Lavandula latifolia
Lavandula latifolia
La lavanda latifolia (Lavandula latifolia Medik., 1783) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Lamiales, Famiglia Lamiaceae, Tribù Lavanduleae e quindi al Genere Lavandula ed alla Specie L. latifolia.
Etimologia –
Il termine Lavandula è il diminutivo di lavanda (da lavo lavare) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. L’epiteto specifico latifolia proviene da latus largo, esteso e da fólium foglia, in riferimento alle foglie larghe di questa specie.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La lavanda latifolia è una specie tipica del bacino occidentale del Mediterraneo, dalla Liguria alla Spagna ed Algeria. La sua presenza in Italia è più rara; la troviamo lungo la costa tirrenica e del Mar Ligure al nord. In altre parti dell’areale del Mediterraneo la troviamo in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes e Drôme). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio Centrale e Pirenei ed è presente tra la Spagna e Algeria.
L’habitat tipico di questa specie è rappresentato dai pendii aridi e cespugliosi su substrato calcareo o calcareo – siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere tendenzialmente arido. La specie cresce dal livello del mare fino ai 1000 m s.l.m..
Descrizione –
La Lavandula latifolia è una pianta che può arrivare fino 3 – 8 cm di altezza; si tratta di una specie perenne e legnosa, con gemme svernanti e con portamento arbustivo o subarbustivo o cespitoso-arbustivo. È una specie fortemente aromatica con indumento grigio-tomentoso, per la presenza di peli stellati e si distingue dalla lavanda officinale perché quest’ultima possiede foglie più strette.
Ha radici secondarie da rizoma con la parte aerea del fusto legnosa, eretta con superficie pubescente, mentre la parte alta è ramosa con i giovani rami di tipo erbaceo.
Le foglie, che hanno una larghezza di 2 – 5 mm, sono disposte in modo opposto con lamina intera, contorno spatolato e base attenuata verso il picciolo; l’apice varia da ottuso a acuto; i margini sono revoluti. Le foglie sono profumate e persistenti ed all’ascella delle stesse sono inseriti ciuffi di foglie più piccole.
Le infiorescenze sono delle spighe di 3 – 8 cm, con i fiori, di colore azzurro pallido con un aroma canforato, disposti a verticilli (da 6 – 12 fiori) più o meno lungamente pedicellati e distanziati. Nell’infiorescenza sono presenti delle brattee a consistenza erbacea con forme da lineari a lanceolate con una sola nervatura centrale.
L’antesi è tra giugno-luglio, ma può durare anche più a lungo.
Il frutto è uno schizocarpo composto da 4 nucule glabre e lisce che sono provviste di areole ed hanno delle varie forme, dimensioni e colori. La deiscenza è basale o laterale.
Coltivazione –
La Lavanda latifolia per la sua coltivazione richiede zone in pieno sole e climi temperati. Essendo comunque un’essenza piuttosto rustica cresce bene in tutti i tipi di terreni anche se predilige quelli leggeri. È una specie non molto esigente di acqua ma nei periodi di prolungata siccità richiede regolari apporti idrici.
La riproduzione può avvenire per seme o per talea. La semina, diretta sul campo, si effettua in primavera. La propagazione per talea in tarda estate o fine inverno.
Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
La Lavandula latifolia, conosciuta anche come Lavanda a foglie larghe, Spigo o Spigone, come altre piante aromatiche ha notevoli utilizzi nel settore della medicina, oltre che alimentare.
Secondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà medicamentose: antibatterica (blocca la generazione dei batteri); antisettica (proprietà di impedire o rallentare lo sviluppo dei microbi); antispasmodica (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso); carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali); emmenagoga (regola il flusso mestruale).
La lavanda latifolia è una pianta mellifera e si può produrre del miele; essendo però una pianta non molto diffusa, se non negli orti e giardini, si può ottenere del miele con produzione occasionale e difficilmente monofloreale.
Questa lavanda trova impiego anche per l’estrazione dell’olio essenziale, nella confezione di incensi e come repellete per insetti. I fiori sono usati per la profumazione di biancheria.
Modalità di Preparazione –
La Lavandula latifolia trova utilizzi anche in cucina; i suoi fiori sono commestibili e possono essere impiegati nella preparazione di biscotti, torte e aggiunti a risotti, gnocchi.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.