Pomo
Pomo
Per pomo (dal latino pōmum) si definisce in botanica, il falso frutto di alcune piante appartenenti alla famiglia delle Rosaceae ed in particolare della sottofamiglia Maloideae; tra queste specie ricordiamo il melo, il pero, il cotogno e le nespole. Altri esempi di piante il cui frutto è classificato come pomo sono il biancospino, il nespolo del Giappone, l’azzeruolo, il sorbo.
Per questo caratteristico falso frutto queste piante prendono anche il nome di Pomacee.
Il pomo è un falso frutto perché quello che definiamo “frutto”, cioè la parte commestibile è solo il ricettacolo fiorale che ingrossandosi forma la parte prevalente (come massa) rispetto alla parte centrale (torsolo) che è quella derivata dalla fecondazione e, quindi, il vero frutto che avvolge e contiene i semi. Questa caratteristica del pomo lo contraddistingue da altri veri frutti.
In definitiva la parte del torsolo che contiene i semi è il vero frutto delle pomacee mentre la parte accresciuta attorno non originandosi in seguito alla fecondazione non si può definire botanicamente come frutto.
La morfologia di un vero frutto è pertanto differente rispetto a quella del pomo. In un vero frutto, il frutto vero e proprio, detto pericarpo, è composto da tre parti: endocarpo, mesocarpo e epicarpo (o esocarpo), che, di fatto, corrispondono rispettivamente al tegumento esterno del seme (o dei semi), alla polpa e alla buccia.
Nei veri frutti la consistenza e l’aspetto assumono caratteristiche differenti, ma hanno in comune l’origine dell’endocarpo, del mesocarpo e dell’epicarpo; questo perché queste parti, a seguito dell’impollinazione, derivano dall’accrescimento dell’ovario, contemporaneo all’accrescimento del seme.
A differenza del pomo in un vero frutto il ricettacolo fiorale non prende parte alla formazione del frutto.