Cuculus canorus
Cuculus canorus
Il Cuculo (Cuculus canorus Linnaeus, 1758) è un uccello che appartiene alla famiglia Cuculidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Aves, Ordine Cuculiformes, Famiglia Cuculidae, Sottofamiglia Cuculinae e quindi al Genere Cuculus ed alla Specie C. canorus.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il cuculo è un volatile diffuso in Eurasia e in Africa. Comunque il suo areale è vastissimo sia in latitudine che longitudine; lo si ritrova dall’Europa e gran parte dell’Asia, fino al limite della vegetazione arborea nell’Artico, a nord, e all’Africa nord-occidentale, a sud. A Oriente lo si rinviene fino in Cina e Giappone. In Italia è presente la sottospecie nominale C. c. canorus , anche se la sottospecie C. c. bangsi , originaria di Penisola Iberica, Baleari e Africa settentrionale potrebbe interessare la Sicilia, essendo stata già avvistata nell’Arcipelago maltese.
Nel nostro areale la specie sverna in Africa meridionale mentre nidifica in Europa e in Africa settentrionale. Si tratta di un uccello che vive praticamente in ogni ecosistema anche se preferisce i boschi, specialmente luminosi e con un ricco sottobosco, di collina e pianura.
Descrizione –
Il Cuculus canorus ha una lunghezza di circa 30–35 cm, con un’apertura alare di 55–60 cm e con un peso tra i 70 ed i 170 g. La livrea tende all’azzurro nella parte superiore, mentre nella femmina talvolta può apparire bruno-rossiccio. Ha una coda lunga e ali piuttosto appuntite e affilate, mostra nel ventre tonalità tendenti al bianco, con strie diffuse. Il volo è tipicamente diritto, con rapide battute d’ala; prima di posarsi, spesso su alberi e rocce, plana. Per la “silhouette” in volo può essere confuso addirittura con lo Sparviere.
Il termine cuculo è di tipo onomatopeico in quanto deriva dal verso caratteristico “cu-cu, cucù” di questo uccello che in alcune regioni italiane è chiamato cucco, cucù, cuccù oppure cucu.
Biologia –
Il Cuculo è un uccello noto per la sua caratteristica del parassitismo di cova. Questa peculiarità consiste nel deporre il proprio uovo all’interno del nido di altri uccelli (una cinquantina di specie di Passeriformi, maggiormente cannaiole, capinere, forapaglie, ballerine e averle e anche drongo africano). In questo senso la “vittima” più frequente in assoluto è in Italia il Canareccione, con circa il 27% dei nidi parassitati, seguito da Luì verde, con il 25%, e dal Pettirosso con il 23%.
Tale prerogativa di questa specie è dovuta al fatto che il cuculo adulto si nutre di un’alimentazione diversa da quella dei piccoli, mentre altri uccelli, per esempio le cannaiole, hanno la stessa alimentazione.
Per quanto riguarda la deposizione, si nota che la femmina depone un solo uovo in ogni nido, nel periodo che va da aprile in poi, per un totale di circa 15-20 giorni. Le uova somigliano molto a quelle della specie “ospite” ma il tipo di uova varia in base alla specie.
Alla schiusa, che di norma avviene dopo circa 12 giorni, il piccolo del cuculo, con l’aiuto del dorso, si libera delle altre uova non ancora schiuse, presenti nel nido, rimanendo come unico ospite del nido, cosa che trae in inganno i “genitori adottivi” che nutrono il cuculo come se fosse un proprio nidiaceo per 2-3 settimane.
Ruolo Ecologico –
Il Cuculus canorus, come detto, cresce e si sviluppa in ogni ecosistema con preferenza per i boschi luminosi e con un ricco sottobosco, sia di collina che di pianura, dove si nutre di insetti vari, bruchi (come la processionaria), molluschi e ragni. La sua presenza è pertanto molto importante in quanto, nutrendosi di numerose specie di insetti, grossi bruchi scartati da altri uccelli, nonché ragni, molluschi, vermi e qualche vegetale, contribuisce ad un maggiore equilibrio dell’ecosistema naturale. La sua area di diffusione è maggiore fino ai 1.400-1.500 metri di altitudine, presenta densità inferiori alle quote più elevate, spingendosi fino a un massimo ai 2.400 metri sulle Alpi occidentali e centrali.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.