Quercus rubra
Quercus rubra
La quercia rossa (Quercus rubra L., 1753) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fagacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Hamamelidae, Ordine Fagales, Famiglia Fagaceae e quindi al Genere Quercus ed alla Specie Q. rubra.
Etimologia –
Il termine Quercus proviene da quercus, nome latino della quercia, pianta sacra a Giove. L’epiteto specifico rubra è dovuto alla presenza di caratteristici elementi rosseggianti.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Quercia rossa è una specie con origini nelle zone centro-orientali del Nordamerica e del Canada intorno ai Grandi Laghi; diffusa sulle Montagne rocciose. È una specie tipica dell’orizzonte montano medio e superiore e di quello subalpino inferiore, dove trova le migliori condizioni climatiche tra i 450 ed i 1200 m di altitudine; in condizioni particolari può scendere fino a soli 600–800 m di altitudine, come nel Tarvisiano. La pianta fu introdotta in Europa nella prima metà del Settecento a scopo ornamentale, per la sua vistosa colorazione rossa autunnale. In Italia è abbastanza frequente nei parchi e nei giardini.
Descrizione –
Quercus rubra è un albero che può raggiungere i 25 metri di altezza, con portamento quasi colonnare nei giovani esemplari per poi diventare globosa ed espansa. La scorza è inizialmente grigia e lucente, poi diventa opaca, rugosa e fessurata verticalmente. Ha foglie caduche, alterne e lunghe fino a 20 cm, con picciolo di circa 2 cm e con lamina con lobi dentato-aristati. Le foglie, prima di cadere, nel periodo autunnale, assumono una bellissima colorazione porpora.
È una specie monoica con fiori unisessuali; i fiori maschili sono di colore giallino, disposti in glomeruli e prodotti in amenti, quelli femminili sono solitari o a piccoli gruppi, inseriti sui rami con un breve peduncolo. Produce delle ghiande ovali di 2-3 cm che hanno cupole un po’ appiattite sostenute da un breve peduncolo e maturano in due anni.
Coltivazione –
La Quercia rossa è una pianta che sopporta bene temperature fino a -25°C e soffre i climi troppo aridi e caldi, preferendo estati fresche e inverni piovosi. Preferisce suoli drenati, profondi e fertili e, a differenza di altre querce, denota problemi di clorosi nei suoli calcarei. Sono pertanto terreni ideali quelli di origine granitica e con pH subacido.
È una quercia che non ama la vicinanza di altre piante e preferisce potersi espandere liberamente e non tollera l’ombra come altre querce.
La pianta si propaga per seme, con messa a dimora nel mese di novembre su terreno ben lavorato, con un buon drenaggio ma ancora sufficiente umidità. La buca d’impianto deve essere alquanto profonda (160 cm e larga altrettanto) e, per favorire il drenaggio, con 10 cm di ciottoli sul fondo e una miscela di riempimento data da terra di scavo, terriccio universale o di foglie e sabbia (per il 20%). Il tutore va eliminato dopo tre o quattro anni. Il ricorso alla concimazione è necessario solo in caso di terreni molto poveri e per le piante giovani. Può vivere fino a cent’anni.
Usi e Tradizioni –
La specie viene coltivata ad uso selvicolturale per la sua rapida crescita e a scopo ornamentale per il bell’aspetto del fogliame, che in autunno assume una colorazione rosso porpora; in certi ambienti è divenuta talora invadente come nei boschi di farnia (Quercus robur) dell’Europa centro-settentrionale e dell’Italia settentrionale, come in Lombardia, Piemonte e Veneto, dove ne è vietata la piantumazione e la coltivazione per tutelare la biodiversità locale.
Quercus rubra è stata introdotta in Europa nell’XVII secolo per abbellire parchi e giardini; successivamente ha trovato impiego come specie forestale per la sua facilità di adattamento e la crescita rapida. Date le sue caratteristiche di veloce accrescimento e rusticità viene usata in parchi, giardini, alberature. Ideale anche come grande esemplare isolato. Potature di formazione a anni alterni si rendono necessarie per quelle piante che non possono beneficiare di un’esposizione in pieno sole e che quindi tendono a piegarsi verso la luce diventando asimmetriche. Viene usata anche in selvicoltura dove si sfruttano la velocità dell’accrescimento e la sua resistenza nei confronti dell’Oidio.
Oltre che per gli scopi ornamentali e selvicolturali viene usata anche per la produzione di legname. Il legno non è pregiato come quello delle querce europee, però è durevole e facile da lavorare. Viene utilizzato per pavimenti, serramenti, paleria e come combustibile.
Si è naturalizzata in Campania, Basilicata e in tutto il Nord Italia.
Modalità di Preparazione –
La Quercia rossa, oltre agli usi ornamentali, selvicolturali e per l’utilizzo del legname non ha particolari impieghi in campo alimentare o farmaceutico.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.