Carya ovata
Carya ovata
Il Noce bianco d’America, conosciuto nei luoghi di origine come Shagbark Hickory (Carya ovata (Mill.) K.Koch), è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Juglandaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Hamamelididae, Ordine Juglandales, Famiglia Juglandaceae e quindi al Genere Carya ed alla Specie C. ovata.
Etimologia –
Il termine Carya deriva dal greco κᾰρύα carya il noce Juglans regia (i cui frutti erano chiamati κάρυον cáryon). L’epiteto specifico ovata è dovuto alla forma ovale delle sue foglie.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Noce bianco d’America è un albero originario del Nord America, dove forma foreste miste di latifoglie. È una pianta comune negli Stati Uniti orientali e nel Canada sudorientale. È stato introdotto in Europa ai primi del scolo XVII ed il suo impiego maggiore si è avuto soprattutto in Germania a scopo di sperimentazione forestale.
Descrizione –
Il Carya ovata è un imponente albero che può raggiungere i 40 metri nella zona di origine, con una chioma espansa soprattutto in verticale, verde scuro. Ha un tronco diritto che negli esemplari non troppo giovani presenta una scorza grigiastra che si sfalda in placche longitudinali sollevate prima di cadere. Le foglie sono decidue, di forma ovale acuminata e dentata al margine, alterne, picciolate, lunghe fino a 30 cm, imparipennate; sono composte da 2-3 paia di segmenti e da uno apicale in genere più grande. I fiori maschili sono riuniti a gruppi di tre in amenti cilindrici penduli, mentre quelli femminili sono sessili e riuniti in gruppi di 2-3 sui rametti laterali. L’antesi è nel periodo primaverile. Il frutto è una trima, simile a una noce, ma con il mallo che a maturità si apre in 4 valve mettendo a nudo un pericarpio legnoso, solcato in superficie, che contiene un gheriglio oleoso, commestibile.
Coltivazione –
Per la coltivazione il Noce bianco d’America preferisce ambienti soleggiati; questi alberi hanno crescita molto lenta, però è comunque opportuno valutare lo spazio necessario ad uno sviluppo adeguato della pianta, prima di porla a dimora. In generale preferiscono i climi freschi, con estati non eccessivamente calde e si sviluppano in modo più cospicuo con un clima mite. Per quanto riguarda gli aspetti pedologici, il Noce bianco d’America o pecan cresce senza problemi in qualsiasi terreno, ma in genere predilige terreni con pH tendente all’acido; si consiglia di interrare del concime organico maturo ai piedi della pianta ogni anno, in primavera e in autunno. Per i giovani esemplari è consigliabile fornire acqua nel caso di lunghi periodi di siccità.
Per quanto riguarda la moltiplicazione, la gran parte di piante utilizzate per la coltivazione e la successiva raccolta dei frutti viene ottenuta da varietà innestate; se si desidera comunque moltiplicare una pianta di Carya ovata, senza la preoccupazione del futuro raccolto, è possibile farlo utilizzando i semi, oppure prelevando talee semilegnose, a fine estate.
Usi e Tradizioni –
Le noci dell’albero del Shagbark Hickory ricoprivano un ruolo fondamentale nella dieta degli Indiani d’America e dei primi coloni centinaia di anni fa. La tradizione indigena prevedeva prima la raccolta e poi un periodo di asciugatura delle noci (circa una settimana). Una volta asciutte, le noci venivano estratte dai resistenti gusci bianchi. Era un procedimento molto delicato, che richiedeva molta pazienza, oltre all’utilizzo di un utensile specifico, pensato per estrarre il frutto dal guscio senza romperlo. Le noci hanno un gusto delicatamente aromatico e molto dolce ed oltre che per l’alimentazione umana sono molto appetite agli scoiattoli.
Il legno di questo albero è molto pesante, duro e resistente e flessibile e viene impiegato per la fabbricazione di mazze da golf e da baseball ma anche assali, manici, ascie, aratri, sci e bacchette. Inoltre il legno di Carya ovata è particolarmente apprezzato per il profumo che emana durante l’affumicatura delle carni.
In Europa è impiegato a scopo ornamentale nei parchi.
Questi frutti non si prestano molto bene alla produzione commerciale a causa del lungo tempo necessario affinché un albero produca raccolti considerevoli ed anche perché la produzione è molto alternante di anno in anno. Il Carya ovata inizia infatti a produrre frutti a circa 10 anni, ma fino a 40 anni la produzione non è particolarmente abbondante per poi stabilizzarsi per almeno 100 anni. Per di più, in certe annate, l’intero raccolto può essere perso per la predazione animale.
La corteccia del Hickory shagbark viene anche utilizzata per aromatizzare uno sciroppo di consistenza simile allo sciroppo d’acero e con un gusto leggermente acidulo, salato e affumicato.
Il nome della noce Shagbark Hickory (Carya ovata) fa riferimento sia al suo aspetto, sia al suo utilizzo: gli alberi più anziani sono riconoscibili dalla loro corteggia ispida (shaggy bark in inglese), mentre la parola hickory deriva da “pawcohiccora”, un termine del dialetto Algonquin che indica il piatto che si ottiene macinando le noci.
Modalità di Preparazione –
Il Noce bianco d’America, oltre che come alimento fondamentale, soprattutto nei tempi passati, per i nativi d’America viene oggi utilizzato per la raccolta e consumo delle sue noci e per estrarre dalla sua corteccia uno sciroppo di consistenza simile allo sciroppo d’acero.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.