminuiti cercando di non lasciare a lungo la pianta asciutta. In ogni caso le piante più adulte hanno una maggiore capacità di sopportare brevi periodi di siccità, senza problemi particolari.
È buona cosa, inoltre, di vaporizzare frequentemente la chioma, per aumentare l’umidità ambientale. L’acqua di vaporizzazione deve essere possibilmente deionizzata o acqua pivoana.
Vediamo adesso la moltiplicazione e la propagazione.
Queste palme producono moltissimi polloni alla base, dando origine a ciuffi, che in natura divengono tondeggianti. Pertanto se dobbiamo moltiplicare la Rhapis excelsa, è opportuno sapere che la riproduzione può avvenire sia per seme in primavera che, in autunno, prelevando i polloni basali, che possono essere rinvasati singolarmente senza particolari difficoltà.
Infine lo stato sanitario di queste piante.
La Rhapis excelsa , generalmente, non è particolarmente soggetta allo sviluppo di malattie. Teme però l’attacco di alcuni parassiti quali cocciniglie ed acari (quest’ultimi soprattutto in caso di clima molto secco). Il fogliame tende a disseccare sopratutto sulle punte se la pianta viene coltivata in luogo molto soleggiato o molto secco; rimuovere il fogliame danneggiato e trasferire la pianta in luogo più consono alla coltivazione per evitare che durante la crescita incorra in queste problematiche. Inoltre, per evitare il proliferare delle cocciniglie, non concimare mai con azoto nitrico.