Fraxinus excelsior
Fraxinus excelsior
Il Frassino maggiore o Frassino comune (Fraxinus excelsior L.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Oleaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Scrophulariales, Famiglia Oleaceae e quindi al Genere Fraxinus ed alla Specie F. excelsior.
Etimologia –
Il termine Fraxinus è il nome in latino classico del frassino in Virgilio e altri, derivato dal greco φράξο phráxo assiepare, chiudere: albero adatto per formare siepi. L’epiteto specifico excelsior è il comparativo di excelsus alto, elevato: specie più alta delle congeneri.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Frassino maggiore è una specie originario dell’Europa e della regione caucasica. In Italia è presente in maniera frequente nel centro-nord, mentre al Sud e sulle isole è sostituito dal Frassino meridionale.
Descrizione –
Fraxinus excelsior è una specie arborea che può superare anche i 30 metri di altezza, con tronco diritto e slanciato, corteccia grigiastra, opaca, inizialmente liscia e poi fittamente solcata. Le foglie sono decidue, imparipennate, formate da 7-13 segmenti ellittico-lanceolati. Le gemme invernali sono di colore nero. I fiori si trovano riuniti in cime racemi formi e sbocciano a marzo aprile, prima delle foglie. Il frutto è una samara, con una testa allungata contenente il seme e un’ala stretta lanceolata.
Coltivazione –
Il Frassino maggiore è una specie di particolare interesse per l’arboricoltura da legno; si tratta di un albero lucivago, mesofilo ed esigente che richiede terreni fertili, umidi ricchi di humus e profondi. Negli apprestamenti forestali viene governato a fustaia con turni di 70-80 anni e raramente a ceduo.
La moltiplicazione del Frassino maggiore si può attuare con la semina o trapiantando piantine di 2-4 anni; essendo una specie molto sensibile ad attacchi fungini ed entomologici si deve prevedere una tempestiva lotta. Per le sue caratteristiche di essere tollerante all’ombra nella fase giovanile può rinnovarsi facilmente nei querceti radi e nelle radure delle faggete. Si rinnova bene anche negli ex-coltivi abbandonati.
Usi e Tradizioni –
Il Fraxinus excelsior è un albero molto ricercato per il suo legno duro, compatto ed elastico, difficilmente deformabile. Infatti il legno di Frassino maggiore è chiaro biancastro, con anelli ben distinti e provvisti di grossi vasi nella zona primaverile, è elastico e resistente, con peso specifico di 0,96 da fresco; 0,72 da stagionato e 0,66 da secco, facilmente lavorabile. Il legno viene utilizzato per la produzione di compensati, pavimenti, mobili, timoni per imbarcazioni da diporto, manici per attrezzi e parti di strumenti musicali. Per la sua elasticità e resistenza col suo legno un tempo venivano fabbricati gli sci. Ha inoltre un elevato potere calorifico quindi è un apprezzato combustibile. Nei tempi antichi, fino al ‘600 era utilizzato, assieme al corniolo, per la produzione di lance, giavellotti e picche (oltre che alle ruote dei carri, sin dall’età del bronzo, quando il carro da guerra era uno status symbol militare), tanto che il frassino venne legato sovente a divinità pagane della guerra, fraternità di guerrieri o società di carattere militare.
Oltre che come pianta forestale è ampiamente usato anche nei parchi e nelle alberature stradali.
Gli utilizzi del Frassino maggiore non si limita solo agli utilizzi del suo legname; infatti trova utilizzo per scopi terapeutici ed alimentari. Basti pensare che il decotto delle giovani radici raccolte in primavera o in autunno ha proprietà antidropica. Inoltre il decotto della polvere, ottenuta dalla corteccia dei giovani rami di 3-4 anni, raccolta alla ripresa vegetativa e fatta essiccare all’ombra, ha proprietà toniche, eupeptiche, antidiarroiche e febbrifughe; per uso esterno viene utilizzato come cataplasma dalle proprietà astringenti. L’infuso delle foglie raccolte a fine primavera-inizio estate ed essiccate al sole, viene utilizzato come emolliente. Anche i frutti del Frassino trovano un utilizzo interessante; l’infuso di frutti, raccolti nel periodo estivo, è diuretico, lassativo, sudorifero, antireumatico, con proprietà curative della gotta per l’eliminazione degli acidi urici e nella cura delle cistiti.
Il decotto di manna, ricavata dal succo zuccherino, che sgorga dalle lesioni della corteccia e che si rapprende rapidamente a contatto dell’aria, raccolto in estate, è un blando purgante, ha anche proprietà bechiche e anticatarrali; può essere usato come collirio nelle congestioni oculari; pezzetti di manna sciolti in bocca lentamente hanno proprietà espettoranti.
Un altro utilizzo del Frassino maggiore è quello dell’estrazione dei tannini dalla corteccia. Inoltre si possono utilizzare le sue foglie come foraggio per il bestiame, soprattutto in zone povere di pascoli.
Modalità di Preparazione –
Il Frassino maggiore, come detto, ha notevoli utilizzi e modalità di preparazione sia della sua linfam delle foglie che dei frutti. Le foglie secche e triturate e i frutti posti in un infuso di acqua bollente forniscono il thè di frassino. Con le foglie fermentate con acqua e saccarosio si possono preparare bevande alcoliche. Infine, la manna: sostanza zuccherina che viene utilizzata come dolcificante, indicata per bambini, anziani e diabetici.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.