Syringa vulgaris
Syringa vulgaris
Il lillà comune (Syringa vulgaris (L., 1753)), è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Oleacee.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Scrophulariales, Famiglia Oleaceae, Tribù Oleeae, Sottotribù Ligustrinae e quindi al Genere Syringa ed alla Specie S. vulgaris.
Etimologia –
Il termine Syringa deriva da Syrinx (Syringa nel tardo latino), nome di una ninfa che fu tramutata in canna (dal greco σῦριγξ sýrinx, sorta di canna utilizzata per realizzare strumenti a fiato). L’epiteto specifico vulgaris proviene da vúlgus volgo: molto comune, ordinario per la grande diffusione, banale.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Syringa vulgaris è una pianta ormai diffusa e naturalizzata nel bacino del Mediterraneo, e viene coltivato diffusamente come pianta ornamentale con i numerosi ibridi e cultivar a fiore semplice o doppio; in Italia è comune in giardini e orti.
Descrizione –
La Syringa vulgaris è una pianta dal portamento arbustivo forte e rustico, che può raggiungere i 6 metri di altezza. Possiede dei robusti rami ascendenti che portano foglie larghe a forma cuoriforme; i fiori sono piccoli, con un caratteristico colore lilla, anche se esistono numerose varietà con fiori bianchi o viola e sono profumatissimi, riuniti in pannocchie piramidali, che fioriscono in aprile-maggio.
Nel periodo estivo dai fiori si formano delle pannocchie con molti semi.
Coltivazione –
Il lillà comune è una pianta che preferisce posizioni soleggiate con terreni di medio impasto, acido o subacido; cresce bene con clima estivo umido, concimazioni regolari con fertilizzanti organici, irrigazioni regolari ma non eccessive. La pianta va potata subito dopo la fioritura primaverile, per favorire la formazione di gemme estive che porteranno i fiori nell’anno successivo. La Syringa vulgaris si può moltiplicare per talea, margotta, per innesto su soggetti ottenuti da seme, propaggine o per mezzo dei polloni radicali. Per la tecnica di coltivazione si può consultare la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
Il lillà comune è una pianta dalla storia antichissima: era coltivata dagli Arabi e fu introdotta in Occidente solo a partire dal XVI secolo. È ovviamente molto conosciuta per il profumo dei suoi fiori dolce e intenso che oggi purtroppo si va perdendo con l’ibridazione moderna.
La Syringa vulgaris è la specie più comune del genere, ed è molto coltivata per uso ornamentale in parchi o giardini per la formazione di alte siepi, boschetti fioriti, gruppi isolati.
È una pianta mellifera e la fioritura del periodo di aprile, soprattutto nei climi freddi dove non ci sono altre fioriture rilevanti, è molto utile per le api ed altri pronubi per fare scorte di nettare e di polline.
In erboristeria il lillà è un ottimo tonico e un antireumatico. I fiori del lillà sono commestibili e possono essere utilizzati in cucina per preparare alcune ricette.
In cucina se ne usano i petali soprattutto in pasticceria, per via del delicato contrasto tra il color lillacino e il bianco della glassatura.
Modalità di Preparazione –
Con il lillà (e in genere con tutti i petali profumati) si ottiene un ottimo sciroppo che si può usare nei cocktail o nella preparazione dei dolci (ricordate che se usate fiori bianchi o dal colore chiaro, lo sciroppo sarà poco colorato: per dare colore aggiungete un po’ di mirtilli, lamponi o altre bacche). I fiori possono essere miscelati a impasti dolci o salati, come focacce, pancake, scones e tutti quelle preparazioni dal colore chiaro, in cui risalti il delicato lilla dei fiori. Ovviamente l’uso più classico è la decorazione di torte, muffin e cupcake.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.