Leccinum aurantiacum
Leccinum aurantiacum
Il Porcinello aranciato o Porcinello rosso (Leccinum aurantiacum (Bull.) Gray, 1821) è un fungo della famiglia delle Boletaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae e quindi al Genere Leccinum ed alla Specie L. aurantiacum.
Sono sinonimi più comuni i termini: Leccinum rufum (Schaeff.) Kreisel, Boletus aurantiacus Bull., Boletus rufus Jul. Schäff. E Krombholziella rufa.
Etimologia –
Il termine Leccinum proviene da (i)líceus, derivato da ílex, -icis leccio: del leccio, cioè attinente al leccio. L’epiteto specifico aurantiacum viene dal latino moderno (málum) aurántium arancia: per il color giallo-arancione.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Leccinum aurantiacum cresce caratteristicamente in gruppi di più esemplari, entro un raggio di qualche metro, in prossimità del Pioppo (sia Populus tremula che Populus alba) ed è molto diffuso sia sull’Appennino, dove cresce nel tardo autunno con tempo fresco e umido, che sulle Alpi dove nasce fino da agosto. Risulta invece più raro nel periodo tra la tarda primavera e l’inizio estate.
Riconoscimento –
Il Porcinello aranciato si riconosce per avere un cappello alquanto grande, che può raggiungere i 20 cm di larghezza; inizialmente emisferico, poi convesso ed infine piano; la cuticola è di colore variabile tra aranciato e rosso mattone, è opaca e quasi vellutata con tempo secco, viscida con l’umidità. I tubuli sono più lunghi della carne del cappello, alti fino a 2 cm, di colore grigio. I pori sono piccoli, di 2-3 per mm., circolari, variabili da biancastri a grigi. Il gambo misura 10-16 x 2–3 cm, molto lungo, cilindrico o fusiforme, più sottile in prossimità del cappello, di consistenza coriacea, ricoperto di squamette inizialmente chiare, poi di colore rosso (concolori al cappello). La carne è bianca ma al taglio vira lentamente al grigio; è tenera nel cappello e coriacea nel gambo. A seguito della cottura diventa compatta, leggermente croccante e di colore molto scuro; ha un odore sub nullo e sapore grato, acidulo e leggermente dolciastro.
Al microscopio si notano delle spore di 13-18 x 3,5-5 µm, lisce, ellissoidali, verde oliva in massa.
Coltivazione –
Il Leccinum aurantiacum non è un fungo attualmente coltivato.
Usi e Tradizioni –
Il Leccinum aurantiacum è un fungo alquanto inconfondibile per il portamento slanciato, per le squame rosso-brunastre che contrastano col bianco del gambo sottostante, per il bel colore del suo cappello, rosso o bruno nelle diverse tonalità e combinazioni e per il suo habitat di crescita sotto il Pioppo. I Porcinelli aranciati o Porcinelli rossi sono funghi conosciuti e raccolti da sempre e vengono chiamati genericamente anche col termine di rufus.
Fungo simile ma che cresce vicino a conifere è il Leccinum vulpinum, questo fungo ha cromatismi del cappello di un rosso maggiormente intenso, più cupo, con decorazioni sul gambo bruno nerastre fin dall’esordio, sempre commestibile. È simile anche il Leccinum piceinumche che alcuni autori considerano un Leccinum vulpinum, e viene differenziato per la colorazione pileica più brunastra e per la crescita sotto Picea. Anche il Leccinum quercinum ha qualche somiglianza; tuttavia ha colorazioni più vivaci, con squame rossastre e generalmente più massiccio di L. aurantiacum e nasce sotto latifoglie diverse dal Populus. Recenti revisioni prevedono spostamenti in questo gruppo, alcuni molto discutibili, per esempio L. aurantiacum diverrebbe L. albostipitatum e il vecchio L. quercinum si chiamerebbe L. aurantiacum., abbastanza pregiato ma poco conosciuto.
La commestibilità del Porcinello aranciato è ottima ed i cappelli più grossi sono anche quelli più saporiti, purché siano integri.
Modalità di Preparazione –
Per la preparazione ed il consumo del Porcinello aranciato bisogna asportare il gambo in quanto coriaceo, scadente ed indigesto. Ricordiamo che la carne cotta conserva il colore nerastro. Il gambo, come in tutti i Leccinum, deve essere scartato perché troppo coriaceo e quindi sicuramente indigesto. Può essere conservato essiccato o sott’olio.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.